Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca)

Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca)

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Tra i classici della commedia italiana, Dramma della gelosia – Tutti i particolari in cronaca di Ettore Scola arriva sugli scaffali dei dvd grazie alla 01 Distribution.

Oreste Nardi, muratore romano ormai maturo e un po’ malridotto, comunista convinto, a una Festa de l’Unità incontra e s’innamora, corrisposto, di Adelaide Ciafrocchi, una fioraia che ha un banco al cimitero del Verano a Roma. Tra i due nasce una passione di cui viene a conoscenza Antonia, la moglie di Oreste, molto più anziana di lui, che va per un chiarimento a incontrare Adelaide, la quale malauguratamente la scambia per la mamma di Oreste. Ne nasce una zuffa e Adelaide finisce all’ospedale… [sinossi]
– So’ sicura che te chiami Fernando.
– Me chiamo Oreste…
– Oreste?
– Nardi Oreste.
– … Però pure Oreste è un bel nome.

L’uscita in DVD di Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca), all’interno dell’accordo distributivo raggiunto tra la 01 Distribution e la Titanus – tra i titoli distribuiti anche L’armata Brancaleone di Mario Monicelli, I dolci inganni di Alberto Lattuada e Anima persa di Dino Risi – ci permette di puntare la lente d’ingrandimento sia su uno dei registi più importanti della settima arte nostrana a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 sia, ed è questo forse ciò che realmente conta, sullo stato del cinema popolare dell’epoca.
Il curriculum di Ettore Scola a cavallo tra i due decenni crediamo parli decisamente da solo: tra il 1960 e il 1965 si dimostra sublime sceneggiatore per Dino Risi (Il mattatore, Il sorpasso, La marcia su Roma, I mostri), Antonio Pietrangeli (Adua e le compagne, Fantasmi a Roma, La parmigiana, Io la conoscevo bene) e Luigi Zampa (Gli anni ruggenti), firmando alcuni degli script più ispirati e dimostrandosi acuto osservatore della realtà che lo circonda. Questa dote lo accompagna anche dopo il suo esordio dietro la macchina da presa con l’incompiuto ma ammaliante Se permettete parliamo di donne, anno domini 1964. Nel momento in cui si mette al lavoro per portare a termine Dramma della gelosia, Scola sta senza dubbio attraversando la fase migliore della sua carriera: ha da poco portato a termine la straordinaria commedia post-coloniale Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?, vertice assoluto di quello che fin troppo presto prenderà le vesti di “cinema vacanziero” nonché meticolosa e al contempo irresistibile incursione nella grettezza involontariamente razzista dell’approccio europeo al continente africano, e da ancor meno tempo ha posto la firma in calce a Il commissario Pepe, scandaglio rigoroso ma anche qui estremamente bonario della provincia italiana, con tutti i suoi paradossi – è da considerare come il Pupi Avati dell’horror padano sia ancora al di là da venire alla luce. Qualora non bastasse, nei dieci anni seguenti Scola dirigerà uno dei vertici della storia del cinema italiano ed europeo (C’eravamo tanto amati), accompagnandolo con contorni sempre di altissimo livello, a dimostrazione di una capacità di spaziare nel cinema che non ha avuto molti pari al suo livello (Una giornata particolare, Brutti sporchi e cattivi, Trevico-Torino (viaggio nel Fiat-nam), La terrazza).

L’ago della bilancia di questo percorso creativo è probabilmente proprio Dramma della gelosia: di partenza, se vogliamo, l’operazione tentata da Scola in compartecipazione con i sempre fedelissimi Age e Scarpelli, non è poi così dissimile dalla ripresa del melodramma popolare, espanso e deflagrante, che si era respirata a pieni polmoni appena due anni prima, nel 1968, in Straziami ma di baci saziami di Dino Risi. Anche lì in fase di scrittura si era data da fare la coppia di sceneggiatori per eccellenza del nostro cinema, ma le analogie si fermano qui: laddove Risi aveva puntato l’accento sul fotoromanzo, massima aspirazione letteraria per gran parte della popolazione della penisola, spingendo il pedale dell’accelerazione su una deformazione grottesca del reale, Scola lavora di fino in direzione parallela ma mai convergente. Per quanto Dramma della gelosia non manchi di un sottofondo ironico, l’afflato poetico che lo sorregge dimostra una straziante ricongiunzione con la contemporaneità: se Risi porta a termine, come spesso e volentieri aveva fatto in passato e farà in futuro, un’operazione di stampo sanamente popolare, ci viene naturale definire Dramma della gelosia un prodotto popolano; non si tratta più di sollazzare il popolo, le classi meno abbienti, con una messa in scena sentita ma in fin dei conti edulcorata della loro condizione sociale, ma piuttosto di aprire gli occhi sulle pulsioni più profonde di quel popolo che si vorrebbe come principale spettatore – la critica di Scola a una determinata fumosità intellettuale attraversa, come un fil rouge, l’intera opera del cineasta irpino. In questo senso acquistano ancora più valore le scelte estetiche di Scola: l’universo romano sporco e degradato, in cui sboccia l’amore tra Oreste e Adelaide e successivamente esplode la passione tra la donna e Nello è il simbolo perfetto di un’esistenza ai margini, quel letame da cui “nascono i fior” che cantava Fabrizio De André. Perfette si dimostrano dunque le location selezionate per la bisogna: il sito dove si è svolta la Festa de L’Unità dominato dalla plastica e dai rottami, il Verano, le giostre, la fabbrica dismessa sono null’altro che emblemi di un intero mondo, quello che un tempo sarebbe stato chiamato proletariato e che proprio in quegli anni iniziava a far sentire la propria voce. Affidandosi alle musiche di Armando Trovajoli e alle immagini del compianto Carlo Di Palma, Scola mette al servizio della storia le sue folgoranti intuizioni visive, che torneranno con ancora maggior forza ed efficacia nel capolavoro C’eravamo tanto amati (attori che parlano in macchina, montaggio libero, costruzione notevolmente complessa della struttura narrativa).
Regalandoci un grande esempio di cinema, assolutamente da riscoprire in DVD.

Info
Una sequenza tratta da Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca).
La scheda di Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca) sul sito della 01 Distribution.
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