Le avventure di Zarafa – Giraffa giramondo

Le avventure di Zarafa – Giraffa giramondo

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Ispirato a una storia vera e realizzato in quasi tre anni di lavoro, Le avventure di Zarafa è una validissima alternativa alle produzioni standardizzate che affollano le sale italiane. Nonostante qualche limite nel character design dei personaggi secondari, la qualità dell’animazione è più che discreta.

C’era una volta

All’ombra di un baobab, un anziano racconta ai bambini la storia dell’amicizia tra il piccolo Maki, dieci anni, e Zarafa, una giraffa orfana che venne data in dono dall’Egitto alla Francia: un lungo e avventuroso viaggio, attraverso Alessandria, Marsiglia e le Alpi, dal Sudan alla Francia, fino a Parigi… [sinossi]

La sezione Generation della Berlinale regala spesso buoni o ottimi film d’animazione per l’infanzia, produzioni che hanno ancora voglia di raccontare una storia, di guadagnare l’attenzione di un piccolo spettatore senza ricorrere a fastidiosi birignao, a insopportabili macchiette salterine o alle soluzioni trite e ritrite che imperversano soprattutto nei film in computer grafica e 3D. Non è un caso, infatti, che il transalpino Le avventure di Zarafa sia realizzato in animazione tradizionale e che l’Africa raccontata da Rémi Bezançon e Jean-Christophe Lie non abbia nessun punto di contatto con Madagascar e il suo inevitabile sequel Madagascar 2 – Via dall’isola [1]. E non è un caso che la pellicola sia francese, un’industria cinematografica con una tradizione più che rispettabile nella produzione animata, spesso legata alle terre africane: oltre alle opere di Michel Ocelot, soprattutto il dittico Kirikù e la strega Karabà (1998) e Kirikù e gli animali selvaggi (2005), vale la pena ricordare le suggestioni visive del deserto post-apocalittico di Gwen, le livre de sable (1985) di Jean-François Laguionie.

Privo di citazioni e ammiccamenti, principesse che sfoggiano arti marziali in bullet time e canzoncine per riempire i buchi di sceneggiatura, Le avventure di Zarafa dimostra di saper rispettare il proprio pubblico, cercando di proporre tematiche di una certa complessità e tenendo desta l’attenzione grazie a un ritmo ben cadenzato. Bezançon e il co-sceneggiatore Alexander Abela, potendo prendersi parecchie libertà con i vari snodi narrativi, calcano la mano sulla componente avventurosa: rocambolesco ma abbastanza compatto, il film è un susseguirsi di colpi di scena, di repentini cambi di ambientazione. Un viaggio di migliaia di chilometri, dal Sudan a Parigi, che scorre rapido e leggiadro, giocando sulla fascinazione dei cambi di paesaggio: attraverso il deserto, in mezzo al mare, tra le montagne innevate, nella grande città…
La piacevole avventura, che non risparmia qualche lacrimuccia, ha ovviamente palesi intenti didascalici: dall’apertura a culture lontane, a stili di vita differenti, passando per il potere della fantasia, l’importanza dell’amicizia e della parola data, Le avventure di Zarafa tratta con garbo le varie tematiche, senza scivolare in stucchevoli moralismi.

La qualità delle animazioni è più che discreta, nonostante qualche limite nel character design dei personaggi secondari. Funzionano, ad esempio, la caratterizzazione grottesca e caricaturale di Mahmoud, instancabile venditore di qualsiasi prodotto si trovi sulla faccia della terra, e l’antropomorfizzazione non troppo marcata di alcuni animali, dalle vacche tibetane Sounh e Mounh al pestifero cane del mercante di schiavi Moreno. I fondali, tenendo conto del budget, sono ben curati, soprattutto nell’utilizzo dei colori, anche se in alcune sequenze di raccordo i personaggi staccano troppo dai paesaggi. Peccati veniali.
Ispirato a una storia vera e realizzato in quasi tre anni di lavoro, Le avventure di Zarafa è una validissima alternativa all’animazione standardizzata che affolla le sale italiane. Un intrattenimento intelligente, una favola che non ha paura di mettere in scena la morte di un personaggio – efficaci, tra l’altro, le sequenze che riportano alla mente due tragici passaggi del disneyano Bambi (1942) e della serie nipponica Remì (1977). Chiudiamo con una curiosità: la voce di Zarafa nella versione originale è della giovane e splendente stellina francese Déborah François.

Note
1. L’uscita del terzo capitolo, Madagascar 3: Europe’s Most Wanted, è prevista per fine agosto 2012.
Info
Il sito ufficiale de Le avventure di Zarafa: zarafa-lefilm.com.
Le avventure di Zarafa sul sito della Berlinale.
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