Sammy 2 – La grande fuga

Sammy 2 – La grande fuga

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Come la precedente avventura, Sammy 2 – La grande fuga guarda con insistenza dalle parti di Finding Nemo senza avere le possibilità effettive di lanciarsi in un confronto paritario con il film prodotto dalla Pixar.

Piccole tartarughe crescono

Amici da sempre, Sammy e Ray, due tartarughe marine, trascorrono giorni felici nella barriera corallina. Un giorno mentre guidano i primi passi verso il mare dei loro nipotini, Ricky e Ella, si ritrovano prigionieri di una rete da pesca. Catturati dai bracconieri, Sammy e Ray vengono venduti e si ritrovano ben presto in un gigantesco acquario sottomarino di Dubai. Le nostre due tartarughe preferite incontrano allora Lulu, un adorabile astice un po’ matto, Jimbo, un pesce con gli occhi prominenti e l’aria stralunata, e il Grande Capo (Big D) l’Ippocampo, un capobanda un po’ megalomane che non muove un passo senza due murene che gli fanno da guardia del corpo… [sinossi]

Quando, un paio di anni addietro, vide la luce della sala in Italia Le avventure di Sammy di Ben Stassen, nessuno avrebbe mai avuto l’ardire di ipotizzare un secondo capitolo ancora una volta incentrato sulla vita di questa placida e tranquilla tartaruga californiana: un film trascurabile ma dignitoso, infagottato in una mise stereoscopica per tenersi – purtroppo – al passo coi tempi che corrono, completamente concluso e privo di sbocchi ulteriori. Invece il dio denaro ha potuto laddove il buon senso degli sceneggiatori ha vacillato, e dunque anche durante le festività natalizie del 2012 i bambini italiani – e i loro genitori, ça va sans dire – potranno accoccolarsi nelle poltroncine dei cinema per ritrovare sullo schermo Sammy, Shelly e tutti i loro amici.
La trama di Sammy 2 – La grande fuga, ovviamente, non può far altro che raschiare il fondo del barile: Sammy e Ray, anziane tartarughe che amano godersi le spiagge oceaniche della California insieme alle loro adorate compagne di vita, fanno appena in tempo a veder schiudere le uova dei loro nipotini prima di essere catturati da un gruppo di criminali che intende rivenderli a uno zoo sottomarino gestito da un miliardario a Dubai. Durante il tragitto in nave i due, accompagnati dai nipotini Ricky ed Ella, fanno amicizia con un astice e un pesce, e insieme a loro dovranno affrontare la residenza coatta nell’emirato, dove troveranno altri animali con i quali condividere elaborati piani di fuga.

Bastano con ogni probabilità questi pochi cenni sinottici per rendere evidente la totale mancanza di ispirazione di un film che, come il precedente, guarda con insistenza dalle parti di Finding Nemo senza avere le possibilità effettive di lanciarsi in un confronto paritario con il film prodotto dalla Pixar. Stassen, che non ha provveduto a migliorare il monocorde character design degli animali, ribadendo allo stesso tempo la difficoltà a lavorare sui disegni relativi agli esseri umani presenti nel film, firma una regia stanca, alla quale manca anche la voglia di stupire in continuazione lo spettatore che quantomeno rendeva agile e dinamica la messa in scena del precedente film. Le gag non funzionano quasi mai, anche perché il film procede esclusivamente per cliché: i pinguini sono beoti borghesucci senza alcun interesse al mondo che li circonda, l’astice è delirante ma volitivo e combattivo, lo squalo martello solo apparentemente ha perso il lume della ragione e via discorrendo. Non esiste evoluzione, non c’è alcun passaggio cruciale da superare per i protagonisti, non vi è un climax emotivo, non si ride con continuità.
Nato in provetta a scopi meramente commerciali, Sammy 2 compie un triplice salto mortale indietro rispetto al primo capitolo di quella si spera non si trasformi in una saga: anche perché Sammy è un protagonista bolso e irritante, quasi inutile ai fini della risoluzione della vicenda eppure pedante, retorico, carico di un buon senso educativo ma stucchevole. Molto più riusciti i caratteri delle due piccole tartarughine, quantomeno invasate dalla sorridente anarchia infantile. Ma è troppo poco, e l’impressione è che il film viva i suoi momenti migliori quando si dimentica il proprio pubblico di bambini e punta su una messa in scena più oscura e crudele – i granchi famelici pronti a prendere d’assalto qualsiasi cosa gli capiti a tiro, tanto per fare un esempio. Il che, purtroppo, accade assai raramente…

Info
Il trailer italiano di Sammy 2 – La grande fuga.

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