Il maledetto United

Il maledetto United

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Il maledetto United arriva in Italia dalla porta secondaria: la Sony, dopo averne ripetutamente annunciato l’uscita in sala, ha deciso (discutibilmente) di mandare il prodotto direttamente in home video. Ed è un peccato, davvero. Il maledetto United è un film sul calcio come ossessione umana, ambizione ultima e sincera manifestazione di quanto possa essere inopinatamente maledetto lo sport più bello del mondo.

Quando ancora José Mourihno era poco più che un ragazzino col sogno di emulare il padre (cercando di superarlo, si spera…) sui campi di calcio di mezzo Portogallo, in Inghilterra c’era un allenatore che scriveva la storia del calcio con le provinciali. Brian Howard Clough, bomber di razza e allenatore tra i più vincenti della storia del calcio britannico, nato e cresciuto nella terribile Middlesbrough, nella cui squadra di club ha segnato qualcosa come 200 gol, è oggi un nome che si ricorda poco e male, del quale non si parla praticamente mai in fatto di panchine vincenti. Eppure questo signore morto in sordina nel 2004 a 69 anni ha portato allo scudetto il Derby County, oggi relegata nella serie B inglese e mai vincente fino a quel momento, e soprattutto ha portato il Nottingham Forest neopromosso nel 1977-1978 a vincere lo scudetto per poi issarlo in vetta al mondo con due Coppe dei Campioni consecutive. Roba da matti, insomma.
Questa lunga ma doverosa premessa ci serviva come il pane per introdurci a questo piccolo-grande film capolavoro sulla figura di Brian Clough, Il maledetto United, un biopic atipico perché ne analizza solamente una parte molto limitata (e poco fortunata) di carriera, ovvero quei 44 giorni che sconvolsero l’Inghilterra quando nel 1974 Don Revie, allora tecnico di successo del Leeds United venne chiamato a dirigere la Nazionale dei Tre Leoni lasciando libera la panchina dei Peacocks. Al posto suo, nello stupore generale, venne chiamato Brian Clough, tecnico degli arcinemici del Derby County, famoso per le sue esternazioni non proprio tenere nei confronti di Revie e della sua squadra (spesso accusati di manifeste scorrettezze all’interno del campo da gioco). Clough non fece nulla per farsi amici nel nuovo spogliatoio tanto che, dopo appunto un mese e mezzo, con tutti i giocatori totalmente contro di lui, venne esonerato dai dirigenti del club e questo fu in pratica il suo unico grande insuccesso.

Il maledetto United arriva in Italia dalla porta secondaria: la Sony, dopo averne ripetutamente annunciato l’uscita in sala, ha deciso (discutibilmente) di mandare il prodotto direttamente in home video. Ed è un peccato, davvero. Il maledetto United è un film sul calcio come ossessione umana, ambizione ultima e sincera manifestazione di quanto possa essere inopinatamente maledetto lo sport più bello del mondo. Tratto dall’omonimo romanzo di David Peace, e sceneggiato da Peter Morgan (The Queen, Frost/Nixon), il film di Tom Hooper (al cinema solo Red Dust, discutibile fantathriller di qualche anno fa) si vede che è fatto da chi ha a cuore il calcio: lo si vede nella messa in scena misurata e mai esasperata, lo si vede nella cura con cui si rievoca quel calcio che non c’è più (negli spogliatoi delle squadre accanto ad ogni  asciugamano c’è un posacenere…), nell’intelligenza con cui vengono centellinate le riprese calcistiche, spesso e volentieri vera e propria pecca di tutti i film calcistici. Hooper è molto bravo poi ad affidarsi al carisma di un grande cast d’insieme (Timothy Spall, Colm Meaney, Jim Broadbent e Stephen Graham) ma soprattutto a dare ampio spazio al gigantesco Michael Sheen, probabilmente uno dei migliori attori oggi, che ricostruisce come un tassidermico la provocatoria spavalderia di Clough, con i suoi occhietti vispi e la parlantina che non conosce soste.

Travolti da questo grande film c’è rimasto poco spazio da dedicare al packaging con cui la Sony ha deciso di accompagnare il prodotto. Detto che il blu-ray offre qualità audio/video ineccepibili, e il cielo terso del Nord dell’Inghilterra sembra quasi di averlo sotto il naso, immense sono anche le potenzialità che riguardano gli extra: qui non si è fatta di certo economia, visti gli interessanti e copiosi paratesti proposti. Oltre al commento del regista, dell’attore e del produttore, troviamo scene eliminate e trailer, approfondimenti e quant’altro, incluso un discreto making of denso di curiosità produttive, ma a spiccare sono soprattutto le prove d’attore che Sheen compie mettendo in scena vari cloughismi. Pezzi di bravura attoriale impressionanti, ma soprattutto reperti storici con cui guardare col sorriso sulla bocca il calcio di una volta…

Info
Il trailer de Il maledetto United.

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