Presentato in Berlinale Special, della Berlinale 2024, Chime è un mediometraggio di Kiyoshi Kurosawa che in 45 minuti riesce a creare un saggio sul j-horror, su come generare ansietà, tensione, paura nello spettatore, calibrando alla perfezione ellissi o campi controcampi. Leggi tutto
Melodramma classico dallo struggente crescendo narrativo, Amore sublime di King Vidor conduce un’avvincente riflessione su individuo e società appoggiandosi a una visione del mondo spietatamente deterministica, in virtù di un’idea di maternità santa e proletaria. Leggi tutto
A metà strada fra gangster movie e western, di fatto il proto-noir per eccellenza, Una pallottola per Roy è uno dei più grandi e celebrati film di Raoul Walsh e fece svoltare la carriera di Humphrey Bogart, fino a quel momento relegato in ruoli di secondo piano. Ancora oggi un film vivido, che freme a ogni fotogramma. Leggi tutto
Tarantola, angosciante racconto di prede e predatori, è la testimonianza visiva di quanto sia stata coerente e radicata la poetica espressiva di Jack Arnold. Qui ritorna il tema della natura abnorme, del confronto con il “diverso”, e di una scienza che brama risolvere i problemi dell'umanità ma finisce con l'acuirli. Leggi tutto
Election 2, ritorno sul luogo del delitto per Johnnie To dopo il primo capitolo, permette al regista hongkonghese di allargare lo sguardo dalla “semplice” lotta interna alla Triade al rapporto tra la città-stato e la Cina continentale, e non solo. Un'opera sontuosa e di grande potenza cinematografica e politica. Leggi tutto
Dancer in the Dark, il film che nel maggio 2000 permetterà a Lars von Trier di conquistare la Palma d'Oro al Festival di Cannes, conduce il regista danese in un territorio che all'apparenza sembrerebbe assai distante da lui: il musical. Leggi tutto
Distribuito dalla Tucker Film, il film ci riporta nei territori della crisi coniugale e della vita dei salaryman. Ennesima splendida variazione sul tema di Ozu, col suo cinema immediatamente riconoscibile, imitabile ma irriproducibile, rarefatto e struggente. Leggi tutto
Il gusto del sakè, passo di commiato della carriera di Yasujiro Ozu, scomparso nel 1963 ad appena sessant’anni, è un film involontariamente testamentario che riflette con inusitata intensità sul rapporto tra generazioni, così caro al regista, ma anche sulle trasformazioni sociali che investono il Giappone all’alba degli anni ’60. Leggi tutto