Yo-Rhad – Un amico dallo spazio
di Camillo Teti, Vittorio Rambaldi
Nelle ambizioni degli autori (Camillo Teti e il figlio d’arte Victor Rambaldi) Yo-Rhad – Un amico dallo spazio dovrebbe essere un aggiornamento e un affettuoso omaggio all’E.T. di Spielberg. In realtà questa avventura fantascientifica si sfalda fin dalle primissime sequenze, per via tanto di una narrazione asfittica quanto di un’animazione mediocre, e di un’idea di racconto per l’infanzia ai limiti del delittuoso.
La cosa da un altro immondo
Yo-Rhad è un piccolo alieno che capita sulla Terra per cercare aiuto: deve salvare la sua gente e si rivolge a Jason, nipote di un illustre astrofilo… [sinossi]
È triste dover constatare come il cinema d’animazione in Italia continui ad arrancare rispetto al resto dell’Europa (proprio noi che abbiamo avuto alcune delle figure centrali nell’arte del disegno animato europeo, a partire da Bruno Bozzetto), ma è addirittura devastante trovarsi a dover fare i conti con un’opera quale Yo-Rhad – Un amico dallo spazio, diretto a quattro mani da Camillo Teti e Victor Rambaldi. Se il primo ha un curriculum decennale che l’ha visto dirigere mediocri b-movie e partecipare però anche alla produzione di titoli come C’era una volta il West, L’uccello dalle piume di cristallo e Giù la testa, il secondo è niente di più e niente di meno che il figlio di Carlo Rambaldi.
La trama, come si può notare, è presto detta: il problema è tutto ciò che le gravita intorno. Risulta infatti difficile riuscire a descrivere con esattezza il grave livello di approssimazione della pellicola prodotta dalla Effeci di Roma: un’animazione troglodita, incapace di mescolare 2D e 3D, che si sposa con una sceneggiatura ebete, del tutto priva di senso. Raramente capita di incontrare sulla propria strada un progetto artistico così completamente privo di valori positivi: non solo manca infatti la logica minima per poter dare un senso all’accozzaglia di avvenimenti che pretenderebbero di chiamarsi storia, ma è del tutto assente anche una pur minima capacità tecnica. Sarebbe stato azzardato pretendere un lavoro sorprendente da quest’avventura (quasi) spaziale, ma il livello finale è talmente infimo da non lasciare spazio ad altro se non a uno stupore attonito, perfino imbarazzato.
Procedendo con calma si cercherà di elencare almeno una parte delle innumerevoli manchevolezze del film, a partire dalle più futili e banali.
1) Il protagonista sogna, spinto anche dal nonno, incontri con alieni, avventure in mondi sconosciuti ecc.ecc. Nel momento in cui si imbatte nella cosa da un altro mondo l’unico commento che riesce a partorire è “è impossibile che sia successo a me”, quando logica vorrebbe il contrario.
2) Gli animali, in particolare le galline, sono antropomorfizzati, ma solo di tanto in tanto, senza che si tenti di spiegare cosa li spinga a fare del cabaret o a scendere in sciopero quando un secondo prima stanno allegramente beccando con aria ebete i chicchi di grano.
3) Le gag sono a dir poco patetiche, prive di alcun mordente, prevedibili e del tutto risibili: tanto per fare un esempio pratico Yo-Rhad parla male, come tradizione vuole, e si confonde su determinati termini. Il massimo grado di gioco di parole che gli sceneggiatori sono riusciti a comporre prevede la storpiatura di consiglio in coniglio, quella di passaggio in assaggio e quella di ministro in minestro. E tutti dovremmo sbellicarci dalle risate.
4) Il film è ambientato negli USA, ce lo descrivono perfettamente le bandiere e gli ambienti in cui si svolge la storia: i personaggi, però, fanno una pubblicità forsennata alla Telecom Italia e i personaggi degli anziani si chiamano Merope Mainardi e Eusebio Mirabella. Mistero della fede.
5) Sempre rimanendo sul tema dell’uso della lingua i personaggi si esprimono sempre in italiano, come è ovvio che sia, ma salutano gli alieni con un welcome scritto a caratteri cubitali.
6) Non viene assolutamente spiegato cosa sia il Geyser, il razzo che li riporterà nello spazio, come faccia a volare e tanto meno come faccia a essere applicato su un silos trovato casualmente in piena campagna.
7) Il pentimento del cattivo di turno è a dir poco pretestuoso e dura l’arco di una ventina di secondi, dimostrando ulteriormente la scarsezza delle idee della troupe.
Ci fermiamo qui, ma la lista potrebbe allungarsi a dismisura: tutto questo serve esclusivamente a far comprendere come Yo-Rhad – Un amico dallo spazio sia con ogni probabilità il punto più basso toccato dall’animazione contemporanea. Gli autori si sono difesi affermando di aver voluto fare un film per i bambini, ma sarebbe il caso che si studiassero qualche bel tomo di psicologia infantile: il modo in cui sono stati sottovalutati il gusto e l’intelligenza dei più piccoli è ennesima dimostrazione di incuria della produzione. Senza dimenticare che l’ingenuità gratuita dell’opera di Teti e Rambaldi sarebbe stata accettata al massimo una ventina d’anni fa, ma oggi che i bambini sono abituati a vedere al cinema le opere della Pixar e della Dreamworks, il giochino messo in moto in Yo-Rhad è destinato a incepparsi alla partenza. E quando in maniera improvvida si tenta di strizzare l’occhio al pubblico più smaliziato si crolla definitivamente: prima nella somiglianza fin troppo netta dell’alieno con l’E.T. di papà Carlo, poi in alcune battute (“Verso l’infinito e oltre!” e “Questo è l’inizio di una splendida amicizia”) che hanno un retrogusto a dir poco squallido nel palese artificio del loro gioco cinefilo, infine addirittura nel saluto tra terrestri e non, mutuato dal geniale movimento delle dita che rese celebre Robin Williams nei panni di Mork.
Alla fine dell’ora e venti di imbarazzo totale viene voglia di andare a casa e guardarsi E.T. o di sfogliarsi le avventure di Eta Beta disegnate da Walt Disney – e anche il cane Wak altro non è che un aggiornamento di Pflip, compagno di avventure dell’uomo del futuro amante della naftalina. Ma, quando si è già con i muscoli protesi verso la fuga dal buio della sala ecco sopraggiungere Lucio Dalla animato che balla e canta con i suoi mugugni onomatopeici insieme ai protagonisti della pellicola.
E davanti a un tale spettacolo è impossibile scamparla.
Info
Il trailer di Yo-Rhad – Un amico dallo spazio.
- Genere: animazione, avventura, fantascienza
- Titolo originale: Yo-Rhad - Un amico dallo spazio
- Paese/Anno: Italia | 2005
- Regia: Camillo Teti, Vittorio Rambaldi
- Sceneggiatura: Camillo Teti
- Interpreti: Annalisa Minetti, Antonella Mosetti, Barbara Pitotti, Bianca Alessandra Ara, Elio Pandolfi, Giada De Blanck, Ornella Muti
- Colonna sonora: Lucio Dalla
- Produzione: Effeci
- Distribuzione: Istituto Luce Cinecittà
- Durata: 81'
- Data di uscita: 14/04/2006