Venom

A forza di raschiare il fondo del barile dei personaggi Marvel (che però qui si tiene a debita distanza, offrendo solo una collaborazione) si è arrivati anche a Venom, uno dei più apprezzati antagonisti di Spider-Man. Qui di Peter Parker non c’è l’ombra, e neanche di una sceneggiatura credibile, purtroppo… L’unica ancora di salvezza è l’interpretazione di Tom Hardy, per di più abbastanza sprecato.

La strana coppia

Eddie Brock è un affermato reporter televisivo che viene licenziato in tronco per aver posto domande scomode al fondatore della Life Foundation, un uomo senza scrupoli etici che sta lavorando in gran segreto alla fusione tra esseri umani e una creatura aliena chiamata “simbionte”. Uno di questi simbionti entr in contatto proprio con il giornalista, che con il parassita in corpo si trova tra le mani poteri immensi, che non è però in grado di gestire completamente… [sinossi]

Come il simbionte Venom necessita di un ospite umano per poter sopravvivere all’ossigeno del pianeta Terra, così anche il simbionte Hollywood sembra sempre più legato al fenomeno dei cinecomic, dei film tratti da fumetti. Lo dimostra in qualche modo proprio l’approdo sul grande schermo in vesti di protagonista assoluto di Venom, alla seconda sortita cinematografica dopo l’apparizione come puro villain in Spider-Man 3, ultimo – e più stanco – capitolo della trilogia diretta da Sam Raimi. In quel caso i fan della pagina disegnata inveirono contro la palese riscrittura del personaggio, molto distante per indole, stazza e filosofia di vita all’originale. Avranno probabilmente meno da ridire quest’anno, ed è altamente credibile che il film di Ruben Fleischer – suoi Zombieland e Gangster Squad – si faccia apprezzare nell’agone del box office. Gli elementi per attirare il pubblico ci sono tutti: un (anti)divo come Tom Hardy, una dose di botte, inseguimenti e battute, e una coazione a ripetere schemi usurati che funziona quasi sempre con lo spettatore contemporaneo. Perché il problema di Venom, e della pletora di cinecomic che ha letteralmente invaso il mercato cinematografico, di fatto ingolfandolo, è tutto nella sua continua e imperterrita mancanza di sorpresa. Mentre il loro scopo dovrebbe essere, almeno all’apparenza, quello di scardinare le porte dell’immaginario – e un tempo i fantasy e gli horror a questo servivano, come un grimaldello politico per liberare i legacci (im)morali delle major – la stragrande maggioranza dei supereroi o supposti tali che hanno trovato ospitalità al cinema non fanno che muoversi su una scacchiera obbligata, reiterando modi e tempi, e modalità e tempistiche della fruizione.

Tutto questo nonostante la volontà di Fleischer di muoversi in direzione di un recupero di un mood che riporta lo spettatore nostalgico agli anni Novanta del secolo scorso; anzi, è proprio la natura a suo modo démodé dell’operazione a rendere ancora più evidente la libertà solo apparente di un film come Venom, “costretto” al contrario a seguire dettami precisi, tanto estetici quanto contenutistici. Punta tutto sull’ironia, Venom, ma tra una battuta al vetriolo e l’altra si avverte il respiro asmatico di un corpo corrotto, privo di reale vita, non-morto che si agita disperatamente per dimostrare il contrario. Così Fleischer ricorre con regolarità da vero e proprio travet a un’epilessia visiva confusa per le sequenze dotate del maggior tasso di adrenalina, salvo poi piombare in una messa in scena monotona e monocorde, priva di guizzi, invenzioni, colpi di testa improvvisi e impossibili da prevedere.
In questo scenario canonico vengono letteralmente sprecate le uniche due vere potenzialità espressive del film. La prima è Tom Hardy, fisicamente perfetto per affrontare un personaggio come il reporter sbruffone, imprudente ma anche sinceramente “alla ricerca della verità”. Il suo Eddie Brock, per il resto scritto senza troppe intuizioni, è salvato da un lato dall’incontro col simbionte e dall’altro dall’interpretazione dell’attore britannico. La seconda potenzialità riguarda(va) invece il totale ribaltamento della prospettiva. Pur animato da una visione etica della società, Venom nei fumetti è un “cattivo”, un nemico pubblico per Peter Parker. Invece Fleischer lo tramuta in un eroe completamente positivo, e il film costruisce un’empatia molto forte tra lui e il pubblico in sala. Le celeberrime digressioni di violenza gratuita del fumetto finiscono dunque nel dimenticatoio, e non solo perché Brock è in realtà intimamente buono e con lui anche il simbionte agisce solo per il bene della Terra. Questa mutazione, percepibile con forza siparietto comico dopo siparietto comico durante la visione, porta a un’altra conclusione. In Venom nulla di ciò che è percepito è reale, tutto si sviluppa in una bolla protettiva in cui ogni cosa è concessa. Volano teste digitali ma sono pressoché invisibili allo spettatore – tanto che i personaggi devono ogni volta rimarcare l’evento, quasi a confermare al pubblico ciò che non è riuscito a vedere – così come non esiste neanche una goccia di sangue. Combattimenti corpo a corpo, decapitazioni, lance conficcate nel petto, morti a rotta di collo e neanche un po’ di sangue. Nulla. Bandito da produzioni che devono poter contare su un pubblico infantile per garantire ancora più successo al brand, e ai futuri progetti.

