Venezia 2020

Venezia 2020

Primo festival di massa a svolgersi in presenza, Venezia 2020 aveva su di sé gli occhi di tutto il mondo cinematografico. Come sarebbe uscita la Mostra dal lockdown, e come avrebbe reagito alla scelta di Cannes di apporre un “bollino” sui film pre-selezionati? La conferenza stampa di Alberto Barbera, alla sua nona direzione consecutiva – dodicesima in assoluto –, ha svelato un programma inevitabilmente rivisto rispetto alle speranze originali: quasi completamente esclusi gli statunitensi e i francesi, da sempre fondamentale bussola delle mostre di Barbera, lo sguardo è stato costretto ad allargarsi in direzioni diverse. Può un’edizione straordinaria proporre una nuova prassi di lavoro?

C’è chi ironicamente ha indicato Venezia 2020 come “Prima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica”. In effetti l’impressione è che la settantasettesima edizione del più antico festival cinematografico del mondo rappresenti a suo modo una prima volta. Si tratta del primo festival di massa a svolgersi in presenza dopo la diffusione del Covid-19, per esempio: all’inizio di settembre migliaia di accreditati torneranno a muoversi negli stessi spazi, quelli che ruotano attorno al Palazzo del Cinema, entreranno nelle stesse sale (ma il nuovo presidente della Biennale Roberto Cicutto ha tenuto a specificare come si dovrà tenere conto del posto di distanziamento tra un accreditato e l’altro, anche nel caso di “congiunti”), parteciperanno a un evento collettivo. Per quanto di polemiche ce ne siano state e ce ne saranno molte, è inutile continuare a girare intorno alla questione: era importante, per non dire fondamentale, che il più imponente evento cinematografico italiano battesse un colpo, decidendo di tornare a una normalità seppur apparente per inviare un segnale anche all’industria del cinema, e alla distribuzione. Non si può fare a meno della sala, e non si può fare a meno della Settima Arte come momento collettivo, da vivere sul grande schermo… [continua a leggere]

Info
Il sito di Venezia 2020.

Articoli correlati

Array
  • Venezia 2020

    Intervista a Marat Sargsyan

    Abbiamo incontrato il regista armeno emigrato in Lituania Marat Sargsyan in occasione della presentazione a Venezia di The Flood Won’t Come, la sua opera prima selezionata in concorso alla 35a Settimana Internazionale della Critica.
  • Venezia 2020

    Intervista ad Ann HuiIntervista ad Ann Hui

    Abbiamo intervistato Ann Hui a Venezia 77, dove ha ricevuto il Leone d'Oro alla carriera e dove ha presentato anche il suo nuovo film, Love After Love.
  • Venezia 2020

    Intervista a Li Dongmei

    Li Dongmei, con Mama alle Giornate degli Autori, è stata la prima persona di Chongqing a frequentare l'università dove ha studiato letteratura angloamericana, per poi insegnare inglese presso una scuola media. La abbiamo intervistata "a distanza" dal Lido di Venezia.
  • Venezia 2020

    Lasciami andare RecensioneLasciami andare

    di Lasciami andare di Stefano Mordini è espressione paradigmatica di un cinema italiano che si solletica all'idea del film di genere, qui persino di fantasmi, ma che poi non ha il coraggio di andare fino in fondo, perdendosi nei difetti consueti, a partire dall'immarcescibile familismo.
  • Venezia 2020

    The Flood Won’t Come RecensioneThe Flood Won’t Come

    di Opera prima del filmmaker armeno-lituano Marat Sargsyan, The Flood Won’t Come è un film costituito da una serie di episodi sul tema della guerra, che passa da momenti di estrema crudezza e drammaticità, ad altri di impianto onirico e allegorico. Presentato alla Settimana Internazionale della Critica 2020.
  • Venezia 2020

