Giornate del Cinema Muto 2022
Le Giornate del Cinema Muto 2022 spengono le quarantuno candeline sulla manifestazione oramai storica che illumina le giornate di Pordenone. Giunta al settimo anno invece la direzione di Jay Weissberg.
Dopo l’edizione celebrativa dello scorso anno, le Giornate del Cinema Muto 2022 fanno spegnere le quarantuno candeline per la manifestazione che si tiene oramai tradizionalmente sulle rive del Noncello; quarantuno anni di studio, analisi, e condivisione dell’epopea del muto, quel cinema degli albori che anno dopo anno trova sempre meno spazio nel dibattito cinefilo collettivo, nell’approfondimento accademico, nella saggistica di settore. Le Giornate del Cinema Muto si pongono dunque come argine a una deriva antistorica che non è solo deleteria, ma rischia di divenire anche “pericolosa” perché impoverisce la memoria dell’immaginario, e dunque del racconto popolare attraverso le immagini. Per il settimo anno è Jay Weissberg a dirigere il festival friulano, accolto com’è abitudine nello splendido scenario del Teatro Verdi. Quest’anno a inaugurare la kermesse sarà un classico del cinema di Tod Browning, quel The Unknown – in Italia Lo sconosciuto – che nel 1927 regalò a Lon Chaney uno dei ruoli della vita, per i quali gli interpreti contemporanei farebbero carte false.
Specularmente, a chiudere le Giornate del Cinema Muto 2022, arriverà Alfred Hitchcock con The Manxman, cioè a dire L’isola del peccato, ultimo film completamente privo di sonoro per il grande cineasta britannico e per alcuni uno dei suoi meno “personali” – accezione su cui ci sarebbe da discutere, ma non è questa la sede opportuna. Non è invece discutibile il ruolo fondamentale del festival pordenonese, punto d’incontro sul passato per comprenderlo, e dunque donare un senso maggiormente concreto anche al presente, e forse – chissà – persino al futuro (si veda in tal senso la programmazione di un film indipendentista lettone come Lacplesis di Aleksandrs Rusteikis).