Horizon: An American Saga – Capitolo 2

Horizon: An American Saga – Capitolo 2

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Presentato negli ultimi giorni della Mostra del Cinema di Venezia 2024, Horizon: An American Saga – Capitolo 2 di Kevin Costner procede nel solco del grande affresco avventuroso e spietato di un Far West da colonizzare, pezzo dopo pezzo, trovando rispetto all’ambizioso Capitolo 1 una più apprezzabile fluidità narrativa e la giusta medietas tra gli slanci fordiani e le inevitabili derive televisive. La sala, però, resta un miraggio.

Alla conquista del West, forse.

L’incredibile ed epico viaggio dell’espansione del West americano, prima e dopo la Guerra Civile. Tra i nativi americani che videro le loro terre colonizzate e coloro che furono decisi a stabilirvisi, a volte a ogni costo, si scrive la Storia. In un affresco fiammeggiante dove molteplici destini si intrecciano, sogni e speranze affrontano ostacoli e crudeltà… [sinossi]

La fluidità narrativa, una più equilibrata gestione delle entrate e uscite dei (tanti, forse troppi) personaggi e un coerente compromesso tra ambizione e afflato seriale concorrono alla navigazione meno sobbalzante di Horizon: An American Saga – Capitolo 2, che non potrà vantare il convincente e più che promettente incipit fordiano del primo capitolo ma che riesce quantomeno a mettere in mostra una maggiore compattezza. L’impresa resta impossibile, quasi sicuramente fallimentare, ma anche amabilissima.
L’ambizione è a suo modo già un successo, ma la collocazione un po’ in disparte alla Mostra del Cinema di Venezia 2024 è purtroppo la cartina tornasole di una battaglia comunque persa. Quantomeno sul grande schermo. Ed è persa non solo per la risposta del grande pubblico a Capitolo 1 e di tutto il circo distributivo\produttivo, promozionale e via discorrendo, ma anche e soprattutto per il risultato finale, per quello che passa davanti ai nostri occhi sullo schermo (ora grande, ma poi piccolo, anche per gli attesi Capitolo 3 e 4).

Intendiamoci, Horizon: An American Saga – Capitolo 2 e Capitolo 1 ci riportano generosamente all’epopea western, ai grandi spazi, al mito della frontiera e alla sua smitizzazione, allo smantellamento di alcuni cliché, al ritorno sempre atteso di eroi ed eroine normalizzati ma non troppo. Attorno al solitario quanto prode Hayes Ellison (Kevin Costner), non ancora al vero centro del racconto ma punto di riferimento epico e morale, Costner sta costruendo un articolato e a tratti poderoso affresco corale, la nascita di una bella fetta di una nazione, il passaggio dalla violenza degli spazi aperti e sconosciuti ad altre forme di sopraffazione (in tal senso, si avvicina la vera entrata in scena di Mister Pickering), ma anche il fiorire di una comunità nuova, più aperta – indubbiamente più contemporanea: si veda la caratterizzazione dei ruoli femminili, sempre più centrali, e la rilevanza concessa al folto gruppo di coloni cinesi, comunità nelle comunità.
Ha un retrogusto familiare Horizon: An American Saga, guarda spesso al lato sentimentale, melodrammatico, cerca costantemente di avviluppare gli spettatori in una spirale di storie personali, di personaggi positivi, amabili: dalle bionde e perfette Frances e Elizabeth Kittredge alla ribelle Diamond, dalla fuggiasca Marigold alla spaesata Juliette Chesney (la sua parabola narrativa e psicologica è forse l’esempio più lampante di un racconto che fatica ancora a trovare il giusto spazio per questo dedalo di storie), fino alle due cinesi Yuan e Mrs. Hong, giovane e anziana, specchio di una declinazione progressista del genere western che Costner ha portato avanti da sempre. E poi la fermezza di Matthew Van Weyden (Luke Wilson), la silenziosa tenacia di Owen Kittredge (Will Patton), l’estrema umanità del sergente maggiore Riordan (Michael Rooker).

Alla fine, più delle sottotrame e dei vari intrecci, dei destini tragici e crudeli o dei salvataggi all’ultimo istante, di questo Horizon: An American Saga – Capitolo 2 ci interessano soprattutto gli albori della nascente città, la ricerca del legname, la costruzione delle case e degli edifici commerciali, l’espansione, i nuovi equilibri di una comunità che è destinata a crescere e a fare i conti con se stessa, con gli indiani, con la legge e con quella ferrovia che prima o poi arriverà – come, prima o poi, arriverà anche Hayes Ellison. E quindi, nonostante tutte le riserve, i dubbi e i limiti di questa gargantuesca e sognante operazione, si resta in attesa del terzo e del quarto capitolo. Alla conquista del West, forse…

Info
La pagina di Horizon: An American Saga – Capitolo 2 sul sito della Biennale.

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