    Mama RecensioneMama

    di Esordio al lungometraggio di finzione per la giovane filmmaker cinese Li Dongmei, Mama è basato sui suoi ricordi personali in un mondo rurale, premoderno, che segue i ritmi della natura e dove la successione ciclica di nascita e morte è molto più veloce che nella società urbana. Presentato alle veneziane Giornate degli Autori 2020.
  • Venezia 2020

    Intervista a Giulia D'Agnolo VallanIntervista a Giulia D’Agnolo Vallan

    Alla 77esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia abbiamo intervistato Giulia D’Agnolo Vallan, tra i selezionatori del festival, nonché profonda conoscitrice del cinema statunitense.
  • Venezia 2020

    Intervista ad Azra Deniz OkyayIntervista ad Azra Deniz Okyay

    Trionfatrice alla 35a Settimana Internazionale della Critica con Ghosts, un ritratto impietoso della Turchia odierna, Azra Deniz Okyay ha condotto studi di cinema a Parigi. Ghosts è il suo esordio al lungometraggio di finzione. Abbiamo incontrato Azra Deniz Okyay a Venezia.
  • Venezia 2020

    the best is yet to come recensioneThe Best Is Yet to Come

    di The Best Is Yet to Come è l'opera prima di Jing Wang, il sodale aiuto regista di Jia Zhang-ke che gli produce il film e compare in un ruolo cameo. Il film è un esempio di cinema e giornalismo nel miglior solco della tradizione del genere, che non esita a sollevare tematiche scomode.
  • Venezia 2020

    La troisieme guerre (2020) di Giovanni Aloi - Recensione | Quinlan.itAllons enfants

    di Al di là di qualche schematismo nella costruzione dei vari personaggi, Allons enfants di Giovanni Aloi trascina con efficacia lo spettatore in un’esplorazione delle tensioni umane e lavorative di una squadra di soldati, professionisti del controllo anti-terrorismo per le vie di Parigi. In Orizzonti a Venezia 2020.
  • Venezia 2020

    Intervista a Milo Rau

    Abbiamo incontrato Milo Rau alle Giornate degli Autori veneziane dove ha presentato il suo ultimo lavoro Das Neue Evangelium, messa in scena del Nuovo Testamento dove Gesù è l'attivista che combatte il caporalato Yvan Sagnet.
  • Venezia 2020

    Intervista a Kiyoshi Kurosawa

    Nato a Kobe nel 1965 Kiyoshi Kurosawa comincia a girare film in 8mm già durante l'università quando segue i corsi del grande intellettuale Hasumi Shigehiko. Abbiamo incontrato virtualmente il regista durante la Mostra del Cinema di Venezia, dove ha presentato Wife of a Spy.
  • Venezia 2020

    spaccapietre recensioneSpaccapietre

    di , Con una descrizione puntuale, livida eppure credibile, di un macrocosmo come quello del caporalato, Spaccapietre ricerca l’equilibrio tra la dimensione politica e quella più intima del racconto: un equilibrio perseguito ma non sempre raggiunto, che tuttavia non impedisce l’emergere i momenti di buon cinema.
  • Venezia 2020

    ghosts recensioneGhosts

    di Presentato alla 35a Settimana Internazionale della Critica, Ghosts (Hayaletler) rappresenta l'esordio al lungometraggio di finzione per la filmmaker turca Azra Deniz Okyay, una fotografia impietosa della Turchia di Erdogan.
  • Festival

