Help Me Eros

Help Me Eros

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Help Me Eros è un film misconosciuto da riscoprire per aprire gli occhi sulla realtà del cinema taiwanese attuale, dopo i fasti della new wave e la seconda onda. Peccato che la Minerva non abbia avuto voglia di investire fino in fondo sul film: il dvd è davvero ridotto si minimi termini, mancando sia dei contenuti speciali che, cosa assai più grave, della lingua originale.

Ah Jie, un agente di borsa caduto in depressione per un catastrofico ribasso dei titoli, trova rifugio nella marijuana e nel sesso. Un giorno, quasi sull’orlo del suicidio, decide di rivolgersi a una hot line telefonica per farsi dissuadere dal compiere l’insano gesto e qui conosce Chyi, moglie di un cuoco che non la soddisfa più a letto. La voce della donna lo fa innamorare… [sinossi]

Nel bradipico ozio intellettuale in cui ristagna pericolosamente l’Italia da un ventennio a questa parte, si corre il rischio di dare per scontate gran parte delle dinamiche industriali legate al cinema, spesso senza poter contare su una qualsivoglia smentita spiazzante e salvifica. Fortunatamente, però, di quando in quando si verifica qualcosa al di fuori della prassi in grado di risvegliare dal sonno letargico il cinefilo e di donargli una pur minima speranza nel futuro. I toni apocalittici di questo incipit ben si legano, in fin dei conti, a un evento come l’uscita in dvd, per la Minerva Pictures, di Help Me Eros, opera seconda nelle vesti di regista dell’attore taiwanese Lee Kang-sheng, più noto come alter ego cinematografico di Tsai Ming-liang.

Da quando apparve alla Mostra del Cinema di Venezia, nell’oramai lontano 2007, ospitato addirittura all’interno del concorso ufficiale, Help Me Eros sembrava destinato a recitare la parte dell’ectoplasma in celluloide, figura mitica in grado di invadere le memorie di chi aveva assistito alla proiezione lagunare ma impossibilitata a vivere la propria vita cinematografica nella penisola a forma di stivale. Nulla di cui stupirsi, in fin dei conti, visto e considerato lo scempio a cui sono andate incontro anche le ultime opere di Tsai Ming-liang (I Don’t Want to Sleep Alone, Visage, ma anche lo straordinario Goodbye Dragon Inn del 2003) e la ben poca recettività dimostrata dall’Italia nei confronti della vasta produzione proveniente dal bacino del sud-est asiatico e dall’Estremo Oriente. È dunque con un misto di soddisfazione e incredulità che si certifica l’uscita per il mercato home video del film di Lee, sensazioni alle quali si aggiunge la curiosità per cercare di comprendere quale impatto possa avere un film così particolare sul cinefilo italiano medio. Perché Help Me Eros è opera tutt’altro che semplice da assimilare, contro la quale anche allo spettatore più smaliziato potrebbe capitare di cozzare senza venirne realmente a capo. Pur lasciandosi sedurre in più di un’occasione dalla tentazione di appropriarsi degli stilemi registici del suo mentore Tsai – per il quale ha recitato in tutti i film –, urgenza sottolineata sia dalla parcellizzazione dei movimenti di macchina, ridotti all’osso, che dal modo in cui vengono utilizzati (da un punto di vista estetico e narrativo) i dialoghi, è indubbio che Lee sia alla ricerca di una propria formula poetica attraverso la quale esprimersi. Già rispetto al precedente The Missing (2003), l’insieme sembra possedere una forza visiva e concettuale più coerente e matura: l’interesse di Lee si concentra sul corpo umano, macchina sessuale alla ricerca di una propria dimensione, disperatamente bramosa di raggiungere l’amore, la pace, la tranquillità emotiva. Un film di corpi in cui la scintilla dell’amore scoppia attraverso la cornetta del telefono, grazie a una linea telefonica erotica: dimostrazione di una voglia di lavorare per paradosso che l’attore e cineasta di Taiwan mette in mostra più volte durante lo svolgersi della trama, e che rappresenta uno dei tratti distintivi più interessanti dell’intera opera. Help Me Eros è un film misconosciuto da riscoprire per aprire gli occhi sulla realtà del cinema taiwanese attuale, dopo i fasti della new wave cui diedero vita i vari Edward Yang, Hou Hsiao-hsien, Te-chen Tao, Yi Chang e la seconda onda rappresentata tra gli altri da Tsai Ming-liang, Ang Lee, Leste Chen.

Peccato però che la Minerva non abbia avuto voglia di investire fino in fondo sulla riscoperta del film di Lee: il dvd dato alle stampe è davvero ridotto si minimi termini, mancando sia dei contenuti speciali – prassi purtroppo abbastanza consolidata quando si ha a che fare con materiale ben lontano dal mainstream – che, cosa assai più grave, della lingua originale. L’audio è infatti reperibile solo in italiano, con un doppiaggio non particolarmente ispirato e privo per di più anche dei sottotitoli per i non udenti. La qualità video, quantomeno, si mantiene su livelli ottimali. Il voto che trovate a corollario di questa recensione è ovviamente da intendersi come una mediazione tra l’importanza artistica del film, la rarità da questo rappresentata all’interno del sistema distributivo italiano e la scarsa qualità del dvd. Peccato, perché sarebbe bastato poco per collocare sugli scaffali delle videoteche un prodotto imperdibile, quasi da collezione. Invece…

Info
Il trailer originale di Help Me Eros.

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