Uscite in sala 02 maggio 2024
Nella settimana della festa dei lavoratori a spiccare è l’opera terza di Gábor Reisz, e con essa la commedia action di David Leitch, il documentario in 3D che Wim Wenders ha dedicato ad Anselm Kiefer, il dramma con tocchi di noir del malaysiano Jin Ong, e il nuovo lavoro di Valérie Donzelli. Da lunedì torna in sala dopo venticinque anni l’esordio alla regia di Sofia Coppola.
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UNA SPIEGAZIONE PER TUTTO
di Gábor Reisz
A Venezia, dov’era collocato nella sezione Orizzonti, ha fatto innamorare di sé buona parte degli accreditati; pare comunque che il film di Reisz esca in una versione tagliata di ben ventiquattro minuti, non si comprende bene per quale motivo. In ogni caso senza dubbio il titolo più interessante della settimana.
Budapest, estate. Abel, studente liceale, cerca di concentrarsi sugli esami finali, mentre si sta rendendo conto di essere perdutamente innamorato di Janka, la sua migliore amica. A sua volta, Janka è innamorata, non corrisposta, di Jakab, professore di storia, sposato, che ha avuto in passato un diverbio con il padre conservatore di Abel. Le tensioni di una società polarizzata vengono inaspettatamente a galla quando l’esame di storia di Abel diventa un caso nazionale. [sinossi]
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THE FALL GUY
di David Leitch
David Leitch firma il film più convincente della sua decennale carriera – non che ci volesse moltissimo, forse, ma tant’è – grazie anche al supporto di un istrionico Ryan Gosling, perfettamente in parte nel ruolo di uno stuntman in pensione che si lancia in un’avventura per amore della sua ex-fidanzata. Azione e commedia si fondono nel modo adeguato, il divertimento potrebbe essere assicurato, o quasi.
Il film racconta la storia di uno stuntman ormai in pensione che, ricongiunto con la sua ex-ragazza (una regista di Hollywood), riceve l’incarico di ritrovare una star di cui si sono perse misteriosamente le tracce: soltanto così il progetto potrà giungere alla conclusione. [sinossi]
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ANSELM
di Wim Wenders
Anselm Kiefer, chi è ed è stato costui? Lo spiega a suo modo, grazie anche alla stereoscopia, Wim Wenders, in un film che si muove nei solchi del saggio cinematografico anche se non sa rinunciare a un cronachismo un po’ semplicistico per seguire gli “eventi” della vita del sommo artista.
La vita artistica del pittore e scultore tedesco Anselm Kiefer viene ripercorsa da Wim Wenders in un film immersivo in 3D. [sinossi]
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COME FRATELLI – ABANG E ADIK
di Jin Ong
Non capita spesso che i film della Malaysia o Malesia che dir si voglia arrivino in Italia, e il merito in questo caso è della Tucker Film – la casa di distribuzione nata dal Far East di Udine – che insieme ad Academy Two portano in sala il film di Jin Ong vincitore dodici mesi fa in terra friulana. Un lavoro a metà tra realismo sociale e noir esistenziale, doloroso e accorato, assolutamente da non sottovalutare.
Orfani senza documenti, forse anche fratelli di sangue, i due giovani Abang e Adik vivono ai margini nella capitale malaysiana di Kuala Lumpur cercando di sbarcare il lunario in modi diametralmente opposti. Muto fin dalla nascita, Abang lavora e si dà un sacco da fare tentando di migliorare le proprie condizioni di vita sulla strada della legalità. Adik invece è abbondantemente avviato alla criminalità, traffica con migranti e documenti, ha a che fare con la malavita e si prostituisce. Profondamente legati uno all’altro, i due ragazzi vedono vacillare il loro rapporto quando si ritrovano entrambi invischiati in un omicidio. [sinossi]
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IL CORAGGIO DI BLANCHE
di Valérie Donzelli
Ci si poteva lecitamente attendere di più dal connubio tra Valérie Donzelli e Audrey Diwan, che qui partecipa alla scrittura ispirandosi a un romanzo di Éric Reinhardt. Invece la riflessione narrativa è così semplice e lineare da deponteziare la forza dei personaggi in scena riducendo dunque l’impatto della messa in scena di una relazione sentimentale “tossica”. Un film sufficiente, e poco più, e quindi in parte un’occasione sprecata.