    Venezia 2020 – Bilancio

    Il bilancio di Venezia 2020, settantasettesima edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, non può che è essere positivo, anche se questo ha a che vedere solo in maniera laterale con la qualità delle opere selezionate.
  • Venezia 2020

    i predatori recensioneI predatori

    di I predatori mette in mostra la voglia di lavorare una materia sempre meno sgrezzata dal cinema italiano, il grottesco. Lo fa a tratti con consapevolezza e a tratti aderendo a un'estetica fin troppo facile. Nel complesso l'esordio di Pietro Castellitto non è privo di interesse, ma si dimostra confusionario.
  • Venezia 2020

    in between dying recensioneIn Between Dying

    di In Between Dying, che segna la seconda incursione nel lungometraggio di finzione per l'ottimo documentarista Hilal Baydarov, sembra vivere solo ed esclusivamente dello strapotere della costruzione delle immagini di cui è composto. In concorso alla Mostra di Venezia 2020.
  • Venezia 2020

    love after love recensioneLove After Love

    di Presentato fuori concorso a Venezia 77, nell'ambito del Leone d'oro alla carriera ad Ann Hui, Love After Love è un mélo di ambientazione storica, nella Hong Kong negli anni che precedono la Seconda guerra mondiale. Il film ripropone alcuni temi cara alla regista
  • Venezia 2020

    Yellow Cat (2020) di Adilkhan Yerzhanov - Recensione | Quinlan.itYellow Cat

    di Tra citazioni cinematografiche, malavita grottesca e una storia d’amore on the road, Yellow Cat di Adilkhan Yerzhanov è un tenero e romantico idillio, un po' ruffiano, ma sinceramente devoto alla settima arte. In Orizzonti.
  • Venezia 2020

    Le sorelle Macaluso RecensioneLe sorelle Macaluso

    di In concorso a Venezia 77, Le sorelle Macaluso è l'adattamento di uno spettacolo di Emma Dante, da lei stessa portato sullo schermo e dove descrive un universo matriarcale, in un percorso che va dalla carnalità all'amarezza sulla caducità della vita.
  • Venezia 2020

    Nomadland RecensioneNomadland

    di Giunta al suo terzo film, Chloé Zhao non riesce ancora a fare il salto di qualità, almeno dal punto di vista registico, visto che invece fa un bel salto a livello internazionale, vincendo con Nomadland il Leone d'Oro a Venezia 77.
  • Venezia 2020

    nuevo orden recensioneNuevo orden

    di Michel Franco sa come dirigere un film, e la sequenza iniziale di Nuevo orden sembra indirizzare il suo sesto lungometraggio in direzione di un racconto per niente banale sulle diseguaglianze sociali. La matassa però poi si ingarbuglia, e le ambizioni non reggono la narrazione.
  • Venezia 2020

    Run Hide Fight RecensioneRun Hide Fight

    di Fuori concorso a Venezia 2020, Run Hide Fight è uno school shooting drama che guarda esclusivamente al lato spettacolare e mainstream, sovraccarica storia e personaggi di un'inutile sovrastruttura narrativa e si affida a una retorica politico-morale circolare e reazionaria.
  • Venezia 2020

    genus pan recensioneGenus Pan

    di Genus Pan, diciannovesimo lungometraggio di Lav Diaz in ventidue anni di carriera, segna il ritorno del regista filippino alla Mostra di Venezia (stavolta nel concorso di Orizzonti) a quattro anni dalla vittoria del Leone d'Oro con The Woman Who Left.
  • Venezia 2020

    and tomorrow the entire world recensioneAnd Tomorrow the Entire World

    di And Tomorrow the Entire World di Julia von Heinz parte dalle esperienze personali della regista per raccontare lo scontro tra neonazisti e antifascisti nella Germania contemporanea. Peccato che lo stile inutilmente ansiogeno, con un abuso immotivato della macchina a mano.
  • Venezia 2020

    Dear Comrades RecensioneDear Comrades!

    di Tragico, grottesco, melodrammatico, Dear Comrades! mette in scena la gabbia claustrofobica del comunismo russo, il tradimento del Potere, lo smarrimento del popolo. In concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2020.
  • Venezia 2020

