Corro da te
di Riccardo Milani
Dopo i fasti al botteghino dei due capitoli di Come un gatto in tangenziale e Ma cosa ci dice il cervello, Riccardo Milani con Corro da te opta per il remake, firmando quasi una copia carbone del francese Tutti in piedi: una commedia sentimentale che fra alti e bassi sa barcamenarsi tra varie derive, e che elegge Milani come miglior interprete, in questi anni, del prodotto medio nazionalpopolare.
Tennis, violino e scarpe
Bello, sportivo, single incallito e seduttore seriale, Gianni è un quasi cinquantenne in carriera a capo di un importante brand di scarpe da running che vanta tra i suoi testimonial i più grandi atleti del momento. Disposto a tutto pur di conquistare la giovane donna di turno, per una serie di circostanze arriva a fingere di essere costretto su una sedia a rotelle – questa volta puntando tutto sulla pietà, per lui l’unico sentimento che è possibile provare nei confronti di un disabile. Ma quando incontra Chiara, una donna solare e dinamica, musicista per lavoro e tennista per passione nonostante l’incidente che l’ha resa paraplegica, inizia a provare per lei tutt’altro tipo di sentimenti. [sinossi]
Per arrivare a Corro da te forse può essere utile partire da due date, il 21 settembre 2007 e il 21 marzo 2013, vale a dire le uscite in sala rispettivamente di Piano, solo e Benvenuto Presidente!: lo spazio che intercorre tra questi due giorni è quello che vede Riccardo Milani lontano dal grande schermo, impegnato a lavorare in televisione su serialità di enorme successo, da Tutti pazzi per amore a Una grande famiglia (sulla sua versione di Rebecca, la prima moglie è preferibile glissare con signorilità, data l’abnorme sproporzione con il capolavoro di Alfred Hitchcock). Uno iato che in qualche modo ha contribuito a forgiare un nuovo cineasta: il Milani degli esordi, dei vari Auguri professore, La guerra degli Antò, Il posto dell’anima, Piano, solo, commedie e drammi intrisi di sguardo al mondo circostante, istinti sociali, periferie del mondo che pretendono di poter alzare la voce, lascia il posto a un’altra parte di sé, che non ha timore della definizione “nazionalpopolare” o di guardare smaccatamente agli incassi, e alla conquista di un posto al sole al botteghino. Come fosse rinfrancato dal bagno nelle acque del piccolo schermo, Milani torna al cinema con un nuovo cipiglio, e sforna un successo economico dopo l’altro: otto milioni e mezzo di euro per Benvenuto Presidente!, cinque e mezzo per Scusate se esisto!, e poi quattro milioni e mezzo per Mamma o papà?, i cinque di Ma cosa ci dice il cervello, e soprattutto gli oltre tredici complessivamente raggranellati da Come un gatto in tangenziale e il suo seguito, Come un gatto in tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto. Se si ragiona sul fatto che, per restare ai titoli diretti dopo l’introduzione dell’Euro come valuta, Il posto dell’anima e Piano, solo insieme superarono di poco il milione di incasso, è facile intuire come sia del tutto diverso il posizionamento del regista capitolino. Il motivo di questo successo è presto spiegato: smarcandosi in tutto e per tutto dal resto del panorama produttivo nazionale, Milani ha ridato nobiltà al cosiddetto “prodotto medio”, costruendo commedie non prive di acume ma sempre gentili, in grado di parlare a ogni tipologia di pubblico. Ad amplificare la portata delle sue opere è poi spesso stata la presenza in scena di Paola Cortellesi (prima compagna e poi moglie di Milani), vera e propria mattatrice della commedia nostrana.