Un’esigenza del sistema che martoria ulteriormente, come se ce ne fosse bisogno, un corpo dell’immaginario già crivellato di colpi. La visione di Venom può anche risultare piacevole, magari in compagnia o bevendo una bibita ghiacciata, ma non c’è più nulla non solo di reale ma soprattutto di credibile in ciò che avviene sullo schermo. Non si sente più neanche la necessità di una narrazione forte, e infatti la sceneggiatura è con ogni probabilità l’elemento più debole del lotto, né tanto meno ci si pongono interrogativi sullo sguardo, e su ciò che rappresenta. Quel che resta è un film roboante e un po’ sciocchino, incasellato in un sistema produttivo sempre più asfittico e ferale, inconsapevolmente suicida. Come si fa a non rendersi conto del controsenso che si crea nel momento stesso in cui si tarpa qualsiasi libertà espressiva di un film che fa del superamento dello spazio e della sua fisicità opprimente uno dei cardini ideali? Film in serie, con poche eccezioni, che hanno invaso il mercato senza più lasciare un vero spazio di creazione al resto del microcosmo hollywoodiano. Come Venom anche stavolta c’è una meteora da qualche parte che contiene milioni di organismi simili a lui. Per la conquista definitiva del mondo-cinema. E il suo annientamento.

Info
Venom, il trailer.
  • venom-2018-ruben-fleischer-recensione-05.jpg
  • venom-2018-ruben-fleischer-recensione-04.jpg
  • venom-2018-ruben-fleischer-recensione-03.jpg
  • venom-2018-ruben-fleischer-recensione-02.jpg
  • venom-2018-ruben-fleischer-recensione-01.jpg

Articoli correlati

Array
  • Archivio

    Ant-Man and the Wasp RecensioneAnt-Man and the Wasp

    di Come il suo protagonista maschile, Ant-Man and the Wasp funziona bene nella dimensione micro della spensieratezza, meno quando le sue dimensioni si fanno titaniche per misurarsi con i veri giganti della squadra Marvel.
  • Archivio

    Deadpool 2 RecensioneDeadpool 2

    di Il sequel del fortunato Deadpool spinge a tutto spiano sul medesimo pedale dell’acceleratore del primo, abbondando ulteriormente con le stilizzazioni pulp, l’ironia irriverente, il fiume in piena di scorrettezze, strizzate d’occhio e volgarità assortite. Rispetto al primo film però c’è poco di cui stupirsi.
  • Archivio

    Avengers: Infinity War RecensioneAvengers: Infinity War

    di , Miracolosamente in equilibrio tra le mille star che mette in scena, Avengers: Infinity War è l'attesa e riuscita resa dei conti all'interno del Marvel Cinematic Universe, dove tutto si tiene e nulla sfugge.
  • Archivio

    Black Panther RecensioneBlack Panther

    di Accolto trionfalmente in patria, Black Panther non si discosta dai consueti valori produttivi, narrativi ed estetici del Marvel Cinematic Universe, nonostante le utopie del Regno di Wakanda, il Black Power e la colata di buoni sentimenti e propositi. Asgard e la Galassia sono distanti.
  • Archivio

    Thor: Ragnarok RecensioneThor: Ragnarok

    di Proseguono a rotta di collo le avventure dei supereroi marveliani, sempre più vicini all'apoteosi di Infinity War. In questo percorso non privo di incidenti di percorso e brusche marce indietro, Thor: Ragnarok si rivela una tappa a suo modo significativa...
  • Archivio

    Spider-Man: Homecoming

    di Divertente, leggiadro, impreziosito da un cast selezionato con chirurgica precisione, Spider-Man: Homecoming non riesce a replicare i fasti dei primi anni Duemila, mostrando tutti i limiti della medietas marveliana...
  • Archivio

    Guardiani della Galassia Vol. 2 RecensioneGuardiani della Galassia Vol. 2

    di Gunn affronta di petto la questione sequel e trova ancora una volta il giusto equilibrio tra le necessità hollywoodiane e la libertà creativa, tra comicità guascona e dramma eroico, tra fantasy/fantascienza e i nostalgici e citazionisti riferimenti agli anni Ottanta.
  • Archivio