    HOPPER/WELLES RecensioneHOPPER/WELLES

    di HOPPER/WELLES è una preziosa conversazione tra due registi che si trasforma progressivamente in uno smascheramento da parte di Welles delle ipocrisie e delle contraddizioni della generazione della New Hollywood. Fuori concorso a Venezia 77.
  • Venezia 2020

    city hall recensioneCity Hall

    di A novant'anni Frederick Wiseman torna con City Hall a Boston, la sua città natale, per aggiungere un tassello alla sua gigantesca mappatura del sistema sociale e politico statunitense, e al significato di "cosa pubblica". Fuori concorso alla Mostra di Venezia.
  • Venezia 2020

    wife of a spy recensioneWife of a Spy

    di Presentato in concorso a Venezia 77, Wife of a Spy è l'ultima opera di Kiyoshi Kurosawa, una delle sue digressioni dal j-horror per approdare all'orrore della realtà che qui è rappresentato dai crimini di guerra commessi dall'esercito imperiale giapponese nell'occupazione della Manciuria.
  • Venezia 2020

    Samp

    di , Presentato come evento speciale alle Giornate degli Autori, Samp è un film di Antonio Rezza e Flavia Mastrella, che irrompono con la loro geniale follia in terra di Puglia, tra borghi dai muri bianchi e trulli. Nel delirio surreale, in un cinema dell'irriverenza e della crudeltà emerge un discorso sull'arte.
  • Venezia 2020

    careless crime recensioneCareless Crime

    di Il quarantaduenne iraniano Shahram Mokri si conferma con Careless Crime uno dei talenti più interessanti in giro per il mondo. Qui torna a ragionare sul concetto di tempo, ordendo una narrazione che parte da un fatto tragico realmente accaduto per arrivare a riflettere sul senso stesso del cinema.
  • Venezia 2020

    never gonna snow again recensioneNon cadrà più la neve

    di , Małgorzata Szumowska approda per la prima volta alla Mostra di Venezia, e in concorso, con Non cadrà più la neve, metafora politica sul dirupo che attende l'economia - e la morale - polacca che ha diretto insieme al fedele sodale Michał Englert, suo storico co-sceneggiatore e direttore della fotografia.
  • Venezia 2020

    The World to Come RecensioneThe World to Come

    di Con cura filologica, gusto pittorico e con una delicatezza perfino eccessiva, Mona Fastvold si immerge nel microcosmo soffocante di Abigail e Tallie, ne sonda silenzi e pensieri, segreti e pulsioni. The World to Come è stato presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2020.
  • Venezia 2020

    zanka contact recensioneZanka Contact

    di Una corsa a perdifiato che diventa una fuga d'amore a suon di rock'n'roll. L'esordio del regista marocchino Ismaël el Iraki, Zanka Contact (presentato nel concorso veneziano di Orizzonti), è innanzitutto l'affermazione decisa di una libertà espressiva esplosiva fino al parossismo.
  • Venezia 2020

    the whaler boy recensioneThe Whaler Boy

    di L'american dream declinato in un villaggio di balenieri nell'estremo oriente russo, in realtà fisicamente non lontano dagli USA affacciandosi sullo stretto di Bering. È il soggetto di Kitoboy (The Whaler Boy) di Philipp Yuryev, presentato alla 17a edizione delle veneziane Giornate degli Autori.
  • Venezia 2020

    notturno recensioneNotturno

    di Con Notturno Gianfranco Rosi torna in concorso a Venezia a sette anni dalla vittoria del Leone d'Oro con Sacro GRA. Lo fa con un'opera deplorevole, che pone seri dubbi sulla poetica di Rosi e non avrebbe meritato una ribalta importante come quella del concorso veneziano.
  • Venezia 2020

    Laila in Haifa

    di Nuovo tassello di una filmografia dedicata alle contraddizioni del proprio paese, Laila in Haifa di Amos Gitai lascia implodere i conflitti tra palestinesi e israeliani in un locale/galleria d'arte di Haifa, dove non tutti hanno cose interessanti da dire. In concorso a Venezia 2020.
  • Venezia 2020

