La Spia – A Most Wanted Man

La Spia – A Most Wanted Man

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Il Festival di Roma rende omaggio a Philip Seymour Hoffman ospitando La Spia – A Most Wanted Man, che segna la sua ultima apparizione come protagonista: una spy story dall’impianto classico diretta dal regista e fotografo olandese Anton Corbijn, che riadatta per il grande schermo Yssa il buono di John Le Carré.

Nell’ombra

Sono passati oltre dieci anni dall’11 settembre ma la tensione a livello internazionale è ancora alta: ad Amburgo Günter Bachmann – un agente segreto del dipartimento anti-terrorismo – è al lavoro insieme al suo team: un insospettabile accademico islamico sta infatti segretamente finanziando delle attività terroristiche attraverso una complessa rete di donazioni. L’arrivo ad Amburgo di Yssa Karpov – un giovane ceceno inserito dall’Interpol nella lista dei militanti jihadisti – segna l’inizio di una nuova fase… [sinossi]

Autentico spartiacque storico e socio-politico, l’11 settembre 2001 ha segnato una svolta netta e decisiva negli equilibri internazionali: è nel magma vivo di questi dieci anni di lotta al terrorismo di matrice islamica che si inserisce Anton Corbijn, fotografo olandese alla sua quarta esperienza registica, che con La Spia – A Most Wanted Man riadatta per il grande schermo il romanzo Yssa il buono di John Le Carré, ambientato in una plumbea Amburgo, città dove tre degli attentatori coinvolti nei dirottamenti vissero e pianificarono l’operazione.
Elegante e geometrico, il film di Corbijn prende le distanze dal volto più esplosivo e fascinoso degli agenti segreti, addentrandosi invece in uffici bunker tutt’altro che lussuosi, dove la vita è scandita dall’abnegazione e dalla rinuncia, fra cumuli di materiale investigativo e algidi meeting di programmazione internazionale: nel clima di sospetto che congela le posizioni delle diverse parti in causa si scontrano poteri più e meno forti, cellule autonome e reti globali, in un gioco di strategia subdolo e crudele. Il film segue passo dopo passo i meccanismi ad incastro che animano il campo, scegliendo di optare per una doppia lettura, una più schematica e rigorosa nel seguire gli sviluppi effettivi delle indagini, l’altra – centrale negli equilibri del progetto – più emotiva, dove è la potenza del dramma umano a prendere il sopravvento: asciugando la narrazione praticamente di ogni elemento puramente action, Corbijn si dedica alla lenta costruzione della tensione.

La Spia – A Most Wanted Man non è un film perfetto, tutt’altro: soprattutto nella prima parte – quando si devono definire le dinamiche interne ai servizi segreti e le traiettorie delle indagini – la scrittura si dilata e rallenta il fluire del racconto, che invece si fa più incalzante e avvincente nella seconda metà, quando la complessa struttura ormai definita comincia a ingranare. Tuttavia Corbijn si dimostra abile nel confrontarsi con il genere, realizzando una spy story dall’impianto classico e solido, non particolarmente originale ma capace di trovare la sua forza soprattutto nelle interpretazioni di un ottimo ed eterogeneo cast, capitanato da Philip Seymour Hoffman, carismatico e magnetico anche nei panni di un agente segreto combattivo ma profondamente disilluso. Il suo Günther Bachmann è protagonista non solo perché il suo ruolo è centrale nello sviluppo della narrazione ma perché racchiude e condensa in sé i pilastri su cui si articola il racconto: professionalità, dedizione, sacrificio, sconfitta – a prescindere da quelli che saranno gli esiti dell’indagine condotta ad Amburgo su cui è incentrato il film. Un uomo grigio e silenzioso, paziente e inesorabile, abituato a vivere e operare nell’ombra, ad essere burattinaio e marionetta al contempo (non stupisce quindi la profonda empatia che il personaggio prova per i “piccoli pesci” cui incappa nel corso delle sue indagini): con la consueta intensità che è cifra distintiva della sua carriera, Hoffman valorizza ogni sfumatura del suo personaggio, dalla testardaggine all’amarezza, sottolineandone la fatica e la determinazione, la lucidità e la partecipazione emotiva, confermandosi interprete sensibile e intelligente. E malgrado sovrapporre il cinema a ciò che accade fuori dallo schermo sia e resti profondamente sbagliato, il finale de La Spia – A Most Wanted Man, in tutta la sua asciuttezza ed essenzialità, sembra tagliato su misura per accompagnare il definitivo saluto a uno dei più grandi attori della sua generazione.

Info
Il trailer italiano de La Spia – A Most Wanted Man.
La pagina facebook de La Spia – A Most Wanted Man.
La Spia – A Most Wanted Man, il sito ufficiale.
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