Ed è proprio l’assenza di Cortellesi a colpire l’occhio nel primo impatto con Corro da te, undicesima regia per il cinema di Milani: certo, l’attrice sarebbe stata inadatta a interpretare il personaggio principale femminile – cui si presta con ammirevole abnegazione Miriam Leone –, così come la sorella della stessa protagonista (troppo giovane, e infatti il ruolo va a Pilar Fogliati), e avrebbe finito per rubare la scena un po’ a tutti nell’eventuale ruolo della segretaria del truffaldino tombeur des femmes Gianni, cui si presta invece Vanessa Scalera. Eppure nel film a mancare è proprio la roboante presenza di un’attrice come Cortellesi: anche per questo Corro da te sembra pantografare in tutto e per tutto Tout le monde debout di Franck Dubosc, che dovrebbe fungere solo da ispirazione e invece viene per lunghi tratti fotocopiato, al punto da rendere Corro da te una sorta di copia carbone del film francese, uscito anche in sala in Italia nel settembre 2018 con il titolo Tutti in piedi, per quanto in pochi sembrino serbarne memoria. Non è d’altro canto la prima volta che Milani si trova a maneggiare materiale desunto da una commedia francese, visto che Mamma o papà? riprendeva in modo assai fedele Papa ou maman? di Martin Bourboulon. Nel doversi barcamenare con un materiale non originale Milani ricorre al mestiere, affidandosi senza indugi ai suoi interpreti, tutti ottimamente in parte – oltre alle già citate Leone, Scalera, e Fogliati, Pierfrancesco Favino, e poi Pietro Sermonti, Carlo De Ruggieri, perfino due cineasti quali Giulio Base e Felice Farina, una splendida Piera Degli Esposti su cui si tornerà più avanti –, e lasciandosi guidare da una storia prevedibile ma non priva di efficacia: un cinquantenne imprenditore di successo, abituato a fingere la propria identità pur di fare incetta di conquiste femminili, si ritrova a recitare la parte del disabile motorio per rimorchiare la bella e giovane vicina di casa. Gianni, questo il nome dell’uomo, non si aspetta però che la ragazza voglia in realtà rifilargli la sorella violinista, lei veramente costretta su una sedia a rotelle. Quel che succederà è facilmente pronosticabile, visto e considerato per di più che la donna ha le fattezze di Miriam Leone, ma Milani riesce in maniera miracolosa, e muovendosi tra non pochi alti e bassi, a reggere in modo solido la struttura, garantendo qualche gag apprezzabile e arrivando a una morale probabilmente facile ma non per questo priva di sincerità – la stessa che si ravvisa nel racconto delle disavventure che quotidianamente deve affrontare una persona disabile.
Pur permanendo gli atavici limiti della commedia contemporanea italiana, almeno quella pensata a uso e consumo della “massa” (l’uso della colonna sonora appare abbastanza scriteriato, ad esempio, così come un’immagine fin troppo laccata, perfetta, così rilucente da apparire artefatta, e priva di profondità), Corro da te riesce a risultare credibile, e a evitare le cadute di stile in direzione del pietismo. Va detto che alcune delle soluzioni narrative più interessanti, come la sequenza che vede Gianni a Lourdes redarguito in modo morale da un frate interpretato da Andrea Pennacchi, sono prese di sana pianta dal film di Dubosc, ma riescono in ogni caso a mantenere una loro potenza. Dispiace semmai che Milani e il suo team di sceneggiatori (Furio Andreotti e Giulia Calenda) non abbiano avuto il coraggio di calcare la mano distaccandosi dall’originale e spargendo su questa storia di prese in giro e redenzioni un po’ di sana cattiveria, che pure qua e là sembra emergere. Perché non tratteggiare in modo più severo Gianni, mostrandone in modo aperto le miserie umane? Il personaggio ne avrebbe guadagnato, e la commedia avrebbe fatto un balzo in avanti. Sarebbe stato opportuno, con ogni probabilità, rimanere in linea con la perfidia di Piera Degli Esposti, qui all’ultima apparizione prima della morte, impegnata nel ruolo della nonna di Chiara (il personaggio di Miriam Leone) che sibillina saluta così Gianni, catapultato in casa per essere presentato proprio alla giovane: “T’hanno incastrato, eh! Avevi puntato la ragazzina e invece ti tocca la paralitica”. Questa vena caustica avrebbe corroborato l’intero film, che resta invece una rom-com graziosa, senza dubbio in grado di appassionare il pubblico medio, che uscirà soddisfatto dalla sala e dopo due settimane l’avrà dimenticata.
Info
Il trailer di Corro da te.
- Genere: commedia, sentimentale
- Titolo originale: Corro da te
- Paese/Anno: Italia | 2022
- Regia: Riccardo Milani
- Sceneggiatura: Furio Andreotti, Giulia Calenda, Riccardo Milani
- Fotografia: Saverio Guarna
- Montaggio: Francesco Renda, Patrizia Ceresani
- Interpreti: Andrea Pennacchi, Carlo De Ruggieri, Felice Farina, Giulio Base, Michele Placido, Miriam Leone, Piera Degli Esposti, Pierfrancesco Favino, Pietro Sermonti, Pilar Fogliati, Steve Della Casa, Vanessa Scalera
- Colonna sonora: Piernicola Di Muro
- Produzione: Wildside
- Distribuzione: Vision Distribution
- Durata: 113'
- Data di uscita: 17/03/2022
