Ma cosa ci dice il cervello

Ma cosa ci dice il cervello

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Commedia, action spionistico, revenge movie. Corale eppure costruito attorno a un’indiscussa mattatrice, Paola Cortellesi. Ma cosa ci dice il cervello di Riccardo Milani gioca tutte le sue carte, ma sono troppe e, anche se non annoia mai, sembra costantemente privo di un centro di gravità.

La sai l’ultima sugli italiani?

Giovanna è una donna dimessa e noiosa, che si divide tra il lavoro al Ministero, gli impegni scolastici di sua figlia Martina e gli sfottò della sua esuberante mamma. Dietro questa scialba facciata, Giovanna in realtà è un agente segreto, impegnato in pericolosissime missioni internazionali. In occasione di una rimpatriata tra vecchi compagni di liceo, Giovanna ascolta le storie di ognuno e realizza che tutti, proprio come lei, sono costretti a subire quotidianamente piccole e grandi angherie. Con tutti i mezzi a sua disposizione e grazie ai più stravaganti travestimenti, riporterà ordine nella sua vita e in quella delle persone a cui vuole bene. [sinossi]

Quanti film si possono stipare in uno solo? Con una certa determinazione e un’indubbia dose di incoscienza, Ma cosa ci dice il cervello di Riccardo Milani prova a dare una risposta a questo strambo e inatteso quesito. Reduce dal successo di Come un gatto in tangenziale il regista romano rilancia e alza la posta in gioco, ritrova la sua musa ispiratrice Paola Cortellesi, duplica la linea narrativa centrale assegnandole una doppia vita, moltiplica gli sviluppi del racconto affiancandole un nutrito cast di rilievo. E così, proprio mentre il panorama della commedia nostrana sembrava sempre più affollato da film tutti costruiti attorno a una sola idea portante (per citarne alcuni: Attenti al gorilla, Se sono rose, Io sono tempesta e naturalmente il meno recente Perfetti sconosciuti) ci si ritrova quasi spaesati di fronte a Ma cosa ci dice il cervello, sballottati tra generi e personaggi differenti e soprattutto tra una gag e l’altra, spesso purtroppo senza avere a disposizione l’adeguato tempo di reazione e dunque di risata.

Giovanna (la Cortellesi) apparentemente è la classica “italiana media multitasking”, che divide la sua quotidianità tra un lavoro ministeriale, le attività scolastiche ed extrascolastiche della figlia, le critiche di una madre iperattiva (Carla Signoris) e le sporadiche telefonate con l’ex marito pilota militare (Giampaolo Morelli). Il suo bigio lavoro statale – proprio quello tanto ambito dal Checco Zalone di Quo vado? – sembra più un’onta che un vanto per lei, se non fosse che, in realtà, rappresenta una copertura alla sua reale occupazione: quella di agente dei servizi segreti. E sul versante spionistico, e sotto il comando di un autorevole Remo Girone (davvero azzeccato nel ruolo), Giovanna è sulle tracce del pericolosissimo Eden Bauer (Tomas Arana), un tipaccio che sta per assemblare un ordigno nucleare (ebbene sì, c’è anche un MacGuffin). Ma la questione si complica, anzi, si moltiplica, quando in seguito a una rimpatriata con i vecchi amici del liceo, scopre che questi sono professionalmente e umanamente bullizzati da un genere sempre più preponderante di italiano: quello che si lamenta degli altri dando libero sfogo alla propria malsopita rabbia sociale.

Il vero centro del discorso di Ma cosa ci dice il cervello non è per nulla peregrino, così come il suo virtuoso intento moralizzatore, che mira a impartire una sonora sculacciata a tutti quegli scostumati che ritengono di poter sminuire, criticare, svilire il lavoro e le capacità altrui nella cieca ed errata convinzione di poter fare di meglio. Si tratta di una tipologia di individui in cui si può incappare quotidianamente e con i quale non è affatto difficile identificarsi, sia in qualità di vittime che, magari, di “aggressori”.

Certo, se si è una spia in incognito, magari qualche torto lo si può riparare e per la volitiva, atletica, eticamente ineccepibile Giovanna, questa è una tentazione irresistibile. C’è la paziente esperta di autodiagnosi sul web (Paola Minaccioni) perennemente insoddisfatta delle risposte del medico (Lucia Mascino), lo studente bullo che vessa il proprio professore (Stefano Fresi), il genitore (Ricky Memphis) scontento del metodo dell’allenatore calcistico (Vinicio Marchioni) del figlio, l’imprenditore della ristorazione (Alessandro Roja) che non spegne mai il telefonino in volo, nonostante le richieste della paziente hostess (Claudia Pandolfi). Saranno tutti vittime di una gustosa vendetta per conto terzi, inscenata seguendo le migliori regole dell’infernale contrappasso di dantesca memoria. E l’angelo vendicatore, la punitrice in incognito è sempre lei, Giovanna, pronta a tutto, anche a rischiare il proprio posto di lavoro, pur di inculcare un “rigurgito di civiltà” nei propri concittadini e ben consapevole di quanto sia più facile “proteggerli” che “cambiarli”.

Commedia, action spionistico, revenge movie Ma cosa ci dice il cervello è un film ipertrofico che vive di un ritmo galvanico e intermittente. Non ci si annoia mai, questo è certo, ma nel susseguirsi di situazioni, la stessa, fondamentale fustigazione dei malcostumi a tratti pare paradossalmente solo la scusa per inscenare i soliti, immarcescibili luoghi comuni nostrani.
Nonostante la performance attoriale della Cortellesi oscilli tra l’impeccabile (le battute, le mille espressioni facciali) e il sorprendente (le performance atletiche del versante action), la coralità complessiva del racconto, con il relativo casting stellare, da un lato fa perdere l’equilibrio al tutto, dall’altro, specie nelle scenette da “revenge movie”, assume un andamento barzellettistico che va a inficiare quel discorso morale, in realtà assai profondo, sull’italiano scontento e rissoso. Peccato, perché alcuni momenti divertenti ci sono, ma, così come le stesse performance attoriali, finiscono fagocitati troppo rapidamente da una nuova sottotrama, da un nuovo vizio da reprimere, da un’altra scenetta spassosa, sia essa esplicitamente comica, action o romantica.
E infine, mentre il montaggio rapido spezzetta tutto, non è dato nemmeno comprendere se Riccardo Milani abbia o meno il talento necessario per riprendere opportunamente delle scene d’azione. Quel che è certo è che Ma cosa ci dice il cervello risulta a oggi il suo film più ambizioso, l’occasione d’oro per sfoderare tutte le sue carte, troppe carte, senza una strategia di gioco.

Info
La scheda di Ma cosa ci dice il cervello sul sito della Vision Distribution.
Il trailer di Ma cosa ci dice il cervello.
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