Ancora auguri per la tua morte

Ancora auguri per la tua morte

di

Tornando a declinare in chiave slasher Ricomincio da capo, Ancora auguri per la tua morte aggiunge una molteplicità di ingorghi spazio-temporali al precedente capitolo e alimenta, sulla carta, il godimento macabro da teen movie impazzito. Il giochino alla lunga mostra la corda, ma l’idea editoriale e produttiva che sta dietro al sequel rimane funambolica.

Rimuoio da capo

Ryan si sveglia in auto, dove sappiamo che va a dormire quando al compagno di stanza Carter serve privacy in camera. Infatti Ryan lo ritrova insieme a Tree nel giorno dopo il compleanno di lei, ossia quello successivo al loop temporale in cui era rimasta misteriosamente incastrata nel precedente capitolo. Questa volta però è Ryan a ritrovarsi aggredito da un assassino mascherato e a risvegliarsi di nuovo al mattino dello stesso giorno, dopo essere stato ucciso. Tree, grazie alla propria esperienza, capisce cosa sta succedendo e prende in mano la situazione… [sinossi]

Non si smetterebbe mai di lodare l’intelligenza di Jason Blum, il Roger Corman del cinema contemporaneo. Un pioniere moderno dello spavento in grado di intavolare un’idea di horror da bottega precisissima e altrettanto fresca sul piano produttivo. Un portento capace, con la sua Blumhouse Productions, di tenere bassi i costi e generare profitti con operazioni dai concept estremamente brillanti. Ancora auguri per la tua morte (Happy Death Day 2U), sequel del successo del 2017 costato 5 milioni di dollari per poi incassarne 125, riprende l’idea di declinare Ricomincio da capo di Harold Ramis in chiave horror ma si spinge ancora oltre, portando l’assunto più alle soglie della fantascienza.

Torna la magnetica e buffa Jessica Rothe apparsa in un piccolo ruolo in La La Land, nei panni della protagonista Tree, una giovane scream queen di grande impatto sulla scena e decisamente perfetta per delle atmosfere da college movie intinto nel macabro, e viene confermato dietro la macchina da presa anche Christopher Landon, che proprio alla Blumhouse si è fatto le ossa come sceneggiatore, scrivendo diversi capitoli della serie Paranormal Activity. In più, però, c’è un loop temporale che si fa ancora più estremo, con universi paralleli e salti quantici nei quali le dimensioni si moltiplicano e si accavallano, con una macchina del tempo assemblata nel laboratorio di scienze della high school che rimanda a un’atmosfera dolcemente anni ’80.

Una moltiplicazione che toglie freschezza rispetto al primo film ma permette alla slasher comedy di imbarbarirsi ulteriormente e sondare nuove possibilità, col preciso intento di radicalizzare l’intuizione precedente e ingigantirne il terreno d’azione e le conseguenze potenzialmente letali. Uno spunto sulla carta folle e geniale che comporta però qualche macchinosità in più del previsto e smarrisce, per forza di cose, la freschezza del predecessore, scomodando addirittura l’effetto farfalla e guardando a una sorta di ibrido tra i sogni di scatole cinesi di Inception, che in questo caso diventano ovviamente sogni di morte, e l’artigianalità smaccata di Ritorno al futuro.

Il risultato è un altro b-movie di buona fattura e indubbia presa, che però, proprio in virtù di tali riferimenti esplicitati in modi e forme a dir poco sornioni, rischia, nella sua concatenazione di azzeramenti e ripartenze, di momenti comici assemblati come in un trip e romanticismo più marcato, di apparire più derivativo che d’impatto, più smaliziato che autenticamente coinvolgente. Nonostante, com’è evidente, non si possa inserire dunque Ancora auguri per la tua morte tra i prototipi più efficaci della Blumhouse, da Get Out a Split, la vena pirotecnica che si sceglie di adottare offre più un momento irresistibile e il piacere dello spavento è incastrato in un gorgo che alza continuamente l’asticella, fatto di eterni ritorni, di ingressi e fuoriuscite, di climax e bruschi risvegli .

