Anna Frank e il diario segreto

Anna Frank e il diario segreto

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Presentato fuori concorso al Festival di Cannes 2021, Anna Frank e il diario segreto è il nuovo lungometraggio del regista e sceneggiatore israeliano Ari Folman (Valzer con Bashir, The Congress), un’opera pensata per un pubblico giovane e dall’afflato evidentemente didascalico. Con i consueti meccanismi metalinguistici, Folman propone ai giovani spettatori di riflettere sul passato e sul presente, sull’eredità morale di Anne Frank e sulla sua icona, sull’importanza capitale della memoria.

Anne no nikki

Kitty, l’amica immaginaria di Anne Frank, si risveglia nell’odierna Amsterdam, nel luogo iconico visitato dai turisti di tutto il mondo, la casa dove la famiglia Frank si è rifugiata durante la guerra. Armata del prezioso manoscritto, in cui Anne ha registrato le sue sofferenze durante la seconda guerra mondiale, Kitty si propone di trovarla, insieme al suo nuovo amico Peter, che offre il suo aiuto ai profughi clandestini… [sinossi]

Da quale angolazione dovremmo osservare e soppesare Anna Frank e il diario segreto (Where Is Anne Frank)? Il naturale confronto con i precedenti e ambiziosi Valzer con Bashir e The Congress potrebbe condurci verso giudizi un po’ troppo perentori. Ad esempio, dal punto di vista squisitamente tecnico-artistico, il nuovo film di Folman pone l’asticella grafica ad altezze decisamente più moderate, a partire da un character design dai contorni fanciulleschi, meno convincente rispetto ai cartacei Anne Frank. Diario di Folman\Polonsky e Dov’è Anne Frank di Folman\Guberman. Non mancano sequenze e immagini ricercate, ma tutto appare semplificato, quasi smorzato, sacrificato sull’altare – condivisibile o quantomeno comprensibile – degli intenti didascalici, della necessità di raggiungere la più ampia fetta possibile di pubblico giovane.

Diffusione, condivisione e semplificazione vanno a braccetto, non solo dal punto di vista estetico. Sul piano narrativo e contenutistico, al di là della centralità di Kitty, amica immaginaria che spalanca le porte all’intrecciarsi e sovrapporsi di realtà e finzione, Anna Frank e il diario segreto pesca a piene mani dal passato e dal presente, sottolineando a più riprese i punti di contatto tra l’Olocausto e le attuali atrocità commesse nei confronti dei tanti migranti, troppo spesso privati di dignità e diritti. Non un semplice grido d’allarme, ma un dito puntato verso quelle nazioni che il Giorno della Memoria di ogni anno si asciugano le lacrime di coccodrillo per la Shoah, per Auschwitz e Bergen-Belsen, per la giovane Anne. Insomma, Anne Frank è un simbolo, ma rischia di essere passata in rassegna come spesso capita per le visite ai campi di sterminio – in questo senso, vale a pena vedere e rivedere l’illuminante Austerlitz di Sergei Loznitsa.

Non privo di buone qualità, ma soprattutto intriso di ottimi propositi, Anna Frank e il diario segreto paga il suo essere un’opera su commissione e, soprattutto, con troppi occhi addosso. Troppi se, troppi ma, troppi studenti e professori da raggiungere e convincere. Nulla è lasciato in sospeso, tutto è spiegato fin troppe volte. Spulciando tra le tante trasposizioni del Diario di Anna Frank, troviamo un titolo che forse riesce a riassumere perfettamente il problema, il limite del nuovo lungometraggio di Folman: il film è del 1995 ed è The Diary of Anne Frank (Anne no nikki) di Akinori Nagaoka, prodotto con molta cura dalla Madhouse, ma esiste anche una versione nordamericana, Anne Frank’s Diary, un montaggio più breve realizzato nel 1999 da Julian Y. Wolff, con musiche diverse e qualche sottolineatura in più. Ecco, quella dozzina di minuti persi per strada tra Giappone e Stati Uniti sono la misura di quello che Folman ha lasciato nel cassetto, quello che – guardando dalla nostra angolazione – avremmo voluto vedere. Tra l’altro, sul piano formale, il classicismo di Anne no nikki ci pare più compiuto, forse più libero, di questo Folman trattenuto. Nulla di grave, sia chiaro. Eppure ci sembra un po’ paradossale questa normalizzazione del linguaggio, anche perché nella nostra memoria, forse anche in quella collettiva, resteranno più a lungo le animazioni e le riflessioni di Valzer con Bashir e meno, molto meno, le pur lodevoli intenzioni di Anna Frank e il diario segreto.

Info
Il trailer originale di Anna Frank e il diario segreto.
La scheda di Anna Frank e il diario segreto sul sito di Cannes.

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