    Milestone

    di Nel raccontare la storia di un maturo camionista tormentato dal maldischiena e dal rimorso, Milestone di Ivan Ayr inquadra un'intera società, quella indiana contemporanea, ossessionata dal lavoro e troppo distratta per prendersi cura degli altri. In Orizzonti a Venezia 2020.
  • Venezia 2020

    The Duke recensioneIl ritratto del Duca

    di Una singolare storia vera, lo scontro tra popolo e potere virato in commedia, la consueta confezione inglese impreziosita da un cast eccellente. Andrebbe tutto benissimo, se non fosse che Il ritratto del Duca è (anche) il disarmante emblema del quasi trentennale stallo di buona parte del cinema anglosassone.
  • Venezia 2020

    Sportin’ Life

    di Fuori concorso a Venezia 2020, Sportin’ Life di Abel Ferrara è il resoconto multiforme e ragionato di una mente brillante che pensa, esclusivamente e appassionatamente, attraverso il (suo) cinema. Fuori concorso a Venezia 2020.
  • Venezia 2020

    Assandira RecensioneAssandira

    di Salvatore Mereu ci racconta in Assandira la reinvenzione a uso turistico dell'antica vita sarda. E lo fa con un tratto deciso e carnale, dando vita a un mondo terragno e ferino, in cui si muove spaesato il magnifico protagonista, lo scrittore Gavino Ledda, autore di Padre padrone. Fuori concorso a Venezia 77.
  • Venezia 2020

    guerra e pace recensioneGuerra e pace

    di , Massimo D'Anolfi e Martina Parenti tornano alla Mostra di Venezia con Guerra e pace, viaggio in quattro parti per ragionare sulla violenza imperante nel mondo, e sull'immagine come suo tramite, veicolo e analisi. In concorso nella sezione Orizzonti.
  • Venezia 2020

    Bad Roads RecensioneBad Roads – Le strade del Donbass

    di Esordio della regista ucraina Natalya Vorozhbit, Bad Roads racconta la guerra del Donbass senza mai mostrarla, quanto piuttosto riflettendola nell'esistenza di alcuni personaggi dolenti e in alcuni luoghi devastati, deserti, post-apocalittici. In concorso alla Settimana Internazionale della Critica.
  • Venezia 2020

    mosquito state recensioneMosquito State

    di Di ambizioni ne ha molte il polacco Filip Jan Rymsza, che torna a Venezia nelle vesti di regista (era al Lido due anni come produttore della versione di The Other Side of the Wind di Orson Welles) con Mosquito State, racconto di una follia che mescola Bret Easton Ellis e π di Darren Aronofsky.
  • Venezia 2020

    Conference

    di Conference, il quarto lungometraggio da regista di Ivan I. Tverdovsky si confronta con una ferita ancora sanguinante della recente storia russa, la strage del 26 ottobre 2002 al Teatro della zona Dubrovka. Lo fa muovendosi su un crinale pericoloso, ma evita cadute maldestre.
  • Venezia 2020

    non odiare recensioneNon odiare

    di Non odiare segna l'esordio al lungometraggio del quarantaduenne Mauro Mancini, impegnato nel racconto di un incontro/scontro tra un chirurgo di origine ebraica e i figli di un fervente nazista, che l'uomo ha lasciato morire proprio dopo aver notato i tatuaggi inneggianti le SS.
  • Venezia 2020

    sun children recensioneFigli del sole

    di Con Figli del sole Majid Majidi corre per la conquista del Leone d'Oro mettendo in scena il racconto di quattro ragazzini di strada che sono "costretti" a iscriversi a scuola per poter trovare un tesoro nascosto nella fogna sottostante. Un più adatto al concorso di Giffoni che a quello della Mostra.
  • Venezia 2020

    mainstream recensioneMainstream

    di Gia Coppola, rampolla della dinastia cinematografica, firma con Mainstream un'opera che vorrebbe “denunciare” la degenerazione dell'immagine. Peccato che lo faccia aderendo completamente a quella tipologia di immagine, realizzando un guazzabuglio superficiale, rapido, e acritico.
  • Venezia 2020

