The Gangster, the Cop, the Devil
di Lee Won-tae
Mescola un po’ le carte The Gangster, the Cop, the Devil, opera seconda di Lee Won-Tae, presentata fuori concorso al Festival di Cannes 2019. Uno spietato e invisibile serial killer, un poliziotto spaccone e dai modi spicci e un malavitoso dalle spalle particolarmente larghe e dal pugno letale. Diventerà presto un buddy movie. Alternanza di battute, omicidi e pestaggi, alcune sequenze mirabili, cast di livello. Su tutti, il corpulento Ma Dong-seok (Train to Busan), bravo e grosso, perfettamente in parte. Tutto già visto, scivola via piacevolmente.
Anche gli angeli tirano di destro
Un potente e feroce boss riesce a sfuggire all’agguato di un serial killer, uno squilibrato che sta mietendo una vittima dietro l’altra. Sopravvissuto all’attacco, il gangster si mette alla ricerca del serial killer per non danneggiare la propria reputazione, che è tutto nel suo ambiente. Sulle tracce dell’inafferrabile serial killer c’è anche uno spavaldo poliziotto. I due uomini, così diversi tra loro e normalmente nemici, uniranno le forze per mettere le mani sull’assassino. Ma se il poliziotto sogna di vedere l’assassino dietro le sbarre, il gangster ha una sola idea in mente: vederlo morire… [sinossi]
Il rapporto tra il Festival di Cannes e l’industria cinematografica sudcoreana è fecondo, al di là della presenza e della vittoria di Bong Joon-ho con Parasite. Sono anni che, piazzati nel fuori concorso e preferibilmente nelle séances de minuit, i film di genere sudcoreani attirano l’attenzione, smuovono un programma a volte un po’ stantio, mettono in mostra una confezione tecnico-artistica ammirevole – anche nei casi complessivamente meno brillanti: il discorso non cambia, sia per le opere più compiute (The Wailing) sia per titoli presto dimenticati (The Villainess).
Opera seconda di Lee Won-Tae, The Gangster, the Cop, the Devil si incastra perfettamente in questo discorso. Anzi, in questo meccanismo, in questo do ut des tra Cannes e il Kofic (Korean Film Council). Il titolo ci dice già tutto: sappiamo che avremo a che fare con uno spietato e invisibile serial killer, un poliziotto spaccone e dai modi spicci e un malavitoso dalle spalle particolarmente larghe e dal pugno letale. Basta dare un’occhiata al cast, partendo magari da Ma Dong-seok, attore dalla fisicità debordante, a suo agio in qualsiasi contesto comico o drammatico. Vale la pena ricordarlo in Train To Busan, blockbuster approdato in home video anche nel Bel Paese e vero e proprio trampolino di lancio per una carriera lunga ma senza particolari acuti: in un batter d’occhio Ma è diventato una stella di prima grandezza. Con pieno merito.
Anche il poliziotto (Kim Mu-Yeol) e il killer (Kim Sung-kyu) funzionano abbastanza bene, ma non sono loro a reggere la pellicola. Anzi, sono la cartina tornasole di un prodotto che riprende e ripete uno schema già ampiamente visto e sfruttato, quasi consunto, tenuto in piedi proprio dalla presenza scenica di Ma, dalle possibilità narrative e spettacolari offerte dalla sua stazza e atleticità – memorabile ed esemplare, in questo senso, la sequenza della porta del bagno.
The Gangster, the Cop, the Devil scorre placidamente e scivola presto via, con la sua hollywoodiana alternanza di battute, omicidi e pestaggi. La traiettoria del buddy movie è prevedibile, meccanica, ma è quello che vogliamo vedere fin dall’inizio. Come vogliamo seguire la parabola del gangster Jang Dong-soo, brutale ma a suo modo onesto, cuore pulsante del film – nota a margine: Dong-soo era il nome del personaggio interpretato da Jang Dong-Gun in Friend (Chingoo, 2001) di Kwak Kyung-taek, tra i titoli chiave della prima fase della New Wave sudcoreana. Fisicità diversa per i due Dong-soo, ma la stessa indomabile rabbia e un singolare senso della giustizia e dell’onore. Anche lì i coltelli non perdonavano.
Blockbuster che definisce perfettamente le qualità ma anche i limiti del prodotto medio dell’industria sudcoreana, The Gangster, the Cop, the Devil pesca un po’ qua e un po’ là, dai vari The Chaser, Our Town, I Saw the Devil e via discorrendo. Le industrie devono saper fare anche questo. O forse soprattutto questo.
Info
La scheda di The Gangster, the Cop, the Devil sul sito del Festival di Cannes 2019.
Il trailer originale di The Gangster, the Cop, the Devil.
La scheda di The Gangster, the Cop, the Devil sul sito del Kofic.
- Genere: action, gangster movie, poliziesco, thriller
- Titolo originale: Akinjeon
- Paese/Anno: Corea del Sud | 2019
- Regia: Lee Won-tae
- Sceneggiatura: Lee Won-tae
- Fotografia: Park Se-seung
- Montaggio: Han Young-kyu, Heo Sun-mi
- Interpreti: Kim Mu-Yeol, Kim Sung-kyu, Ma Dong-seok
- Colonna sonora: Jo Yeong-wook
- Produzione: B.A. Entertainment
- Durata: 109'