Blanche Renard vive a un passo dal mare dove attende l’amore, che arriva e ha lo charme di Grégoire Lamoureux (nomen omen), un perfetto sconosciuto che sembra avere tutto quello che cerca. Cresciuta tra una madre affettuosa e una sorella gemella più intraprendente, Blanche sposa Grégoire e lascia la famiglia per il tetto coniugale. Lontana dalla Bretagna e dagli affetti più cari, la sua idea romantica dell’amore si scontra presto con la realtà e un uomo possessivo. Vessata dal marito, manipolatore nocivo e inquisitore feroce, Blanche precipita in una disperazione profonda. Non resta che decidere se restare o partire, tacere o denunciare. [sinossi]
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C’ERA UNA VOLTA IN BHUTAN
di Pawo Choyning Dorji
Pawo Choyning Dorji torna a raccontare il Bhutan a quattro anni di distanza da Lunana – Il villaggio alla fine del mondo, e lo fa con l’intento di focalizzare l’attenzione sul 2006, vale a dire sul passaggio dello Stato da monarchia a repubblica. Lo stile è sempre quello, un po’ semplicistico ma vitale, che contraddistingueva l’opera prima. Non si grida di certo al capolavoro, e ci mancherebbe altro, ma c’è chi uscirà soddisfatto dalla visione.
Regno del Bhutan, 2006. La modernizzazione è finalmente arrivata. Il Bhutan diventa l’ultimo paese al mondo a connettersi a Internet e alla televisione, e ora è la volta del cambiamento più grande di tutti: il passaggio dalla monarchia alla democrazia. Per insegnare alla gente a votare, le autorità organizzano una finta elezione, ma gli abitanti del posto non sembrano convinti. In viaggio nelle zone rurali del Bhutan, dove la religione è più popolare della politica, il supervisore elettorale scopre che un monaco sta organizzando una misteriosa cerimonia per il giorno delle elezioni. [sinossi]
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SEI FRATELLI
di Simone Godano
Il film corale, la commedia che si tinge di dramma, i momenti divertiti che si sovrappongono a quelli litigiosi per poi giungere alla catarsi riflessiva; non c’è molto di personale nel film di Simone Godano, e se non fosse per la verve attoriale e qualche intuizione di regia questo nuovo lavoro finirebbe ben presto nel dimenticatoio. A mancare è soprattutto un senso forte della narrazione, sia esso di scrittura o di regia, e dunque una reale motivazione nella descrizione di personaggi che faticano a divenire esseri umani.
Marco, Guido, Leo, Luisa, Gaelle e Mattia hanno madri diverse, non sono tutti figli biologici dello stesso padre ma hanno un’unica vera figura paterna di riferimento: Manfredi Alicante. Quando quest’ultimo viene a mancare, si ritrovano per la prima volta tutti insieme nella casa paterna a Bordeaux, vivendo l’illusione di poter diventare una famiglia unita. Ma ormai ognuno di loro porta con sé una storia, un’identità e tornare indietro non sarà facile. [sinossi]
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IL GIARDINO DELLE VERGINI SUICIDE
di Sofia Coppola
Lunedì 6 maggio torna in sala l’esordio alla regia di Sofia Coppola, che nel 1999 sorprese pubblico e critica con questo romanzo di (de)formazione suicidario, disperato, in cui estrema cattiveria – la rappresentazione della famiglia delle cinque sorelle – ed estrema dolcezza sembrano due facce della stessa medaglia. Da rivedere e, perché no, riscoprire in sala, com’è giusto che sia.
Michigan, anni ’70. Cinque sorelle, sogno dei ragazzi della zona, sembrano legate solo fra loro e inavvicinabili. Il suicidio della più piccola convince i genitori a non mandarle più a scuola e a tenerle segregate. Cresce la tensione… [sinossi]
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Questa settimana escono anche Garfield – Una missione gustosa (2024) di Mark Dindal. Sabato 4 maggio, a un anno dalla vittoria dello scudetto da parte del Napoli, arriva in sala Sarò con te (2024) di Andrea Bosello, documentario dedicato proprio alla cavalcata dell’undici allenato da Luciano Spalletti. Lunedì 6 invece trova spazio anche Room 999 (2023) di Lubna Playoust, e con lui Carne et ossa (2023) di Roberto Zazzara. Buone visioni!