Rendez-vous avec Pol Pot
Con Rendez-vous avec Pol Pot il regista cambogiano Rithy Panh torna a ragionare sulla tragedia della Kampuchea Democratica e lo fa dipanando il proprio stile a trecentosessanta gradi, dalla pura finzione al ricorso ai pupazzi di terracotta fino all'utilizzo di materiale documentario. Leggi tutto
Shikun
Shikun è il nuovo lavoro di Amos Gitai che offre una rappresentazione della società israeliana negli spazi claustrofobici dei lunghi e bianchi corridoi di un grande edificio fatiscente, dove sfilano rappresentanti di varie categorie sociali e culturali del Paese. Leggi tutto
Everything Will Be Ok
Torna alla Berlinale, in competizione, anche il grande Rithy Panh con un film, Everything Will Be OK, che purtroppo conferma una fase involutiva della sua carriera: ritroviamo tutti i difetti del precedente Irradiés, pure passato alla Berlinale. Leggi tutto
Once Upon a Time in Calcutta
Aditya Vikram Sengupta torna a Venezia a distanza di sette anni da Labour of Love con Once Upon a Time in Calcutta, dramma che dietro turpi storie familiari cerca di raccontare l'evoluzione (o involuzione) della città natale del regista. Un'opera non priva di ambizioni ma fin troppo carica di materia narrativa. Leggi tutto
Laila in Haifa
Nuovo tassello di una filmografia dedicata alle contraddizioni del proprio paese, Laila in Haifa di Amos Gitai lascia implodere i conflitti tra palestinesi e israeliani in un locale/galleria d'arte di Haifa, dove non tutti hanno cose interessanti da dire. In concorso a Venezia 2020. Leggi tutto
Irradiés
Presentato in concorso alla 70 Berlinale, Irradiés è l'ultima, deludente, opera di Rithy Panh, che sembra aver perso la capacità analitica e di riflessione sul male, per mettere in scena semplicemente e superficialmente un'esibizione degli orrori della storia. Leggi tutto
9 Doigts
Dopo il premio per la regia al Festival di Locarno, 9 Doigts, quinto lungometreggio del francese F.J. Ossang, trova una distribuzione in sala: un lavoro dalla natura composita e ricca di fascino, tra suggestioni di genere, riflessioni di ampio respiro, riferimenti letterari e cinematografici. Leggi tutto
A Tramway in Jerusalem
Nell'articolato Heimat, di film in film, che Amos Gitai dedica da decenni a Israele si aggiunge un nuovo capitolo a sé stante, eppure sempre giocato sullo stesso tema dell'identità nazionale: A Tramway in Jerusalem, fuori concorso a Venezia 75, si impone dei limiti spaziali (un tram, per l'appunto) per riflettere sull'isolamento del paese. Leggi tutto