Run-Off

Run-Off

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Presentato al Far East Film Festival di Udine, il sudcoreano Run-Off è il classico film sportivo che ripercorre le gesta di una vera squadra, in questo caso la nazionale femminile di hockey su ghiaccio. Retorica, spirito patriottico, le due Coree, tanta fatica e sudore e molto melodramma, ma anche un buon numero di gag e di personaggi comici, in primis l’improbabile allenatore, e un ritmo sostenuto. Poteva andare (molto) peggio.

Pattini di bronzo

Un allenatore deve creare la prima nazionale coreana femminile di hockey su ghiaccio. Mette insieme un gruppo di atlete improbabili come la rissosa Park o Lee Ji-won, una defezionista dalla Corea del Nord. Arrivate agli Asian Games dovranno guadagnarsi la vittoria sul campo e per Lee Ji-won potrebbe essere l’occasione di rivedere la sorellina. Tratto da una storia vera… [sinossi]

La stretta parentela tra Run-Off e il blockbuster Take-Off, pellicola sportiva diretta nel 2009 da Kim Yong-Hwa, è evidente nella prima sequenza, che molto rapidamente crea un ponte tra salto con gli sci, short track e hockey su ghiaccio, ma anche nell’impalcatura narrativa, nell’idea di raccontare il riscatto sportivo di un improbabile e raffazzonato gruppo di atleti. Atlete, nel caso di Run-Off. Presentato al Far East 2017, il film diretto da Kim Jong-hyun (Mr. Gam’s Victory, My New Partner) è una gradevole storia vera declinata tra commedia e dramma, con inevitabili riferimenti alle due Coree e con (sopportabili) derive melodrammatiche.
Non un sequel, nonostante uno dei sui titoli internazionali sia proprio Take-Off 2, ma la riproposizione di uno schema, di un genere ben preciso. Come scrive Darcy Paquet, la mente corre alla fortunata serie horror sudcoreana Whispering Corridors, iniziata nel 1998 con il film omonimo e proseguita fino al 2009 – da recuperare quantomeno Memento Mori (1999) e Voices (2005).

Il convincente cast femminile, la confezione impeccabile e la solida regia sono indubbiamente delle premesse positive, ma è la verve comica di Oh Dal-su a disinnescare gli eccessi retorici, a salvare Run-Off da quelle sabbie mobili che avevano inghiottito Forever the Moment, pellicola sudcoreana del 2008 sulla nazionale femminile di pallamano. A differenza di Lim Soon-rye, che con la messa in scena della pallamano si era trovato una bella gatta da pelare, Kim Jong-hyun ha gioco più facile con l’hockey su ghiaccio, più spettacolare e dalle dinamiche naturalmente frammentarie (e su questo si adagia giustamente il montaggio), e con uno script indubbiamente prevedibile ma piuttosto vivace.

Kim ricorre fin troppe volte agli scontri fisici e ai violenti impatti contro le balaustre, disegnando idealmente una pista che si restringe a comando, per enfatizzare il dolore e quindi la retorica del sacrificio a ogni azione di gioco. Difficile non pensare ai celeberrimi campi infiniti di Holly & Benji, con quei contropiedi che si spalmavano su più episodi.
Lo stratagemma sportivo-emotivo di Kim alla lunga suona troppo ripetitivo, ma in fin dei conti funziona in un’ottica da box office. Non dissimile l’eccessiva insistenza sulle due sorelle rivali, divise tra Nord e Sud: interessante, in questo senso, che nel momento del trionfo dello sport e della fratellanza la significativa scritta Korea risalti volutamente in un’inquadratura frontale del portiere della Corea del Sud, senza che il più facile dei controcampi regali lo stesso onore al portiere del Nord. Peccato.

Dalla scelta dell’allenatore, un loser inizialmente privo di orgoglio e motivazioni, alla selezione delle giocatrici, passando per tutta la trafila degli allenamenti, delle sconfitte e delle vittorie, Run-Off segue un binario già tracciato da decenni e da decine e decine di pellicole. Lo schema sportivo è sempre lo stesso dai tempi di Che botte se incontri gli Orsi, modello probabilmente inarrivabile.
Nel caso di Run-Off, nonostante la questione storico/politica, più che al serioso Miracle (2004) di Gavin O’Connor, bisogna guardare a pellicole più leggere come Stoffa da campioni (The Mighty Ducks, 1992). Il bravo Oh Dal-su prende il posto di Emilio Estevez e tutto – più o meno – si aggiusta.

Info
La scheda di Run-Off sul sito del Far East.
La scheda di Run-Off sul sito del Kofic.
Il trailer originale di Run-Off.
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