    Logan – The Wolverine

    di Mangold costruisce una realtà parallela, futuribile, assai distante dai colori sgargianti e dalle spacconate del Marvel Cinematic Universe. Polvere, sangue, carne e sofferenza: l'ultima avventura di Logan è una ballata dolente.
  • Archivio

    Doctor Strange RecensioneDoctor Strange

    di Secondo tassello della Fase Tre del Marvel Cinematic Universe, Doctor Strange conferma pregi e difetti di un franchise che sta colonizzando, se non cannibalizzando, l'immaginario spettatoriale e tutti i media possibili.
  • Archivio

    Captain America: Civil War RecensioneCaptain America: Civil War

    di , È un’opera collettiva, Captain America: Civil War, film che inaugura la fase tre dell’universo Marvel: un nuovo tassello che conferma tanto il gigantismo quanto i limiti narrativi dei più recenti prodotti dello studio americano.
  • Archivio

    Deadpool RecensioneDeadpool

    di Nel suo approdo sullo schermo, l'antieroe Marvel non tradisce le sue caratteristiche di base: ma il Deadpool cinematografico si affida troppo, in modo quasi esclusivo, ai tratti autoironici e politically incorrect del soggetto.
  • Archivio

    Ant-Man

    di Ant-Man si configura come parentesi più lieve e giocosa all'interno del Marvel Cinematic Universe: malgrado alcuni evidenti limiti narrativi, il film di Peyton Reed porta a casa il risultato senza grossi affanni.
  • Archivio

    Avengers: Age of Ultron RecensioneAvengers: Age of Ultron

    di Faraonico nel budget e nel dispiegamento di attori da box office, Age of Ultron si pone perfettamente nel mezzo del Marvel Cinematic Universe: una pellicola di passaggio, produttivamente e visivamente ambiziosa, ma costretta a forzare snodi narrativi e a sacrificare personaggi.
  • Archivio

    Guardiani della Galassia RecensioneGuardiani della Galassia

    di L’anteprima al Festival di Roma, l’uscita in seicento copie, l’imponente battage pubblicitario: arriva anche nel Bel Paese Guardiani della Galassia, blockbuster targato Marvel, impreziosito dalla scrittura e dalla regia di James Gunn.
  • Archivio

    Captain America - The Winter Soldier RecensioneCaptain America – The Winter Soldier

    di , Torna il super-milite a stelle e strisce geneticamente modificato con Captain America - The Winter Soldier di Anthony e Joe Russo. E questa volta è decisamente più convincente.
  • Archivio

    Thor: The Dark World RecensioneThor: The Dark World

    di Più combattimenti, più romance, più humour. Queste sono le linee guida di Thor: The Dark World. Tutto corverge verso un nuovo obiettivo: un target più infantile.
  • Archivio

    Iron Man 3 RecensioneIron Man 3

    di In Iron Man 3 di Shane Black torna il personaggio di punta dell’universo Marvel e va in scena l’inevitabile crisi esistenziale del supereroe.
  • Archivio

    Wolverine L'immortale RecensioneWolverine – L’immortale

    di Seguito di X-Men - Le origini: Wolverine, questo secondo capitolo è una poco emozionante lotta per la sopravvivenza di un pesce fuor d’acqua in una terra ostile, combattuta a colpi di artigli, spade e arti marziali.
  • Archivio

    Gangster Squad

    di Los Angeles, 1949. Il dipartimento di polizia forma una squadra speciale, guidata dai sergenti John O'Mara e Jerry Wooters...
  • Archivio

    The Avengers

    di Non riescono a diventare una vera squadra, ma nei duetti tra di loro i Vendicatori fanno faville. In ogni caso Joss Whedon firma il migliore, ad oggi, dei cinecomics Marvel.
  • Archivio

    Lanterna Verde RecensioneLanterna verde

    di In un universo tanto vasto quanto misterioso, esiste da secoli una élite di forze potenti. Si chiama il Corpo delle Lanterne Verdi. Il suo compito è di proteggere la pace e la giustizia nel cosmo. I suoi membri sono guerrieri che hanno giurato di mantenere l'ordine intergalattico...
  • Archivio

    Captain America: il primo vendicatore RecensioneCaptain America: il primo vendicatore

    di Il soldato perfetto e mutante, il difensore degli oppressi contro la barbarie nazista lancia il suo scudo in direzione dello spettatore, ma mantiene intatta tutta la sua ingenua retorica militarista.
  • Archivio

    Thor

    di Il selvaggio guerriero Thor viene inviato sulla Terra sotto mentite spoglie a causa del suo carattere ribelle. Qui apprenderà il significato del vero eroismo quando dovrà proteggere il pianeta dal feroce nemico Loki...