Rendez-vous avec Pol Pot
Con Rendez-vous avec Pol Pot il regista cambogiano Rithy Panh torna a ragionare sulla tragedia della Kampuchea Democratica e lo fa dipanando il proprio stile a trecentosessanta gradi, dalla pura finzione al ricorso ai pupazzi di terracotta fino all'utilizzo di materiale documentario. Leggi tutto
Everything Will Be Ok
Torna alla Berlinale, in competizione, anche il grande Rithy Panh con un film, Everything Will Be OK, che purtroppo conferma una fase involutiva della sua carriera: ritroviamo tutti i difetti del precedente Irradiés, pure passato alla Berlinale. Leggi tutto
Irradiés
Presentato in concorso alla 70 Berlinale, Irradiés è l'ultima, deludente, opera di Rithy Panh, che sembra aver perso la capacità analitica e di riflessione sul male, per mettere in scena semplicemente e superficialmente un'esibizione degli orrori della storia. Leggi tutto
Les tombeaux sans noms
Rithy Panh torna una volta di più con Les Tombeaux sans noms a interrogarsi sulla Cambogia, sulla memoria (per lui anche tragicamente autobiografica) del genocidio perpetrato dal regime dei Khmer Rossi, e sul destino dell'umanità: un'opera dolorosissima. Leggi tutto
Exil
Rithy Panh continua a elaborare il lutto personale e universale di una nazione, la Cambogia, che ancora soffre le ferite della dittatura di Pol Pot. A Cannes tra le séances spéciales. Leggi tutto
La France est notre patrie
Il colonialismo e i suoi effetti raccontato attraverso un montaggio libero di filmati amatoriali girati nell'epoca in cui parti dell'Africa e dell'Indocina erano ancora in mano francese. Un potente saggio cinematografico e politico firmato da Rithy Panh. A Torino 2015 in TFFdoc. Leggi tutto
L’image manquante
Rithy Panh racconta lo stermino della propria famiglia da parte degli uomini di Pol Pot, e per farlo si affida a personaggi in plastilina. Vincitore di Un certain regard al Festival di Cannes, e presentato nella sezione TFFdoc. Leggi tutto