    Preparations to Be Together for an Unknonw Period of Time recensionePreparativi per stare insieme per un periodo indefinito di tempo

    di Preparativi per stare insieme per un periodo indefinito di tempo, opera seconda della regista ungherese Lili Horvát, è il racconto di un conflitto interiore e della donna (Marta) che vi si deve confrontare, imparando a conoscerlo e quindi a conviverci per superarlo.
  • Venezia 2020

    The Furnace RecensioneThe Furnace

    di Diretto da Roderick MacKay e sostenuto da un cast impeccabile, The Furnace è un western dai riflessi storico-politici immerso nell'Outback. Stratificato e coinvolgente, il film di MacKay riporta a galla storie dimenticate dagli aussie e si prefigge il dichiarato obbiettivo di stimolare l'inclusività del popolo australiano.
  • Venezia 2020

    Das Neue Evangelium RecensioneDas Neue Evangelium

    di Presentato come evento speciale alle Giornate degli Autori, Das Neue Evangelium è l'ultima opera per lo schermo dello scandaloso regista teatrale svizzero Milo Rau che usa il suo approccio detto di reenactment per contestualizzare ai giorni nostri la parabola di Cristo.
  • Venezia 2020

    mandibules recensioneMandibules

    di Surreale e rocambolesco, Mandibules di Quentin Dupieux afferma con forza, in ogni sua inventiva gag, che una commedia può e deve essere anche orgogliosamente demenziale. Fuori concorso a Venezia 2020.
  • Venezia 2020

    miss marx recensioneMiss Marx

    di Il privato è politico nella Miss Marx di Susanna Nicchiarelli, presentato in Concorso alla Mostra di Venezia. Un'opera vivida, vivace, vitale, un po' compilativa nel restituire lo “scenario” storico, ma anche una scommessa ambiziosa a livello produttivo.
  • Venezia 2020

    Pieces of a Woman RecensionePieces of a Woman

    di Primo film in lingua inglese per l'ungherese Kornél Mundruczó, Pieces of a Woman, in concorso a Venezia 77, non cade nelle solite schizofrenie cui il regista ci aveva abituato con opere come White God, quanto piuttosto in una messinscena flemmatica e sin troppo classicheggiante, vicina all'inerzia.
  • Venezia 2020

    Night in Paradise RecensioneNight in Paradise

    di Park mescola gangster movie e melodramma in un crescendo coinvolgente di coltellate e piombo – si spara parecchio, senza misura, cosa insolita nella produzione sudcoreana, più propensa alle armi bianche. Fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2020.
  • Venezia 2020

    PADRENOSTRO RecensionePADRENOSTRO

    di Ritorno alla regia di Claudio Noce, PADRENOSTRO è un film dolorosamente autobiografico, non riuscito, molto incerto nei toni, ma in cui l'adorazione del padre del regista, interpretato da Favino, assume i contorni di un'ossessione e di un tragico senso di inadeguatezza. In concorso a Venezia 77.
  • Venezia 2020

    the disciple recensioneThe Disciple

    di The Disciple, con cui il cinema indiano torna in concorso alla Mostra di Venezia a diciannove anni di distanza da Monsoon Wedding, è l'affascinante racconto di un fallimento, quello di Sharad di diventare un esponente di spicco della musica classica dell'India settentrionale.
  • Venezia 2020

    Gaza mon amour RecensioneGaza mon amour

    di , Presentato in Orizzonti a Venezia 77, Gaza mon amour dei fratelli Nasser è - come suggerisce evidentemente il titolo - un omaggio a Resnais, oltre che un romantico atto d'amore nei confronti di Gaza. Peccato che il film in sé sia sin troppo esile e di toni davvero troppo lievi, quasi evanescenti.
  • Venezia 2020

