Far East 2022
Ventiquattresima edizione per il festival friulano dedicato alla produzione popolare del sud-est asiatico e dell’estremo oriente. In programma al Far East 2022 settentadue lungometraggi, di cui quarantadue in concorso, provenienti da quindici paesi. Un modo per aprirsi di nuovo al mondo, in un periodo storico che, tra pandemia e venti di guerra, tende sempre più alla chiusura.
La primavera, si sa, porta con sé la fioritura delle piante; a rifiorire, se viene concessa la licenza poetica, è anche il Far East 2022, ventiquattresima edizione del festival udinese dedicato alla produzione popolare del cinema del sud-est asiatico e dell’estremo oriente. Un’edizione significativa, perché il FEFF torna alla sua collocazione originaria, l’ultima settimana di aprile, dopo un anno estivo – nel corso del 2021 il festival si tenne dal 24 giugno al 2 luglio, dovendo per questo svolgersi nel solo Visionario – e un altro, il fatidico 2020, vissuto interamente a distanza. Invece il Far East 2022 torna definitivamente a casa, si riprende il suo tempo storico, la primavera, e il suo spazio principe, la splendida cornice del Teatro Nuovo Giovanni da Udine che, dopo la prima edizione vissuta nella sede del dopolavoro ferroviario, ha assunto un ruolo centrale per tutti gli appassionati cultori del festival. Con il ritorno a tutti gli effetti in presenza torna anche una struttura corposa: saranno infatti ben 72 i lungometraggi presentati nel corso dei nove giorni di programmazione. Di questi, 42 sono stati scelti per prendere parte al concorso che incoronerà il suo vincitore – il premio viene attribuito dal pubblico – con il Gelso d’Oro. Inutile dire come ci siano alcune figure note: Li Ruijun, dopo l’ottima accoglienza alla Berlinale, presenterà al pubblico friulano Return to Dust; Derek Kwok torna a Udine con Schemes in Antiques, e lo stesso fa Fruit Chan, autore di uno dei tre segmenti di cui si compone Tales from the Occult… [continua a leggere]