Torna sugli schermi del Roma Film Fest nella sezione Storia del Cinema – Restauri D'Est di Chantal Akerman, prezioso documento realizzato dalla regista di origini belghe nel 1993 nell’Europa dell’Est subito dopo la caduta del Muro di Berlino (e dell’Unione Sovietica). Leggi tutto
Costruito e progettato intorno al fascino divistico d’oltralpe di Jean-Paul Belmondo e Alain Delon, Borsalino di Jacques Deray è un divertissement gangsteristico caratterizzato da grande eleganza profilmica e da un vero e proprio canto audiovisivo. Leggi tutto
Carrie - Lo sguardo di Satana di Brian De Palma mantiene a distanza di quasi cinquanta anni dalla sua realizzazione un doloroso fascino orrorifico, la potenza deflagrante di una malsanità morbosa che ristagna nella middle class statunitense. Leggi tutto
Sono trascorsi quarantatré anni da quando Massimo Troisi esordì alla regia con Ricomincio da tre, melanconico e sapido racconto di una migrazione tutta interna all'Italia, e dello spaesamento di una generazione. Leggi tutto
Interrompendo la sua serie di capolavori noir, Jean-Pierre Melville nel 1969 con L'armata degli eroi realizza finalmente un progetto che aveva inseguito per almeno vent'anni. Tra i restauri di classici alla diciannovesima Festa del Cinema di Roma. Leggi tutto
Presentato alla 43ª edizione delle Giornate del Cinema Muto di Pordenone, nell'ambito dell'omaggio allo scenografo e costumista Ben Carré, La danzatrice rossa è un film del grande Raoul Walsh del 1928, appartenente alla fase di transizione con il sonoro. Leggi tutto
Rimesso a nuovo, ridoppiato e restaurato, arriva nelle sale grazie a Nexo Ken il guerriero, lungometraggio cinematografico realizzato dalla Toei Animation nel 1986 sull'onda del successo della serie televisiva e del manga di Tetsuo Hara e Buronson. Leggi tutto
Folly of Vanity è una sorprendente opera del 1924 di Maurice Elvey e Henry Otto, che funziona con un clamoroso cambio di registro: da un film naturalistico a sfondo sociale, sui vizi della borghesia, si passa alla stravaganza fantasy di un reame sottomarino. Leggi tutto
Ideale canto del cigno del fantastico italiano nella sua età dell'oro, Dellamorte Dellamore è anche l'opera più ambiziosa di Michele Soavi, che attingendo all'immaginario di Tiziano Sclavi trovava le coordinate per una danza macabra tra orrore e nostalgia. Leggi tutto
Sublime capolavoro in sette atti che Dostoevskij con le continue invenzioni d’avanguardia formale dell’Espressionismo tedesco, Raskolnikov di Robert Wiene traduce in immagini di Delitto e castigo fra architetture sghembe e deformazioni incubali. Leggi tutto
Da sempre fra i film più spiazzanti e sottovalutati di Ernst Lubitsch, Tre donne giunge per la prima volta sullo schermo delle 43me Giornate del Cinema Muto di Pordenone a un secolo esatto dalla sua realizzazione. Leggi tutto
Show Life di Richard Eichberg segna il momento dello sbarco in Europa dell’attrice sinoamericana per smarcarsi, sul finire degli anni Venti, dai ruoli secondari e rigorosamente stereotipati che le offriva la Hollywood razzista del tempo. Leggi tutto
Presentato nella sezione Il cinema muto in Uzbekistan delle Giornate del Cinema Muto 2024, The Leper è un film muto dell’Uzbekistan sovietico del 1928, diretto dal regista russo Oleg Frelikh, parte della pianificata espansione della settima arte nell’URSS. Leggi tutto
Rapsodia satanica di Nino Oxilia è un tripudio di arti visive e plastiche, un percorso mitologico incentrato sulle antinomie di amore e morte, gioventù e senescenza, transitorietà della vita ed eternità dell’arte. Alle Giornate del Cinema Muto 2024. Leggi tutto
Terzo film di Carl Theodor Dreyer per data d’uscita, Pagine dal libro di Satana segnava nel 1920 il primo tentativo del gigante danese di ridefinire verso l’alto l’intero cinema nordico, con un kolossal in quattro episodi ambientati in altrettante epoche storiche. Leggi tutto
