Venezia 2018

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La Mostra del Cinema di Venezia 2018, edizione numero settantacinque del festival, lancia sul tappeto rosso un parterre de roi di nomi altisonanti e celebri, da Olivier Assayas ai fratelli Coen, da Mario Martone a Mike Leigh, fino a László Nemes e Luca Guadagnino.

È evidente a prima vista come la Mostra di Venezia 2018 cali un buon numero di assi, solleticando i desideri ottici di falangi di cinefili e addetti ai lavori. Dopo l’annuncio del film di apertura First Man di Damien Chazelle – che due anni fa aprì le danze con La La Land, per poi iniziare la corsa che lo portò a competere da protagonista nella notte degli Oscar – e quello relativo all’avventura di Bradley Cooper come regista in A Star is Born, che non entra però in competizione, è arrivata una pioggia di nomi che dovrebbero sulla carta mettere d’accordo sia gli appassionati del mainstream che i cultori più esigenti. I primi si ritrovano davanti agli occhi in concorso tra gli altri Olivier Assayas e i fratelli Coen, Mario Martone e Mike Leigh, ma anche autori più giovani come László Nemes o Luca Guadagnino, che porta al Lido la sua versione di Suspiria; i secondi rispondono per lo più con le altre sezioni – Fuori Concorso, Orizzonti e Sconfini, che sostituisce quello che fino all’anno scorso era noto come Cinema nel Giardino –, dove trovano locazione l’omaggio di Yervant Gianikian alla compagna di una vita Angela Ricci Lucchi (Il diario di Angela – Noi due cineasti), due film di Amos Gitai sulla questione israelo-palestinese (A Tramway in Jerusalem, di finzione, e il documentario A Letter to a Friend in Gaza), un lavoro d’archivio di Sergei Loznitsa sui processi nell’epoca delle purghe staliniane, il faccia a faccia tra Errol Morris e Steve Bannon, la nuova avventura nel reale di Frederick Wiseman e poi la piccola – molto piccola – pattuglia asiatica, che tolto l’attesissimo Shinya Tsukamoto in concorso si sviluppa interamente tra Orizzonti e Fuori Concorso, con Tsai Ming-liang, Garin Nugroho, Pema Tseden e l’esordiente tahilandese Phuttiphong Aroonpheng… [continua a leggere]

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