Louise-Michel

In anteprima al Festival di Roma 2008, Louise-Michel è una black comedy politicamente scorretta, assurda e folle, pungente ed esilarante. Non ha mezzi termini, né peli sulla lingua, attacca tutto ciò che si può colpire incurante del gusto e del pensiero bigotto dei falsi moralisti. La sottile ironia passa la palla alla satira, il trash di alcuni momenti cede il posto alla parodia prima e al grottesco poi, trasformando il tutto in un gigantesco pentolone dal quale fuoriesce una miscela incontrollabile di puro non sense.

La classe operaia non va in Paradiso

Una fabbrica nella regione francese della Picardia. Pochi mesi dopo una riduzione del personale, le operaie sono in allarme. Quel giorno, il direttore le convoca per una piccola sorpresa, un regalino con ricamato sopra il nome di ciascuna. Un dono che tranquillizza gli animi. Rientrando a casa, una decina di lavoratrici celebra l’avvenimento al caffè all’angolo. La mattina seguente, la costernazione: macchinari, uffici, tutto è stato sgombrato durante la notte. La direzione è scomparsa, con la complicità di una repentina nuova gestione. Le operaie sono radunate nello stesso caffè del giorno prima: la rappresentante sindacale annuncia la cifra che spetta a ciascuna, 2000 euro contro i quarant’anni passati a lavorare nella fabbrica. Scandalizzate ma realiste, decidono di mettere insieme tutto il denaro per finanziare un progetto di reimpiego. Vengono prese in considerazione diverse idee: creare una nuova società, rilevare un’altra fabbrica, ma nulla riesce a suscitare il loro entusiasmo. Louise, la più scatenata, prende la parola… [sinossi]

Se nella celebre pellicola firmata da Elio Petri nel 1972, almeno il titolo prefigurava una ricompensa ultraterrena per la classe operaia al quale apparteneva il milanese Lulù Massa, nel caso della protagonista di Louise-Michel della coppia Kervern & Delépine, invece, il paradiso non sarà di certo la destinazione finale. Presentato alla terza edizione del Festival Internazionale del Film di Roma nella sezione L’Altro Cinema/Extra, il film prodotto da Mathieu Kassovitz porta sul grande schermo l’assurda e grottesca storia di Louise, operaia francese che un bel giorno si ritrova con la fabbrica smantellata durante la notte e i dirigenti volatilizzati nel nulla. Decisa a non subire l’ennesimo smacco dalla vita organizza una colletta con le colleghe allo scopo di assoldare un killer professionista per assassinare il loro capo, ottenendo così la tanto desiderata vendetta. La scelta cade su Michel, uno strano personaggio che le combina di tutti i colori, lontano anni luce dalla macchina omicida interpretata da Javier Bardem nell’action-thriller da Oscar firmato dai Coen.

Louise-Michel è una black comedy politicamente scorretta, assurda e folle, pungente ed esilarante. Non ha mezzi termini, né peli sulla lingua, attacca tutto ciò che si può colpire incurante del gusto e del pensiero bigotto dei falsi moralisti. La sottile ironia passa la palla alla satira, il trash di alcuni momenti cede il posto alla parodia prima e al grottesco poi, trasformando il tutto in un gigantesco pentolone dal quale fuoriesce una miscela incontrollabile di puro non sense. Di fatto il cercare un senso nella pellicola della premiata ditta Kervern & Delépine è la cosa più sbagliata che si possa fare, perché l’anarchia regna sovrana e le azioni, i gesti, così come le parole che escono dalle bocche dei personaggi sono sempre imprevedibili, inaspettate, prive quasi sempre di un movente in grado di giustificarle in pieno. È una commedia completamente fuori dagli schemi che trasuda battute folgoranti da tutti i pori, ma che nel suo andare pericolosamente a ruota libera in alcune circostanze finisce con l’esagerare un tantino: vedi ad esempio l’inventore pazzo che si esercita facendo schiantare modellini in scala di aerei di linea sulle Torri Gemelle con tanto di deflagrazione.

L’humour pervade l’intera pellicola e lo script lo distribuisce nelle giuste dosi, scegliendo alla perfezione i tempi comici. Alcune situazioni echeggiano la più classica delle screwball comedy, ma come in un grande puzzle che si rispetti i pezzi sono tanti e in questo caso le tantissime gang che vanno a comporre la linea narrativa del film richiamano involontariamente a stili e modi diversi di fare la commedia: c’è il sofisticato marchio transalpino, il british touch, la cruda e rozza ironia tedesca, un retrogusto leggero proveniente da Oriente, ma anche la gelida e cervelloide voglia di divertissement e di provocazione tipica del Nord Europa e del cinema che fa capo al Kaurismäki di Ho affittato un killer o al Lars Von Trier di Idioti e Il grande capo. In Louise-Michel c’è tutto questo e molto di più, ma per apprezzarlo dal primo all’ultimo fotogramma bisogna lasciarsi andare completamente, entrare nell’ottica che quello che scorre davanti agli occhi di normale e sensato non ha nemmeno una briciola.

Info
Il trailer di Louise-Michel.
Louise-Michel sul canale YouTube Movies.

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