L’uomo d’acciaio
di Zack Snyder
A L’uomo d’acciaio mancano le ombre di Batman, i chiaroscuri e la vivacità di Spider-Man o, per restare in orbita snyderiana, la complessità post-decadente del Comico, di Rorschach e degli altri super-vigilanti. Forse era difficile fare meglio e a voler guardare il bicchiere mezzo pieno, soprattutto in vista del sequel, si potrebbe considerare questo primo capitolo come una prova generale, un modo per aggiustare il tiro, liberandosi dell’ingombrante genesi del personaggio. In fin dei conti, dopo all’altalenante Batman Begins sono seguiti Il cavaliere oscuro e Il cavaliere oscuro – Il ritorno. Ma Nembo Kid non è il Pipistrello.
Niente paura che tanto arriva Nembo Kid
Kal-El, giunto sulla Terra da bambino, nasconde la propria identità e i suoi incredibili superpoteri dietro i panni un po’ goffi del giovane giornalista Clark Kent. Cresciuto da Martha e Jonathan Kent, Clark è tormentato dalla sua diversità, dalle sue origini, dalla sua vera natura. Ma quando il mondo finirà sotto attacco, Clark dovrà usare i suoi poteri trasformandosi in Superman… [sinossi]
Stop! dove vai? cosa fai? se c’è
il Barone Rosso che alle spalle colpirà
Niente paura che tanto arriva Nembo Kid
Che mondo sarà se ha bisogno
di chiamare Superman
Che mondo sarà ha l’effetto
del motore che non va
Ecco perché son tutti qui
davanti a te Charlie Brown.
Lucio Dalla – Gli eroi di cartone
L’Uomo d’acciaio. Superman. Kal-El. Clark Kent. Terrestre d’adozione dai natali kryptoniani. Alto e ben piazzato, mascella tagliata con l’accetta. Indistruttibile, incorruttibile, invincibile. Insomma, che noia. Ad azzoppare qualsiasi tentativo di trasposizione cinematografica o televisiva [1], fatta eccezione per la versione animata dei fratelli Fleischer [2], è la natura monodimensionale del personaggio, la prevedibilità di un supereroe d’antan, l’ingenuità di un bestione in calzamaglia che non può essere sconfitto.
Il supereroe creato nel 1933 da Jerry Siegel e Joe Shuster è l’archetipo del comic book superhero [3]. Paladino inscalfibile degli yankee, soldato perfetto, icona della superpotenza occidentale, Kal-El non è accompagnato da fertili dubbi o feconde debolezze. Mancano le ombre di Batman, i chiaroscuri e la vivacità di Spider-Man o, per restare in orbita snyderiana, la complessità post-decadente del Comico, di Rorschach e degli altri super-vigilanti (Watchmen). Insomma, riportare su grande schermo le avventure di Superman è un’impresa quasi disperata, anche se a guidare le operazioni sono il regista Zack Snyder, lo sceneggiatore David S. Goyer e il produttore Christopher Nolan.
Fatta questa premessa, bisogna riconoscere a Snyder e soci di averle provate tutte: la struttura frammentaria della sceneggiatura, che ricostruisce coi flashback infanzia e adolescenza del supereroe; l’utilizzo insistito della macchina a mano, come strumento portatore di realismo e minimalismo; la detection di Lois Lane; l’ironia (a dire il vero insistita e fastidiosa) di Jor-El, invadente deus ex machina virtuale; la riscrittura di alcuni snodi narrativi; la natura tragica del generale Zod; la grandiosità della messa in scena e via discorrendo. Quel che resta è però un film diviso in due, quasi contraddittorio. All’umanizzazione di Kal-El (si veda, ad esempio, il flashback di Clark bambino con tanto di mantellino rosso e posa da piccolo supereroe) si contrappone l’interminabile macrosequenza dei combattimenti, degli scontri distruttivi su larga scala. Snyder mette in scena veri e propri mondi che crollano, prima Krypton poi la Terra, catapultando Kal/Clark in un caos visivamente abbacinante, in una prova di superforza intrappolata in un loop alla lunga ripetitivo. Infilata finalmente la tuta, con annessi e connessi cristologici, l’uomo d’acciaio smette i più interessanti panni terrestri per cristallizzarsi nel monolite spacca tutto. E allora sono botte da orbi, cittadine e poi città rase al suolo, acciaio contro acciaio: per dieci minuti, venti, poi trenta, poi quaranta… Della shaky cam, dei controluce, dei dettagli e delle tanto inseguite emozioni restano solo dei frammenti, travolti e inghiottiti da un turbinio di effetti speciali, di distruzione, di super-forza, super-velocità e super-vista. Non è più il ragazzino che salva i compagni di scuola, oramai è Superman. Purtroppo.
Forse era difficile fare meglio e a voler guardare il bicchiere mezzo pieno, soprattutto in vista del sequel, si potrebbe considerare questo primo capitolo come una prova generale, un modo per aggiustare il tiro, liberandosi dell’ingombrante genesi del personaggio. In fin dei conti, dopo all’altalenante Batman Begins sono seguiti Il cavaliere oscuro e Il cavaliere oscuro – Il ritorno. Ma Nembo Kid non è il Pipistrello.
Note
1. Tra pregi e difetti si barcamenava anche il celeberrimo Superman (1978) di Richard Donner, croce e delizia del compianto marcantonio Christopher Reeve, oramai volto insostituibile nell’immaginario collettivo. Il film di Donner, sostenuto dalle note di John Williams e da un cast lussuoso (il costosissimo Marlon Brando, Gene Hackman, Ned Beatty, Glenn Ford, Terence Stamp…), soffre più di altri il passare degli anni. Si può tranquillamente sorvolare sui tre sequel datati 1980, 1983 e 1987.
2. Citazione d’obbligo per il gioiellino The Mechanical Monsters (1941), secondo cortometraggio della serie prodotta tra il 1941 e il 1943. L’approccio ingenuo e fanciullesco, la breve durata (10 minuti) e i cromatismi sgargianti del Technicolor rappresentano probabilmente la dimensione ideale per l’uomo d’acciaio. L’unica possibile?
3. La prima apparizione su carta stampata è del 1938, su Action Comics #1.
Info
L’uomo d’acciaio su facebook.
Il sito ufficiale de L’uomo d’acciaio.
Il trailer italiano de L’uomo d’acciaio.
Il trailer originale de L’uomo d’acciaio.
L’uomo d’acciaio sul canale youtube della Warner.
La pagina wikipedia de L’uomo d’acciaio.
- Genere: action, avventura, cinecomic, fantasy
- Titolo originale: Man of Steel
- Paese/Anno: Canada, GB, USA | 2013
- Regia: Zack Snyder
- Sceneggiatura: David S. Goyer
- Fotografia: Amir Mokri
- Montaggio: David Brenner
- Interpreti: Amy Adams, Antje Traue, Ayelet Zorer, Christopher Meloni, Cooper Timberline, Diane Lane, Dylan Sprayberry, Harry J. Lennix, Harry Lennix, Henry Cavill, Julian Richings, Kevin Costner, Laurence Fishburne, Mackenzie Gray, Mary Black, Michael Kelly, Michael Shannon, Richard Cetrone, Richard Schiff, Russell Crowe, Samantha Jo
- Colonna sonora: Hans Zimmer
- Produzione: DC Entertainment, Legendary Pictures, Syncopy, Third Act Productions
- Distribuzione: Warner Bros.
- Durata: 143'
- Data di uscita: 20/06/2013

COMMENTI FACEBOOK