U Are the Universe

U Are the Universe

di

Vincitore a mani basse del premio Asteroide del Trieste Science+Fiction Festival 2024, U Are the Universe di Pavlo Ostrikov non è solo un sagace inno al pacifismo e alla fratellanza, una parabola che mescola commedia e tragedia e una riuscita declinazione minimalista della fantascienza, ma possiede anche l’ampio respiro di una space opera dai contorni realistici, seppur residuale e terminale, una sorta di grandiosità in scala forzatamente ridotta.

Voyage, voyage

In un prossimo futuro, il camionista spaziale Andriy Melnyk trasporta spazzatura nucleare su una nave cargo diretta sulla luna abbandonata di Saturno, Callisto. Mentre è in orbita, la Terra esplode all’improvviso ed Andriy diventa l’unico essere umano vivente. Finché non riceve un messaggio da Catherine, meteorologa francese su una lontana stazione spaziale. Nonostante le difficoltà, Andriy decide di trovarla… [sinossi – Trieste Science+Fiction Festival 2024]
Voyage voyage
Plus loin que la nuit et le jour (voyage voyage)
Voyage (voyage)
Dans l’espace inouï de l´amour
Voyage voyage…
– Desireless, Voyage, voyage.

Alla fine di tutto, a un passo dall’estinzione, con la Terra esplosa a suon di testate nucleari, al trasportatore galattico Andriy Melnyk non resta che una cosa: lo Spazio. Tutto e al contempo niente, il vuoto. A noi, dall’altra parte dello schermo, troppo spesso orfani di astronavi e stelle, quel vuoto risuona un po’ come le note synth-pop e la voce di Desireless: infatti, al di là di altri meriti non secondari, U Are the Universe ha la forza narrativa e la coerenza estetico-tecnologica di riportarci lassù – non funzionano solo le sequenze in interni, nella navicella, ma anche e soprattutto quelle all’esterno, snodi brevi ma assolutamente essenziali. E non è poca cosa, soprattutto alla luce di un’ambientazione (quella interna) risicata ma mai claustrofobica (in fin dei conti non è poi così male il lavoro di Andriy) e della non semplice gestione di un intreccio che mescola toni apparentemente stridenti – ci vuol poco a rovinare la magia del cosmo, a depotenziare la portata assoluta e stordente dello spazio infinito.

Alle prese col suo primo lungometraggio dopo una serie di corti (Golden Love, Vypusk ’97) e alcuni lavori per il piccolo schermo (Those Who Stayed, Sydórenky – Sydorénky), il regista e sceneggiatore ucraino Pavlo Ostrikov trova la quadra di un’operetta morale che avrebbe altrimenti rischiato a più riprese di deragliare verso un’insopportabile retorica. Infatti, anche se la mente corre inevitabilmente al conflitto russo-ucraino, U Are the Universe allarga il suo sguardo e tratteggia una parabola – in tutti i sensi – universale. Tenuta a debita distanza la Terra, oramai ridotta a un mucchio di detriti vaganti, e tutte le sue complicazioni politiche e culturali, Ostrikov può amplificare la portata simbolica del rapporto impossibile tra Andriy e Catherine, ritagliando uno spazio non banale all’intelligenza artificiale di bordo – non una nuova declinazione del problematico HAL 9000 ma una spalla comica e anche molto umana, persino nel tradimento.

Arguto anche nelle citazioni, da Kubrick all’ironico cadeau di una vecchia copia di Robinson Crusoe, U Are the Universe affastella robotica avanzata e vinili da collezione, costruendo attorno al viaggiatore solitario Andriy un microcosmo che riflette tutto quello che stiamo rischiando di perdere, dall’afflato artistico (che divamperà in un finale tanto poetico quanto politico) ai fertili rapporti col prossimo, vicino o lontano. Variante non bellicosa ma sentimentale di schemi narrativi à la Il mio nemico o Duello nel Pacifico (e quindi, sempre dal S+F 2024, il meno convincente Orang Ikan), il film di Ostrikov sembra quasi uno spin-off di Planetes, con un perfetto equilibrio tra la cosiddetta fantascienza hard e una componente profondamente umanista, veicolata dalla performance di Volodymyr Kravchuk, dai cambi di umore di Andriy, dalle sue bizze fino all’indomabile eroismo, da quella plastilina che è l’azzeccata metafora di quello che – volendo – potremmo essere.

Info
Una clip tratta da U Are the Universe.

