La mia vita da zucchina
di Claude Barras
Si rinnova una gradevolissima tradizione della Quinzaine des Réalisateurs, sezione parallela che riesce a ritagliare spazi preziosi per il cinema d’animazione, anche quello a misura di bambino. Diretto da Claude Barras, La mia vita da zucchina è l’ennesima dimostrazione della vitalità dell’animazione a passo uno e dell’industria cinematografica transalpina.
Piccole storie
Zucchina non è un vegetale, è un ragazzino molto coraggioso. Quando perde la madre, pensa di essere rimasto solo al mondo, ma non ha fatto i conti con tutte le persone che incontrerà nella sua nuova vita nella casa dei bambini… Simon, Ahmed, Jujube, Alice e Béatrice: hanno tutti delle storie particolari e anche i più duri hanno in realtà un cuore d’oro. E poi c’è quella ragazzina, Camille. A dieci anni si può avere un gruppo di amici, ci si può innamorare, ci sono tantissime cose da scoprire e imparare. E si può essere felici. [sinossi]
Rassicuranti notizie dalla Croisette per il cinema d’animazione. Un Certain Regard (La tortue rouge), ACID (La jeune fille sans mains) e la Quinzaine des Réalisateurs, con Ma vie de Courgette (in sala in Italia con il titolo La mia vita da zucchina) di Claude Barras, ci consegnano altri tre titoli pregevoli, liberi dalle logiche dell’animazione commerciale, capaci di trovare il loro personalissimo equilibrio tra narrazione e comparto tecnico-artistico.
Design e cromatismi assai distanti tra loro, storie ovviamente diverse, ma che condividono la centralità della narrazione, l’importanza delle idee, di un coerente progetto artistico. Storie che non inseguono una durata standardizzata, che se ne infischiano dei dilatati minutaggi che stanno prendendo piede nel circuito festivaliero, nell’olimpo autoriale.
L’ora e poco più de La mia vita da zucchina – ma potremmo anche citare gli ottanta minuti di Tout en haut du monde di Rémi Chayé o i settantacinque di Ma maman est en Amérique, elle a rencontré Buffalo Bill del duo Boreal & Chatel – è una boccata d’ossigeno, è la lapalissiana dimostrazione che ogni storia ha bisogno del proprio minutaggio. A dare una mano a Claude Barras ci pensa la regista e sceneggiatrice francese Céline Sciamma (Tomboy, Bande de filles), probabilmente la migliore penna possibile per una storia di bambini e ragazzini: lo script de La mia vita da zucchina non cerca particolari intrecci, non appesantisce una storia che vuole essere il più possibile lineare, ma si limita a tratteggiare per i giovani spettatori dei percorsi emotivi chiari, didascalici nel miglior senso possibile, relegando nel giusto cantuccio i due personaggi negativi (la madre e la zia).
A Barras e Sciamma bastano pochi cenni per inquadrare la famiglia disfunzionale e irrecuperabile di Zucchina, come bastano poche sequenze per immergere il protagonista in un microcosmo finalmente accogliente, caloroso, positivo – con tre personaggi emblematici: il finto duro Simon, il poliziotto dagli slanci paterni Raymond, la ragazzina dei sogni Camille. Il centro gravitazionale de La mia vita da zucchina è l’affetto, la necessità dell’affetto: quello che viene offerto a Zucchina e quello che lui può offrire, anche costruendo famiglie non proprio tradizionali. Il messaggio de La mia vita da zucchina è chiaro, dolcemente sussurrato, sottolineato dalle animazioni a passo uno in plastilina dal design burtoniano e dalle piccole tavole realizzate con stile infantile, ma con la stessa portata emotiva, la stessa cristallina sincerità.
La mia vita da zucchina riesce a fare della semplicità la propria forza. Qualche preziosismo, come l’accuratezza dei tessuti dei vestiti, ma soprattutto un susseguirsi di linee chiare, stilizzate: la macchina a scatoletta, i paesaggi caratterizzati da pochi elementi (una paio d’alberi, due casette), i netti cromatismi. Piccoli mondi preziosi che si animano grazie a un’animazione basilare, pulita, anch’essa ad altezza bambino – si veda l’immediatezza estetica delle montagne innevate, della stazione sciistica. Come l’aquilone e la lattina, oggetti che racchiudono un intero universo emotivo. Proprio un gioiellino.
Info
Il trailer italiano de La mia vita da zucchina su Youtube.
La pagina dedicata a La mia vita da zucchina sul sito della distribuzione Teodora.
La scheda de La mia vita da zucchina sul sito della Quinzaine.
Intervista a Claude Barras, regista de La mia vita da zucchina.
Una clip tratta da La mia vita da zucchina.
- Genere: animazione, commedia, drammatico
- Titolo originale: Ma vie de courgette
- Paese/Anno: Francia, Svizzera | 2016
- Regia: Claude Barras
- Sceneggiatura: Céline Sciamma, Germano Zullo, Morgan Navarro
- Fotografia: David Toutevoix
- Montaggio: Valentin Rotelli
- Interpreti: Adrien Barazzone, Anne-Laure Brasey, Brigitte Rosset, Elliot Sanchez, Estelle Hennard, Gaspard Schlatter, Jean-Claude Issenmann, Lou Wick, Michel Vuillermoz, Monica Budde, Natacha Koutchoumov, Paulin Jaccoud, Raul Ribera, Sixtine Murat, Véronique Montel
- Colonna sonora: Sophie Hunger
- Produzione: Blue Spirit Animation, Gébéka Films, Rita Productions
- Distribuzione: Teodora Film
- Durata: 66'
- Data di uscita: 02/12/2016