Bad Teacher – Una cattiva maestra

Bad Teacher – Una cattiva maestra

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Molto vicina al Babbo bastardo di Zwigoff in termini di meschinità, la Elizabeth di Bad Teacher non riesce comunque a reggere il peso di uno script incerto che fa acqua da tutte le parti. I metodi poco ortodossi e le gag funzionano solo di rado e riportano a una comicità che non trova mai la giusta misura.

La diseducatrice

Elizabeth Halsey è un’insegnante che merita davvero l’insufficienza. E’ sboccata, spietata e decisamente inadatta. Beve, se la spassa e non vede l’ora di sposarsi e lasciare il suo lavoro di insegnante di scuola media. Quando viene scaricata dal fidanzato decide di conquistare un supplente ricco e bello – entrando in competizione con una collega molto energica e determinata, Amy – ma si ritrova a dover respingere gli approcci di un insolente insegnante di educazione fisica. Gli stravaganti piani di Elizabeth e le loro burrascose conseguenze sconvolgeranno gli studenti, i colleghi e perfino lei stessa… [sinossi]

Se da una parte la filmografia di Lawrence Kasdan qualche traccia nella storia della Settima Arte l’ha lasciata con titoli del calibro di Il grande freddo, Brivido caldo, Turista per caso, Silverado o Ti amerò… fino ad ammazzarti, dall’altra parte non si può dire la stessa cosa di quello che fino a questo momento è riuscito a portare sul grande schermo il figlio Jake, regista e autore di commediole altalenanti come Orange County, The Tv Set e Walk Hard – La storia di Dewey Cox. Non è il caso allora di dire tale padre tale figlio, visto che del dna artistico e creativo del padre, nel modo di fare e concepire il cinema dell’erede non sembra proprio essercene traccia. L’ultima fatica di Jake in tal senso rappresenta un’ulteriore conferma di questa mancata eredità: Bad Teacher – Una cattiva maestra non riesce minimamente a cucire lo strappo generazionale, al contrario lo rende ancora più evidente.

Probabilmente se non fosse per la fisicità prorompente di una Cameron Diaz ancora in gran forma, che nel ruolo di un’insegnate molto sexy e poco professionale riporta alla mente del cinefilo nostrano le bollenti educatrici protagoniste di quei prodotti della comicità “bassa” del cinema italiano degli anni Settanta e Ottanta (la Fenech de L’insegnante e L’insegnante viene a casa, piuttosto che l’Anna Maria Rizzoli svista in L’insegnante al mare con tutta la classe o le maestre tutto pepe che hanno ravvivato le maldestre mattinate scolastiche di Pierino, risvegliandone gli appetiti sessuali) che tanto hanno offerto all’immaginazione del pubblico maschile, questa commedia dai pochi alti e dai moltissimi bassi non avrebbe avuto alcun motivo di richiamo. Se da un lato l’attrice americana regala alla platea di turno pruriginose visioni che fanno ancora la loro porca figura (vedi le acrobazie sui parabrezza nella scena dell’autolavaggio) e valgono il prezzo del biglietto, sul versante recitativo siamo al cospetto di un altro passo falso nella già discontinua carriera della Diaz. Il suo personaggio è quanto di più scorretto si possa partorire a livello morale, vale a dire un’autentica arrampicatrice sociale capace di venire meno ai propri doveri scolastici di educatrice per saziare i propri appetiti: campare di rendita sposando il riccone di turno e farsi un paio di tette nuove di zecca.

Molto più vicino al Babbo bastardo di Zwigoff in termini di meschinità nei confronti del prossimo che ai cattivi esempi trasmessi dalle cattedre occupate ad esempio da Cate Blanchet in Diario di uno scandalo o Jack Black in School of Rock, la Elizabeth di Bad Teacher non riesce comunque a reggere il peso di uno script incerto che fa acqua da tutte le parti. I metodi poco ortodossi e le gag a essi collegati funzionano solo di rado e riportano a una comicità che non trova mai la giusta misura. Risultato: risate con il contagocce. La sceneggiatura è il vero tallone d’Achille di un film che in quanto a registro comico non sembra avere per niente le idee chiare, ricorrendo in modalità random a tipologie di ironia diverse. Saper gestire livelli e tipologie diverse di comicità in un’unica storia non è da tutti, ma quando questo accade come nei recenti Le amiche della sposa o Una notte da leoni i risultati si vedono e premiano gli sforzi al botteghino. Non è questo il caso del film di Kasdan che soffre pesantemente a causa della scrittura sbilanciata, prevedibile e povera di idee del duo formato da Gene Stupnitsky e Lee Eisenberg, che deve persino ricorrere a citazioni parodistiche di Pensieri pericolosi per trovare sbocchi drammaturgici e narrativi. La narrazione si perde così tra becere gag, battutacce, doppi sensi, tirate di marijuana, visioni hot, esclamazioni poco colorite, per chiudere in bellezza con peti e rutti di diversa intensità. Decisamente poco (a seconda dei punti di vista) per sorreggere un’operazione che è costata un bel po’ di dollari e che nelle sale nostrane approda con Warner Bros. negli ultimi respiri della stagione balneare, già di per se avara di sorrisi al box office a maggior ragione se la programmazione ha il fiato addosso della Mostra del Cinema di Venezia.

Info
Il trailer italiano di Bad Teacher – Una cattiva maestra.
Bad Teacher – Una cattiva maestra sul canale Film su YouTube.
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