Tod Browning e Alfred Hitchcock alle Giornate del Cinema Muto di Pordenone
Le Giornate del Cinema Muto di Pordenone rendono note alcune anticipazioni sulla quarantunesima edizione che si terrà sulle rive del Noncello dall’1 all’8 ottobre prossimi. In apertura l’anteprima assoluta del restauro de Lo sconosciuto di Tod Browning, mentre a chiudere il festival sarà L’isola del peccato di Alfred Hitchcock.
Dall’1 all’8 ottobre 2022 il Teatro Verdi di Pordenone tornerà ad accogliere gli appassionati cultori del cinema muto, con la quarantunesima edizione delle Giornate del Cinema Muto, e come da tradizione annuncia alcune anticipazioni subito prima che l’attenzione mediatica si rivolga dalle parti del Lido di Venezia, in occasione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. A inaugurare ufficialmente il festival, sabato 1 ottobre, sarà la prima assoluta del nuovo restauro de Lo sconosciuto (The Unknown), capolavoro diretto nel 1927 da Tod Browning, in grado di muoversi con assoluta naturalezza tra il mélo a fosche tinte e l’orrore. Un titolo imperdibile, tra le espressioni più lucenti dell’industria hollywoodiana a ridosso dell’avvento del sonoro: a Pordenone venne già proiettato nel 1994, con accompagnamento al pianoforte di John Cale, compositore e cantautore, nonché ex membro dei Velvet Underground. La nuova partitura è stata assegnata al pianista e compositore messicano José María Serralde Ruiz, anche perché la copia che verrà proiettata del film risulta più lunga di ben dieci minuti, ritrovata al Národní Filmový Archiv di Praga e restaurata dal George Eastman Museum di Rochester. Una versione che contiene numerose sequenze inedite. Eseguirà l’accompagnamento l’Orchestra San Marco di Pordenone.
Altrettanto notevole la scelta operata dal festival, per il settimo anno sotto la direzione di Jay Weissberg, per il film di chiusura: L’isola del peccato (The Manxman) non è con ogni probabilità tra i titoli più noti della vastissima filmografia di Alfred Hitchcock, eppure contiene al proprio interno molte delle istanze poetiche e tematiche che riecheggeranno nel resto della carriera del grande cineasta inglese. La nuova partitura, approntata dal musicista britannico Stephen Horne, è stata orchestrata da Ben Palmer e sarà eseguita, sotto la sua direzione, dall’Orchestra San Marco di Pordenone, a cui si aggiungeranno alcuni musicisti specializzati in musica celtica. L’evento è sostenuto dalla Sunrise Foundation for Education and the Arts e sarà replicato domenica 9 ottobre, sempre al Teatro Verdi di Pordenone.
Ma non ci si ferma qui: a cento anni dalla sua realizzazione verrà proiettato sul grande schermo friulano Nanuk l’eschimese (Nanook of the North), pietra miliare del documentario diretta da Robert Flaherty. La proiezione, domenica 2 ottobre, sarà accompagnata dalla partitura del musicista canadese Gabriel Thibaudeau, e oltre ai flauti e alle percussioni prevede il canto di gola tipico degli Inuit, un suono quasi ultraterreno per il quale arriveranno dal Canada a Pordenone due cantanti Inuit.
Il tradizionale evento musicale di metà settimana (mercoledì 5 ottobre) avrà invece per protagonista il primo lungometraggio girato in Islanda, Saga Borgarættarinnar, produzione danese del 1920 grondante epica, nel restauro operato dal Danske Filminstitutet con il National Film Archive of Iceland. Per l’accompagnamento musicale arriveranno dall’Islanda il compositore Þórður Magnússon e Bjarni Frimann, che dirigerà nell’esecuzione un ensemble di nove elementi.
La Ruritania esiste (almeno cinematograficamente) e lo attesta la retrospettiva a lei intitolata e che proseguirà anche nell’edizione 2023. Una terra di fantasia, localizzata idealmente nei Balcani, ma che dal successo letterario de Il prigioniero di Zenda di Sir Anthony Hope in poi ha attraversato la cultura del primo Novecento. Lo testimoniano titoli come l’italiano Sui gradini del trono (1912), l’americano Three Weeks (1924), lo svedese Hans kunglig höghet shinglar (1928), e il britannico The Runaway Princess (1929) di Anthony Asquith e Fritz Wendhausen, dal romanzo di Elizabeth von Arnim The Princess Priscilla’s Forthnight. Nel programma anche parodie, con grandi comici come Stan Laurel, Harold Lloyd, Charley Chase e, per esplorare il rapporto tra realtà e finzione, alcuni cinegiornali sulle autentiche famiglie reali dei Balcani. Un’altra retrospettiva si articolerà alla riscoperta delle interpretazioni di Norma Talmadge, a suo agio tanto nei ruoli drammatici quanto in vesti comiche e di commedia. Accanto alle prime commedie alla Vitagraph si rivedranno pellicole di grosso budget – e di grande successo – che realizzò insieme al marito produttore Joseph Schenck per la Norma Talmadge Film Corporation, fra cui The Forbidden City (1918) di Sidney Franklin, Within the Law (1923) di Frank Lloyd, e The Lady (1925) di Frank Borzage.