In tali movimenti si registra tanta studiata malizia, anche sessuale, che però stavolta rimane più in potenza che in atto. Si smarriscono lungo la via diverse, potenziali esplosioni ma si riesce allo stesso tempo a intrattenere e coinvolgere attraverso le digressioni e le circonlocuzioni che la forte componente nerd di Ancora auguri per la tua morte porta con sé. Aspettando, naturalmente, il terzo e ultimo film, già annunciato e ancora una volta ambientato alla Bayfield University con un nuovo killer con la maschera di Babyface pronto ad aggiornare in chiave post-post-moderna, e con un occhio di riguardo agli infiniti scenari seriali e replicanti del cinema contemporaneo, una narrazione che, scommettiamo, potrebbe essere ancora più metafisica e meta-cinematografica.

Info
Il trailer di Ancora auguri per la tua morte.
  • Ancora-auguri-per-la-tua-morte-2019-Christopher-B-Landon-001.jpg
  • Ancora-auguri-per-la-tua-morte-2019-Christopher-B-Landon-002.jpg
  • Ancora-auguri-per-la-tua-morte-2019-Christopher-B-Landon-003.jpg
  • Ancora-auguri-per-la-tua-morte-2019-Christopher-B-Landon-004.jpg
  • Ancora-auguri-per-la-tua-morte-2019-Christopher-B-Landon-005.jpg
  • Ancora-auguri-per-la-tua-morte-2019-Christopher-B-Landon-006.jpg
  • Ancora-auguri-per-la-tua-morte-2019-Christopher-B-Landon-007.jpg
  • Ancora-auguri-per-la-tua-morte-2019-Christopher-B-Landon-008.jpg

Articoli correlati

Array
  • Archivio

    Glass RecensioneGlass

    di Shyamalan porta a termine la sua singolare trilogia sui supereroi: un progetto (ri)nato dalle ceneri dello stesso regista, rinvigorito dal rapporto con la Blumhouse. Doloroso, (anti)spettacolare, complesso e teorico, Glass è un inno al sovrannaturale, alla diversità, alla singolarità.
  • Archivio

    Obbligo o verità RecensioneObbligo o verità

    di Tornata sul versante più ludico della sua produzione, la Blumhouse offre con Obbligo o verità un intrattenimento orrorifico facile, effimero nella concezione ma anche poco incisivo nella messa in scena.
  • In sala

    Slumber – Il demone del sonno

    di Slumber - Il demone del sonno di Jonathan Hopkins si inserisce nella lunga scia di horror derivativi che vorrebbero spaventare con il sovrannaturale ma falliscono perché non si interrogano mai sul razionale, e sulla storia psicologica dei loro protagonisti.
  • Archivio

    Auguri per la tua morte RecensioneAuguri per la tua morte

    di Declinando in chiave slasher Ricomincio da capo, senza rinunciare alla verve comica, Auguri per la tua morte (Happy Death Day) è un susseguirsi di variazioni, di immediati e plurimi remake, di reboot che si cannibalizzano nel giro di pochi minuti, addirittura secondi.
  • In sala

    Amityville – Il risveglio

    di Ennesimo tassello di una infinita saga horror cominciata nel 1979, Amityville - Il risveglio riporta in scena la celebre casa stregata, ma lo fa con poche timide idee.
  • Archivio

    Scappa - Get Out RecensioneScappa – Get Out

    di Esiste razzismo negli States post-Obama? E se sì, in che modo si articola? Con Scappa - Get Out, l'attore Jordan Peele esordisce alla regia per la Blumhouse tracciando con intelligenza i contorni di un thriller che guarda agli stati d'allucinazione degli anni '70.
  • Archivio

    split recensioneSplit

    di Secondo film realizzato con la Blumhouse Production, Split è un tesissimo thriller che ci riporta alla poetica originaria di Shyamalan, agli spazi chiusi, alle geometrie della scrittura e della messa in scena, a quel passato che credevamo perduto.
  • Archivio

    The Gallows

    di , Pur considerando i limiti del filone del found footage, The Gallows - L'esecuzione si rivela un film fiacco e privo di idee, infarcito di luoghi comuni e con più di un buco di sceneggiatura.
  • Archivio

    Inception RecensioneInception

    di La deflagrazione ultima e irrefrenabile dell'immateriale, l'apologia del cinema come macchinario teso all'accumulo di immaginario, prima ancora che alla sua spiegazione.