That Cloud Never Left
di Yashaswini Raghunandan
Presentato in concorso alla 55a Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, That Cloud Never Left di Yashaswini Raghunandan è un film teorico, ambientato in un remoto villaggio del Bengala Occidentale, che diventa il ricettacolo ultimo del cinema e luogo della sua scomposizione in materia e luce.
Giochi dal mondo
In un villaggio del Bengala gli abitanti per sopravvivere producono giocattoli, da rivendere nelle piazze delle grandi città, ritagliando i rotoli di pellicola di film di Bollywood, Tollywood e B-movie, per fabbricare sonagli, fischi e trottole. [sinossi]
L’India paese tra i più poveri al mondo diviene ricettacolo dei rifiuti del primo mondo, così come al suo interno le realtà rurali più svantaggiate svolgono la stessa funzione di smaltimento nei confronti delle parti urbane più ricche. Ma la fantasia, il sapiente e abile artigianato di quei poveri villaggi, hanno sviluppato un’attività di riciclo delle plastiche e di materie sintetiche, per farne giocattoli colorati, sempre poveri, come girandole, venduti nelle piazze delle grandi città. Così avviene nel villaggio di Daspara, nel Bengala Occidentale, dove gli abitanti sono impegnati nella costruzione di giochi utilizzando anche ritagli di pellicole, già un materiale divenuto obsoleto, di film di Bollywood, Tollywood (la mecca del cinema dell’India meridionale) e in generale B-movie popolari. Un cinema che già di per sé è un ricettacolo di generi di Hollywood, un cinema che di per sé è un’arte povera, fatto tradizionalmente con pochi mezzi sempre rispetto al cinema americano, ma che è stato reinventato come cinema artigianale.
That Cloud Never Left di Yashaswini Raghunandan, presentato in concorso alla 55a Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, funziona come un documentario sull’artigianato, seguendo le attività del villaggio, con le sole immagini, quasi senza dialoghi. Le mani sapienti dei costruttori, con l’ausilio di pochi e semplici macchinari, tagliano le canne di bambù, fino a ridurle a bastoncini, li dipingono di viola, modellano la creta, assemblano con fili, pezzi di carta, plastica e appunto pellicola. Utilizzano un macchinario pretecnologico, meccanico, fatto in legno, alla Flinstones, che taglia via automaticamente i lati della pellicola con le perforazioni. Non è un meccanismo perfetto, bisogna intervenire con la forbice all’occorrenza. Tutto questo mentre le donne sono impegnate in analoghe attività manuali per il cibo, lavorando per esempio il riso, e i bambini intenti a giocare: si divertono con poco, anche aggrappandosi agli alberi.
È un villaggio buio, quello di Daspara, come tutti i villaggi rurali delle zone povere, non allacciato alla rete elettrica. La regista lo coglie spesso nella dimensione crepuscolare, buia, i cui unici spiragli di luce, interna, sono le poche lampade, lanterne, spesso a intermittenza, torce o i televisori che trasmettono quei film popolari di cui sopra. Il cinema, anche se in uno schermo televisivo, è fatto di luce. Ben presto anche l’illuminazione lunare verrà meno per una prevista eclissi, che dovrebbe far virare la luna di rosso. Ma questo fenomeno non sarà comunque visibile, occultato da nubi imprevedibili che non se ne vanno.
Yashaswini Raghunandan fa cominciare That Cloud Never Left con delle immagini da cinema sperimentale, con dei viraggi arancioni e delle figure astratte da pellicola consunta, stile Brakhage. Il significato di quelle visioni verrà svelato durante lo sviluppo del film. Quelle virate sono il risultato dello sguardo attraverso occhiali o superfici colorati, sempre prodotti con il lavoro artigianale nel villaggio. Quelle alla Brakhage sono proprio quelle pellicole destinate alla lavorazione, che stanno perdendo la loro informazione di immagine, infatti molto consunte, per diventare pura materia di composizione dei giocattoli. Con That Cloud Never Left, Yashaswini Raghunandan sviluppa non semplicemente una riflessione sull’obsolescenza della pellicola, ma un film teorico sul dispositivo della visione, sul cinema come materia e come luce.
Info
La scheda di That Cloud Never Left sul sito della Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro.
- Genere: documentario, drammatico, sperimentale
- Titolo originale: That Cloud Never Left
- Paese/Anno: India | 2019
- Regia: Yashaswini Raghunandan
- Fotografia: Paromita Dhar
- Montaggio: Abhro Banerjee
- Produzione: People’s Archive of Rural India
- Durata: 65'