Melbourne

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Opera prima e pellicola d’apertura della Settimana della Critica 2014, nelle sale con Microcinema Distribuzione, Melbourne ci pone presto di fronte a spinose questioni morali, a un vis-à-vis con noi stessi che non lascia vie di fuga. L’appartamento di Amir e Sara si trasforma in un purgatorio, in un bivio esistenziale.

Il latte versato

Amir e Sara, una giovane coppia, stanno per partire alla volta dell’Australia, per continuare i loro studi a Melbourne. Ma a poche ore dal volo, i due vengono involontariamente coinvolti in un imprevedibile quanto tragico evento… [sinossi]

Difficile non pensare ad Asghar Farhadi (Una separazione, Il passato), al suo cinema morale ma non moralista, a queste parabole in ammirevole equilibrio tra tradizione e modernità, identità nazionale e respiro internazionale, universale. È questa, infatti, la cifra stilistica di Melbourne, opera prima del regista e sceneggiatore iraniano Nima Javidi e pellicola d’apertura dell’edizione 2014 della Settimana della Critica. Un primo passo importante per Javidi e per la SIC [1].

A rafforzare il legame col cinema di Farhadi è Payman Maadi (Una separazione), attore che riesce a tratteggiare con estrema eleganza ed efficacia i moti dell’animo, i conflitti interiori, senza eccessi interpretativi. Il talento e le performance attoriali, al pari di una scrittura puntuale ed essenziale, rappresentano le fondamenta e la condicio sine qua non di un progetto limitato nel budget ma ambizioso nei contenuti. Il microcosmo di Melbourne, un appartamento che è una sorta di terra di mezzo tra un Iran da abbandonare e un’Australia da raggiungere, si tinge infatti di universalità, oltrepassando le mura domestiche e i rigidi confini nazionali: intrappolati in una situazione dal retrogusto kafkiano, Amir (Maadi) e Sara (Negar Javaherian) costringono lo spettatore a un rapido e doloroso processo di identificazione. Melbourne ci pone presto di fronte a spinose questioni morali, a un vis-à-vis con noi stessi che non lascia vie di fuga. Giusto, sbagliato, verità, menzogna, legge e giustizia, vita e futuro: l’appartamento di Amir e Sara si trasforma in un purgatorio, in un bivio esistenziale. Ma le strade che conducono alla salvezza o alla dannazione si intrecciano, si confondono, rigettando personaggi e spettatori in un luogo oscuro, ammantato di umanissimo pessimismo. Difficile, se non impossibile, fuggire da una prigione interiore.

La struttura narrativa di Melbourne, un po’ forzata in alcuni passaggi, in alcune “entrate in scena”, regala uno scarto folgorante: è la sequenza della deflagrazione del dramma, di una tragedia che si abbatte senza preavviso. Inattesa, inspiegabile, crudele. Un dolore improvviso, straziante, inesprimibile a parole e che forse solo il mezzo cinematografico può cercare di rappresentare. Ed è in uno spazio scenico ancor più ristretto e intimo (la camera da letto di Amir e Sara) che Maadi e Javidi mettono in mostra il loro talento, l’arte dell’essenzialità, della sottrazione. E, parole grosse, della vita – la casualità di una porta che sbatte, di un vetro rotto, di uno sguardo, e poi la terribile consapevolezza e lo smarrimento.

Melbourne è un dramma da camera, è un thriller polanskiano che mescola abilmente dolore e sensi di colpa, paura e panico, deformando la normalità, creando mostri inesistenti. L’appartamento di Amir e Sara diventa una prigione e al tempo stesso l’unico rifugio possibile. Niente sarà più come prima: un bicchiere di latte, una sigaretta, una macchina fotografica, l’Iran come la chimera Melbourne, lo stesso rapporto tra Sara e Amir. Melbourne è un labirinto. Chi troverà la via d’uscita?

Note
1. Classe 1980 e laureto in ingegneria meccanica, Javidi ha realizzato due documentari (Person e An Ending to an Ancient Profession, entrambi del 2007), numerosi spot pubblicitari e sei cortometraggi: Marathon Paralyzed Champion (1999), A Call for O (2001), The Poor Earth (2004), Changeable Weather (2007), Crack (2009) e Catnap (2010).
Info
Melbourne sul sito del Qabe Aseman Art Institute.
Melbourne sul sito della Settimana della Critica.
Il trailer italiano di Melbourne.
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