Far East 2023
Far East 2023 significa spegnere le venticinque candeline per l’oramai storico festival udinese, l’evento più rilevante dedicato in Europa al cinema popolare dell’estremo oriente e del sud-est asiatico. Un’occasione sia per scoprire il nuovo che per riappropriarsi del passato, come testimonia la ricchissima retrospettiva.
Settantotto film in programma, di cui quarantadue in corsa per la vittoria del Gelso d’Oro, e oltre sessanta ospiti pronti a voli transoceanici per raggiungere il Friuli-Venezia Giulia. Questi alcuni dei numeri impressionanti che contraddistinguono il Far East 2023, venticinquesima edizione del festival udinese che è stata presentata oggi dalla direttrice Sabrina Baracetti. Tra il 21 e il 29 aprile dunque Udine aprirà di nuovo le porte all’estremo oriente e al sud-est asiatico, per presentare al pubblico che gremirà il Teatro Nuovo e il Visionario alcuni dei titoli più interessanti della produzione popolare di quell’area geografica. In un quarto di secolo il FEFF ha fatto molto, moltissimo, per la conoscenza di un cinema segreto, celato spesso agli occhi anche della cinefilia più attenta; ha lavorato sul pubblico e con il pubblico, agevolando il rapporto di fiducia con molti dei nuovi (all’epoca) autori del cinema asiatico, come ad esempio Takashi Miike, Kim Ki-duk, Johnnie To, e Park Chan-wook. Ed è interessante che To e Park siano entrambi – seppur in modo diverso – presenti al Far East 2023: il primo terrà una delle quattro masterclass previste (le altre tre le gestiranno Ryuichi Hiroki, Po-chi Leong, e Jang Sun-woo) e verrà omaggiato con un focus ad hoc – dal quale sarà però escluso il carattere noir del suo cinema -, e il secondo vedrà proiettato Trio, la sua opera seconda del 1997, quando ancora il Far East non esisteva (l’unica edizione dell’Hong Kong Film Festival, progenitore diretto del FEFF, è del 1998).
Il Far East prima del Far East, secondo una efficace formula sloganistica suggerita dalla stessa Baracetti, è il centro nevralgico di riflessione attorno al quale si articola una ampia retrospettiva composta da ben ventuno titoli che prendono in esame la produzione a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, e che di fatto anticipa l’ideazione della kermesse friulana. [continua a leggere]