  • U-Are-the-Universe-2024-Pavlo-Ostrikov-01.jpg
  • U-Are-the-Universe-2024-Pavlo-Ostrikov-02.jpg
  • U-Are-the-Universe-2024-Pavlo-Ostrikov-03.jpg

Articoli correlati

Array
  • S+F 2024

    MadS RecensioneMadS

    di Un unico mirabolante piano sequenza, una città che forse sarà distrutta all'alba, una droga potentissima o forse altro, un'idea di cinema che guarda all'esperienza sul set come primo decisivo passo per il successivo coinvolgimento spettatoriale.
  • Festival

    Trieste Science+Fiction Festival 2024Trieste Science+Fiction Festival 2024

    «Il più importante evento italiano dedicato alla Fantascienza!». Ci accoglie così il sito del Trieste Science+Fiction Festival 2024, che il 29 ottobre taglia il traguardo della ventiquattresima edizione, guardando sempre avanti...
  • Festival

    Trieste Science+Fiction Festival 2024 – Presentazione

    Il Trieste Science+Fiction Festival 2024 permette alla storica kermesse giuliana di festeggiare la ventiquattresima edizione, continuando a gestire l'importante eredità del Festival internazionale del film di fantascienza di Trieste, che si tenne per un ventennio fino al 1982.
  • Festival

    Trieste Science+Fiction 2024 annuncia i primi titoli

    Trieste Science+Fiction Festival 2024, che quest'anno celebra la ventiquattresima edizione, si prepara ad accogliere stampa, addetti ai lavori, appassionati cultori e semplici curiosi dal 29 ottobre al 3 novembre annunciando i primi titoli selezionati.
  • Trieste S+F 2023

    the last spark of hope recensioneThe Last Spark of Hope

    di The Last Spark of Hope rappresenta l’approdo al lungometraggio del polacco Piotr Biedroń. Un film povero ed essenziale che abbina le angosce contemporanee della crisi climatica ed energetica con temi classici della fantascienza come le asimoviane tre leggi della robotica.
  • Tarkovskij

    Solaris recensioneSolaris

    di Pellicola inscindibile dal successivo Stalker, Solaris non è evidentemente la “risposta sovietica” al monolite kubrickiano. Come avrebbe detto Callisto Cosulich, Solaris è un'opera di fantacoscienza.
  • Venezia 2019

    Ad Astra RecensioneAd Astra

    di Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2019, Ad Astra è fantascienza umanista, minimalista, rarefatta ma pronta a improvvisi slanci spettacolari, a violente deflagrazioni.
  • Cannes 2016

    Ikarie-XB-1Ikarie XB 1

    di Restaurato in digitale con totale rispetto nei confronti della pellicola originale, il capolavoro della fantascienza cecoslovacca Ikarie XB 1 di Jindřich Polák era tra gli appuntamenti imperdibili di Cannes Classics 2016. Uno splendido esempio di sci-fi umanista e politica.
  • Roma 2015

    The Whispering Star

    di Sion Sono torna a interrogarsi sulla tragedia di Fukushima, stavolta mettendo in scena uno sci-fi disadorno, minimale e silenzioso. Disperso nelle stelle. Alla Festa di Roma.
  • Archivio

    Sopravvissuto - The Martian RecensioneSopravvissuto – The Martian

    di Muovendosi tra materie scientifiche e umanistiche, Ridley Scott con Sopravvissuto - The Martian ci propone la sua nuova versione del mito della frontiera, rielaborando gli abituali codici della fantascienza con solido mestiere e qualche guizzo di originalità.
  • Archivio

    GravityGravity

    di La dottoressa Ryan Stone è un brillante ingegnere biomedico alla sua prima missione spaziale insieme al veterano Matt Kowalsky. Durante una passeggiata di routine, succede l’imprevisto...
  • Animazione

    Mars

    di Una nuova corsa allo spazio ha inizio fra la NASA e la ESA quando Charlie, Hank e la dottoressa Cook si mettono a competere con un robot dall'intelligenza artificiale per scoprire cosa succede sul Pianeta Rosso...
  • Archivio

    Moon (2009) di Duncan Jones - Recensione | Quinlan.itMoon

    di Sam Bell è impiegato da tre anni presso la base lunare Selene, adibita all'estrazione dell'Elio-3, che potrebbe salvare la Terra da una grossa crisi energetica. Sam ha vissuto tre anni nella base con l'unica compagnia di un robot di nome Gertie...
  • Archivio

    Dante 01

    di Dante 01 è una prigione spaziale in orbita nell'atmosfera soffocante di Dante, un pianeta ostile. All'interno sono rinchiusi sei tra i più pericolosi criminali dei mondi circostanti: vengono sottoposti a misteriosi e orribili esperimenti genetici...