    The Wasteland

    di Lucida ed esteticamente mirabile disamina della dipendenza dell'uomo dal giogo del lavoro - e per esteso del potere - The Wasteland dell'iraniano Ahmad Bahrami, seppur non esente da una certa meccanicità, riesce a calibrare con rigore i suoi ingredienti in un'architettura stilistico-narrativa inespugnabile. In Orizzonti a Venezia 2020.
  • Venezia 2020

    apples recensioneApples

    di Con Mila (Apples è la traduzione letterale inglese del titolo scelta per la distribuzione internazionale) esordisce alla regia il greco Christos Nikou. A Nikou però non interessa il rigore crudele, e sottilmente anti-umano, che straripa nella maggior parte del cinema ellenico contemporaneo.
  • Venezia 2020

    cigare au miel recensioneCigare au miel

    di All'interno del frequentato e affollato genere dei racconti di formazione, il debutto di Kamir Aïnouz (francese, di origine algerina, sorella del più noto Karim) Cigare au miel si caratterizza per una regia iper-sensibile come gli umori di un'adolescente. Alle Giornate degli Autori.
  • Venezia 2020

    Amanti

    di Nuovo racconto al femminile firmato da Nicole Garcia, Amanti è un melodramma algido fatto di levigate superfici – le camere d'hotel, i volti intensi dei suoi personaggi – che non provoca empatia né sorprese mentre snocciola l'abituale intreccio di eros, thanatos e tradimenti. In concorso a Venezia 77.
  • Venezia 2020

    the book of vision recensioneThe Book of Vision

    di A quasi dieci anni di distanza dal documentario (con squarci d'animazione) The Side of the Sun, Carlo Shalom Hintermann esordisce alla regia di un lungometraggio di finzione dirigendo The Book of Vision, scelto come titolo d'apertura fuori concorso della Settimana Internazionale della Critica di Venezia.
  • Venezia 2020

    Quo Vadis, Aida?

    di Quo Vadis, Aida?, il nuovo film diretto da Jasmila Žbanic, ricostruisce la terribile strage che l'esercito serbo compì a Srebrenica, sottolineando l'ignavia dei Caschi Blu dell'ONU, che opposero ben poca resistenza alle volontà di Ratko Mladić.
  • Venezia 2020

    Lacci

    di Daniele Luchetti torna alla regia con Lacci, che riceve anche l'onore di aprire la settantasettesima Mostra di Venezia. Tratto dal romanzo omonimo di Domenico Starnone, Lacci è uno spaccato famigliare che attraversa oltre trent'anni e cerca di raccontare l'impossibilità di uscire da vincoli sociali.
  • Venezia 2020

    molecole recensioneMolecole

    di Molecole è il nuovo lavoro di Andrea Segre, che cerca a un tempo di elaborare il proprio rapporto affettivo con il padre - scomparso dodici anni fa - e di raccontare Venezia e la laguna nel surreale passaggio dalla vita "normale" a quella durante la pandemia.
  • Venezia 2020

    Venezia 2020 – Minuto per minuto

    La Mostra di Venezia 2020 non assomiglierà a nessun'altra, anche se avremmo fatto volentieri a meno di questa unicità. Come che sia non è un buon motivo per rinunciare al Minuto per minuto, cronaca festivaliera dal Lido con aggiornamenti quotidiani, a qualsiasi ora del giorno.
  • Festival

    Venezia 2020 – Presentazione

    Primo festival di massa a svolgersi in presenza, Venezia 2020 aveva su di sé gli occhi di tutto il mondo cinematografico. La conferenza stampa di Alberto Barbera ha svelato un programma inevitabilmente "rivisto". Può un'edizione straordinaria proporre una nuova prassi di lavoro?