Welles alla Cinémathèque
Un altro corposo omaggio, oltre a quello di Monaco, è previsto quest’anno per il centenario della nascita di Welles: dal 17 giugno al 2 agosto la Cinémathèque française mette in cartellone tutti i suoi film, inclusa una selezione di quelli in cui ha recitato. Ma l’evento fondamentale sarà la proiezione della copia-lavoro del Don Chisciotte, che non viene più mostrata dal 1986.
Fino a pochi mesi fa si temeva che non si sarebbe fatto abbastanza per celebrare Welles nel centenario della nascita (e nel trentennale della morte). Adesso, al contrario, sembra che si voglia fare troppo. Dopo il mini-omaggio al Festival di Cannes e in attesa della prossima rassegna quasi-completa che si terrà al Munich Film Musem, ecco che a breve partirà un’altra retrospettiva molto corposa: dal 17 giugno al 2 agosto la Cinémathèque française mette in cartellone film compiuti e incompiuti di Welles, con anche una selezione delle pellicole in cui ha solamente recitato (da Cagliostro a Il terzo uomo) nonché di film a lui dedicati (e tra questi spicca il bellissimo L’homme qui a vu l’homme qui a vu l’ours di André S. Labarthe). Ma il momento centrale della retrospettiva sarà senz’altro la sera del 29 giugno, quando verrà mostrata la copia lavoro del Don Chisciotte, che non è più visibile – a quanto ci risulta – dal 1986. All’epoca, infatti, venne proiettata durante il Festival di Cannes una versione di 45 minuti, assemblata dagli archivisti della Cinémathèque e supervisionata da Costa-Gavras. Questa copia-lavoro è quella stessa su cui Welles lavorò per anni ed è dunque l’unica che, forse, possa permetterci di immaginare che forma avrebbe avuto il suo Don Chisciotte.
E, oltre a una curiosa discordanza di durate (la versione che verrà mostrata il 29 giugno risulta essere lunga ben 80 minuti!), va notato come Don Chisciotte sarà presente solo a Parigi e non a Monaco. Alla Cinémathèque venne infatti fatto dono di questa copia pare da Welles in persona (o, forse, da Suzanne Cloutier, la Desdemona di Othello) e nessuna cineteca ne possiede altre versioni. Al contrario, a Parigi non si vedrà la versione incompiuta di The Other Side of the Wind, presente invece a Monaco.
Insomma, al di là di tutti questi eventi, ci sembra che ci sia sempre più bisogno di un coordinamento internazionale per poter mettere in sicurezza e rendere visibili ovunque i tanti – preziosissimi – incompiuti wellesiani.