Titolo fra i più noti e di maggior successo nella filmografia di Lina Wertmüller, Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto si propone come un apologo facile facile sulle divisioni socio-politiche dell’Italia del tempo e sui ruoli di uomo e donna. Leggi tutto
Quintessenza della concezione stessa del genere western, della corsa verso l’ovest come mito fondante dell’America come civiltà, 3 Bad Men (I tre birbanti) è l’ultimo western muto di John Ford, tassello perfetto della sua epopea cinematografica. Leggi tutto
Accolto a suo tempo da critica e pubblico con discreta freddezza se non con un vero e proprio rifiuto, La calda amante di François Truffaut si delinea in realtà per un ennesimo capolavoro di una filmografia di rara coerenza e compattezza. Leggi tutto
Al crocevia fra neorealismo e tendenza al colore locale, già proiettato in una dimensione di grande produzione all star, L’oro di Napoli di Vittorio De Sica è un classico molto amato, popolato da uno stuolo di volti noti del nostro cinema. Leggi tutto
Seconda delle tre trasposizioni della commedia di Ben Hecht e Charles MacArthur, La signora del venerdì è forse la migliore per costruzione dei personaggi e gioco attoriale, e, non ultimo, per il cinismo che promana da ogni singolo fotogramma. Leggi tutto
A settantadue anni dalla vittoria del Leone d’Oro torna a illuminare gli schermi della Mostra la bellezza quasi insostenibile di Giochi proibiti, sublime capolavoro con cui René Clément ribalta le prospettive della guerra. Leggi tutto
Con Il grande caldo il cinema americano di Fritz Lang raggiunge il suo apogeo, la sua vena più autentica, nell'atto di smascherare le pulsioni più oscure che si agitano sotto la maschera dell'individuo e dell'intera società civile. Leggi tutto
Le occasioni di Rosa, opera seconda per Salvatore Piscicelli dopo Immacolata e Concetta, e primo titolo della sua carriera filmato in 35mm, mostra uno sguardo impietoso su un'umanità errabonda in un sistema sociale in apparente rinnovamento – architettonico. Leggi tutto
Primo capitolo di una saga destinata a comporsi di una tetralogia e di uno spin-off, Pane, amore e fantasia di Luigi Comencini è una sorridente commedia in pieno spirito di neorealismo rosa, che ha dato i natali a due personaggi rimasti scolpiti nella storia del cinema italiano. Leggi tutto
A ventitré anni dalla sua uscita solo ed esclusivamente in Francia, esplode in tutta la sua magnificenza al 70mo Taormina Film Festival Va Savoir +, director’s cut esteso di Chi lo sa? che restituisce in prima internazionale i 224 minuti del progetto originario di Jacques Rivette. Leggi tutto
Nella retrospettiva The Wish to Be a Red Indian: Kafka and Cinema di Karlovy Vary si è visto Mr. Kneff, il recut che Steven Soderbergh ha fatto del suo secondo film, ovvero Delitti e segreti (Kafka) del 1991, come un'operazione di pop art sul suo stesso film che viene così assurto a classico. Leggi tutto
Capolavoro assoluto, Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti è un potentissimo romanzo in forma di cinema dalle profonde stratificazioni. Colto e popolare, freudiano e marxista, dostoevskiano e verghiano, è la summa di un autore, di un cinema italiano ai suoi massimi storici. Leggi tutto
Archetipico nei personaggi principali e nella struttura, I ruggenti anni Venti di Raoul Walsh si articola su alcuni assoluti narrativi del gangster movie delineandosi per summa di un genere anni Trenta e al contempo per suo epitaffio. Leggi tutto
Dominato in lungo e in largo da un Tom Cruise appena ventunenne, Risky Business – Fuori i vecchi… i figli ballano di Paul Brickman si delinea per una piacevole satira dell’American Way of Life e delle derive edonistiche di inizio anni '80, alimentate da forme di sfrenato individualismo. Leggi tutto
Cosceneggiato da Ingmar Bergman, La furia del peccato di Gustaf Molander s’interroga sul mistero dell’animo umano e sull’inconoscibilità dell’altro, sposando un’idea di racconto moderno in cui nulla è certo e acquisito. Il racconto univoco è in scacco, la verità resta imprendibile. Leggi tutto