Captain America: Brave New World
di Julius Onah
Già coinvolto in una serie arrivata al capolinea (The Cloverfield Paradox), Julius Onah cerca di gestire questa patata bollente, ma al di là di qualche aggancio con l’attuale misero panorama politico internazionale, e qualche spunto sui lati oscuri dei governi e degli apparati militari, Captain America: Brave New World offre davvero poco, anche sul piano squisitamente spettacolare. Isaiah Bradley\Carl Lumbly, suo malgrado, mette in un angolo il nuovo Captain America. Già si guarda oltre, al passaggio tra Fase 5 e Fase 6, a Thunderbolts* e I Fantastici Quattro.
Risus abundat in ore stultorum
Sam Wilson e Joaquin Torres riescono a bloccare con successo un traffico illegale di adamantio in Messico. In segno di gratitudine, Wilson presenta Torres a Isaiah Bradley, il Captain America dimenticato. Nel frattempo, Wilson riceve una chiamata dal presidente eletto Thaddeus Ross, che lo invita a un incontro alla Casa Bianca: oltre a Torres, Wilson riesce a strappare un invito ufficiale anche per Bradley. Una volta arrivati, Ross espone a Wilson il suo progetto di riformare gli Avengers, oltre a nominare il nuovo Captain America come rappresentante del trattato sull’adamantio. Durante l’incontro con i leader internazionali, però, Bradley e altri quattro uomini attaccano Ross. Bradley viene arrestato, mentre Wilson viene destituito… [sinossi]
Hulk Rosso, Isaiah Bradley e poco altro. Se a Liv Tyler\Betty Ross è concesso un breve e insipido cameo, giusto per saziare la sete dei fan desiderosi di personaggi e attori da album delle figurine, quantomeno Hulk Rosso\Thaddeus “Thunderbolt” Ross\Harrison Ford e Isaiah Bradley\Carl Lumbly riescono a distinguersi nella piattezza generale di Captain America: Brave New World, pellicola che sembra nutrirsi di un mix di attesa e indecisione. Attesa e indecisione che sono legate ovviamente ai tonfi dei titoli precedenti e alle traballanti prospettive future, in primis gli esordi delle due nuove formazioni che vedremo nei prossimi mesi in Thunderbolts* e I Fantastici Quattro – Gli inizi. Insomma, a farla breve, il film diretto da Julius Onah e scritto da uno stuolo di sceneggiatori si porta dietro tutte le magagne della (fallimentare) Fase 5 del Marvel Cinematic Universe, oramai prossimo ai quaranta titoli – siamo a quota trentacinque con questo nuovo Captain America.
Le scelte del cast, sia nel senso di attori sia di supereroi (e villain), non sono a questo punto una questione secondaria. Ok, tendenzialmente non lo sono quasi mai, ma arrivati a questo punto del MCU è inevitabile soffermarsi su alcune decisioni che continuano a sembrare abbastanza incomprensibili, anche sul piano meramente commerciale: su tutti, la centralità di Sam Wilson, il nuovo Captain America. Si potrebbe abbaiare a perdifiato su woke et similia, ma in realtà è proprio la presenza (ingombrante nel confronto e quindi un po’ masochista) di Isaiah Bradley\Carl Lumbly, il Captain America Nero qui aggiornato a Captain America dimenticato, a rimarcare impietosamente l’impalpabilità del protagonista. E della spalla comica Joaquin Torres\Falcon\Danny Ramirez, supereroe vorrei ma non posso che ha il solo compito di sfornare battute – il trittico a cadenza regolare azione-dramma-comicità, enfatizzato dopo i successi dei film dell’incolpevole Gunn, è la terribile quanto irrinunciabile costante dei film targati Marvel\Disney. Una condanna.
Nella vana attesa di vedere un Cap con la presenza scenica paragonabile a quella del settantenne Lumbly o dell’ottantenne Ford, entrambi perfettamente calati nei loro ruoli, e messi da parte tutti i dubbi su Wilson, più a suo agio nella dimensione televisiva di The Falcon and the Winter Soldier (no, nemmeno Sebastian Stan\Bucky Barnes\Soldato d’Inverno sarebbe un Captain America dalle spalle abbastanza larghe), mettiamo a verbale la performance tirata via di Tim Blake Nelson, decisamente poco aiutato dalla sceneggiatura, e tutti i dubbi sull’altra new entry Ruth Bat-Seraph (Shira Haas), una versione rivisitata della supereroina israeliana Sabra, supponiamo in attesa di deflagrare nei prossimi film – quantomeno ci speriamo.
La composizione complessivamente deludente del cast è probabilmente la prima causa delle tante riscritture, di quella che sembra – un po’ come per The Marvels – un’operazione di secondo piano, un Marvel di serie B. E se non mancano alcuni effetti speciali di buon livello, ai quali aggiungiamo qualche coreografia non disprezzabile di calci volanti e colpi d’ala taglienti, in generale si respira un’aria di fine corsa. Anche perché, effettivamente, quantomeno per la Fase 5, siamo proprio a fine corsa: a Thunderbolts* il compito di chiudere e soprattutto rilanciare, riacciuffando per i capelli l’interesse del grande pubblico – qui si ragiona su cifre astronomiche, non basta scalare il box office come un qualsiasi altro blockbuster.
Già coinvolto in una serie arrivata al capolinea (The Cloverfield Paradox), Julius Onah cerca di gestire questa patata bollente, ma al di là di qualche aggancio con l’attuale misero panorama politico internazionale, e qualche spunto sui lati oscuri dei governi e degli apparati militari, Captain America: Brave New World offre davvero poco, anche sul piano squisitamente spettacolare – al netto della solita tiritera sul gravoso fardello di un’eredità immeritata e via discorrendo. Non si percepisce mai l’afflato epico che ha contraddistinto i titoli migliori del MCU; non ci si appassiona a un intreccio che ritenta la strada che aveva impreziosito Captain America: The Winter Soldier; non ci si appassiona nemmeno alla parabola e all’entrata in scena di Hulk Rosso, personaggio che appare inutilmente depotenziato – e qui entra in gioco l’inevitabile squilibrio tra alcuni supereroi e alcuni villain, a volte gestito bene, spesso male. La serialità è una trappola perversa che ha già cancellato il plus valore grafico dei fumetti, adesso sta definitivamente (?) affondando anche storie e personaggi.
Info
Il trailer di Captain America: Brave New World.
- Genere: action, cinecomic, fantascienza
- Titolo originale: Captain America: Brave New World
- Paese/Anno: USA | 2025
- Regia: Julius Onah
- Fotografia: Kramer Morgenthau
- Montaggio: Madeleine Gavin, Matthew Schmidt
- Interpreti: Anthony Mackie, Carl Lumbly, Carla Seneca, Colby Lopez, Danny Ramirez, Giancarlo Esposito, Harrison Ford, Jacqueline Loucks, Jóhannes Haukur Jóhannesson, Liv Tyler, Marissa Hampton, Phuong Kubacki, Rachael Markarian, Rosa Salazar, Shira Haas, Takehiro Hira, Tim Blake Nelson, Tony Mareno, Xosha Roquemore, Zo'Anne Mckinstry
- Colonna sonora: Laura Karpman
- Produzione: Marvel Studios
- Distribuzione: Disney Pictures
- Durata: 118'
- Data di uscita: 12/02/2025
